Un po’ di storia

Dice infatti Lincoln negli anni ‘60, durante la guerra civile: “La moneta è la creatura della legge e la sua emissione originaria dovrebbe essere riservata come un monopolio esclusivo al governo nazionale. Avendo il potere di creare ed emettere valuta e credito in forma di moneta, e godendo del diritto di ritirare dalla circolazione valuta e credito per mezzo della tassazione o in altro modo, il governo non ha bisogno di prendere a prestito, né dovrebbe farlo, capitale a interesse come mezzo per finanziare opere ed imprese pubbliche. Il governo dovrebbe creare, emettere e far circolare tutta la valuta e il credito necessari a soddisfare il suo potere di spesa e il potere d’acquisto dei consumatori. Il privilegio di creare ed emettere moneta non solo è la prerogativa suprema del governo, ma è la sua più grande opportunità creativa. Con l’adozione di questi principi sarà soddisfatta l’esigenza sentita da sempre di un mezzo uniforme. Il contribuente risparmierà somme immense in interesse, sconti e scambi. Il finanziamento di ogni impresa pubblica, il mantenimento di un governo stabile e di un processo ordinato e la gestione del Tesoro diventeranno materia di amministrazione pratica. Il popolo può e vuole avere una moneta sicura come il suo governo. La moneta cesserà di essere il padrone e diventerà il servo dell’umanità.3

Non stupisce dunque che il 14 aprile Abraham Lincoln sia stato assassinato in un teatro di Washington, né che il suo assassino, John Wilkes Booth, sia stato ingaggiato dal tesoriere della Confederazione, e che questi fosse a sua volta socio del primo ministro inglese Benjamin Disraeli e intimo dei Rothschild di Londra.

http://appelloalpopolo.it/?p=35809

UE#7

In questo vecchio articolo del 2000 del Telegraph, a firma di un giovane Ambrose Evans Pritchard, veniva portato in superficie quanto è sempre più evidente nella crisi europea: l’Unione Europea è fin dall’origine, nell’immediato dopoguerra, un progetto pensato, finanziato e diretto dagli USA per creare un’Europa politicamente ed economicamente vassalla. All’epoca questo progetto serviva a cementare l’Europa occidentale nella sfera d’influenza americana minacciata dal comunismo sovietico; oggi è usato come grimaldello per esportare le politiche economiche e sociali USA in Europa in modo da accelerarne la “statiunitizzazione” in attesa della ratifica del TTIP.
http://vocidallestero.it/2015/11/01/telegraph-i-federalisti-europei-finanziati-dalla-spionaggio-usa/

Un po' di logica

Sinceramente non capisco: siamo pronti a plaudire all’autodeterminazione dei popoli (siano essi Greci, Ucraini,  Siriani, primavere arabe e via dicendo) e sono più di trent’anni che il nostro parlamento cede la sovranità dell’Italia a colpi di trattati.

Anche adesso si stanno svolgendo a Bruxelles le trattative segrete sul Ttip e sul Tisa:  “Tisa e Ttip costituiscono il più compiuto attacco portato avanti in questi anni ai diritti del lavoro, ai beni comuni e ai servizi pubblici, ai diritti sociali e ambientali, oltre a determinare il definitivo passaggio dallo stato di diritto allo stato di mercato, con la fine della democrazia e della sovranità popolare”.

http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=115654&typeb=0

Eurasia

http://www.youtube-nocookie.com/v/bR2E7DNEm7c?version=3&hl=it_IT&rel=0

Domenica 11 Novembre si è svolta la conferenza: “La nuova presidenza USA, la Russia, la crisi globale: quale ruolo per l’Europa?”.

Introduce: Stefano Vernole, redattore di “Eurasia. Rivista di studi geopolitici”.

Relatore: Igor Nikolaevich Panarin, politologo russo membro dell’Accademia delle Scienze Militari e docente
 presso l’Accademia Diplomatica del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, autore di 15 libri e numerosi articoli di geopolitica, psicologia e guerra dell’informazione, analista di intelligence e di previsione strategica. Ha iniziato la sua carriera nel KGB nel 1976 e ha insegnato presso l’Università Statale di Mosca (MGU) e presso l’Istituto Statale di Relazioni Internazionali (MGIMO).

Organizzazione a cura del Centro Studi Eurasia Mediterraneo (CeSEM).
Per informazioni: segreteria.scientifica@cese-m.eu

http://www.eurasia-rivista.org/la-nuova-presidenza-usa-la-russia-la-crisi-globale-quale-ruolo-per-leuropa/17566/

Cronache italiane

Federico Dal Cortivo per Europeanphoenix intervista il Prof Attilio Folliero, politologo residente a Caracas.

Prima di rispondere alle domande, mi permetto una premessa. Io vivo lontano dall’Italia da dieci anni; ovviamente, ho sempre seguito e continuo a seguire le vicende italiane attraverso i grandi media: i telegiornali “aggiustati”, i programmi come “Porta a Porta”, i grandi quotidiani… tutti interessati a mostrare sempre e solo una parte “della storia”. Recentemente, per esempio c’è stata a Teheran l’Assemblea dei Paesi non allineati, che praticamente in Italia è passata sottosilenzio, con poca informazione e quella poca passata era tutto meno che imparaziale ed obiettiva… “I «non allineati» a Teheran fiera d’odio per l’Occidente”, per dirla con il titolo di un noto giornale nazionale italiano; non c’è nessun odio verso l’occidente da parte dei Paesi non allineati, ma questa è l’informazione che è costretto a leggere l’italiano medio.

Nell’antica Roma, quando stava per cadere l’impero, c’erano persone che vivevano come se niente stesse passando, continuando a fare banchetti ed orgie come al tempo del massimo splendore dell’impero… vennero travolti senza rendersi conto di quello che gli stava succedendo! La situazione italiana (e dell’occidente, dell’Europa e degli Stati Uniti) di oggi è praticamente la stessa che si viveva alla caduta dell’impero romano: molti continuano a vivere senza rendersi conto di quello che gli sta per accadere. I politici nostrani (tutti) litigano fra di loro sul sesso degli angeli, però la quasi totalità di loro guarda ancora estasiata agli USA ed alla sua politica neoliberista e guerrafondaia, come se gli USA fossero ancora la superpotenza uscita vincitrice della seconda guerra mondiale; questi politici non si rendono conto che gli USA sono sul bordo del tracollo, più o meno imminente, che condurrà alla fine dell’Unione. Fino a quando, ad esempio, il governo USA potrà sostenere un deficit giornaliero di oltre 4 miliardi di dollari? La Federal reserve, il banco centrale USA, recentemente ha deciso di comprare al Tesoro titoli di stato per 40 miliadi di dollari al mese, ossia stamperà ogni mese 40 miliardi di dollari! Senza questa misura, il ministro delle finanze Usa avrebbe dovuto annunciare al mondo che gli USA non possono pagare i debiti! Ma per quanto tempo potranno andare avanti stampando dollari? Che succederà al dollaro ed agli USA il giorno, ormai non tanto lontano, in cui il Ministro delle Finanze USA sarà costretto ad annunciare che non può pagare il debito? Queste sono le domande a cui dovrebbero rispondere i politici nostrani che guardano al mito americano!

Questi stessi politici, che litigano tra di loro sul sesso degli angeli, tutti, indifferentemente, guardano alla Unione Europea e pensano che la Germania, la Francia, le loro banche, il loro modello sia il “non plus ultra” ed ignorano totalmente che il debito del Deutsche Bank, ad esempio, secondo i dati dell’ultimo bilancio trimestrale pubblicato (30/06/2012) è 1.579 miliardi di Euro e quello del BNP Paribas è 1.344 miliardi, praticamente il debito di cadauna delle principali banche di Germania e Francia equivale al PIL italiano! Queste sarebbero le locomotive della Unione Europea a cui tendono lo sguardo i politici italiani.

Continua a leggere:

http://www.cronachelodigiane.net/article-l-italia-del-governo-tecnico-di-mr-monti-e-fine-della-nostra-sovranita-nazionale-di-attilio-folli-112285949.html

Diecimila per pochi

L’indice Dow Jones ha recentemente superato i diecimila punti, portandosi quindi al livello del 1999. A Wall Street hanno festeggiato rispolverando i vecchi berrettini del 1999. Ma cosa vuol dire per gli altri? Per chi guida le finanziarie, che si riprende a lucrare; per chi ci ha investito, invece, significa dieci anni a ricavo zero. Per gli altri…

Rivedo pochi giorni fa una mia amica che, a fronte di tante storie di disoccupazione (29 milioni: non si scherza) la sua azienda e’ in espansione e lei ha ricevuto tre promozioni con relativi aumenti di stipendio in pochi mesi. E quale azienda sarebbe? Citibank. Cioe’ la stessa che ha mandato il paese in bancarotta coi prestiti immobiliari? Mi ha risposto con un sorriso enigmatico che mi ha ricordato subito un blogger in un sito intitolato “Lenin’s Tomb” (‘La tomba di Lenin’): “Non dovrebbe stupire nessuno, credo, che la maggiore delle maggiori banche d’America prima ha succhiato decine di miliardi in aiuti federali e ora naviga nel profitto. Funziona cosi'”. E ai timidi emissari del Tesoro che chiedono alle banche di restituire almeno parte del denaro prestato (a tasso quasi zero: Jamie Diamonds, della finanziaria J. P. Morgan, aveva esclamato: “Ma non ci costa proprio niente!”) le grandi banche nicchiano: un po’ per paura di perdere il profitto e un po’ perche’ e’ bello avere soldi in tasca, specie se non li hai sudati.

E allora ha ragione Les Leopold nel Huffington Post di oggi:

http://www.huffingtonpost.com/les-leopold/stop-whining-wall-streets_b_321964.html

Di fronte alla ripresa economica senza posti (jobless recovery Continua a leggere