La proposta iniziale di “Passaporti per vaccini” è stata pubblicata per la prima volta il 26 aprile 2018 dalla Commissione europea. La proposta, ignorata dai media tradizionali, è sepolta in profondità in una “raccomandazione” (leggi sotto) che trattava di “Cooperazione rafforzata contro le malattie prevenibili dai vaccini ( Strentghened cooperation against vaccine preventable diseases).
Secondo la tabella di marcia iniziale (pubblicata all’inizio del 2019) per attuare la proposta della Commissione europea, l’azione primaria era quella di “esaminare la fattibilità dello sviluppo di una carta / passaporto comune per le vaccinazioni” per i cittadini europei che fosse “compatibile con i sistemi informativi di immunizzazione elettronica e riconosciuta per l’utilizzo oltre confine. ”
Si prevedeva di ottenere una proposta legislativa emanata entro il 2022, in Europa.
Nella proposta sono stati menzionati anche termini – come “contrastare la riluttanza vaccinale”, e concetti di “focolai imprevisti” – ignoti prima dell’epidemia.
Altri punti nel documento della roadmap includevano il sostegno all’autorizzazione di “vaccini innovativi, anche per le minacce per la salute emergenti”. Le pozioni a RNA ricombinante sono innovativi al massimo – con cento mortali effetti avversi riconosciuti ufficialmente…
La raccomandazione continua : l ‘”industria della produzione di vaccini” ha un “ruolo chiave” nel raggiungimento degli obiettivi descritti nel documento della roadmap, e contempla “il miglioramento della capacità di produzione dell’UE” e lo stoccaggio dei vaccini come ulteriori punti di azione da attuare. Inoltre, la roadmap comanda il rafforzamento delle “partnership esistenti” e della “collaborazione con attori e iniziative internazionali” – e si riferisce al Summit globale sulla vaccinazione che si è tenuto nel 2019. Anche i partecipanti e l’agenda di questo vertice sono rivelatori.
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