Asfaltati

 

“Da avvocato, posso dire che Trump è un ottimo negoziatore, un grandissimo difensore degli interessi americani”.

Trump si è detto “d’accordo sul fatto che l’Italia diventi un punto di riferimento in Europa e il principale interlocutore… per quanto riguarda soprattutto la Libia”, ha spiegato Conte, che da questo punto di vista ha ottenuto dal presidente americano quello che desiderava: diventare per gli Stati Uniti il referente europeo privilegiato nei rapporti con Tripoli.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia il risultato principale del vertice con Donald Trump: «Abbiamo costituito una cabina di regia permanente, una specie di gemellaggio, nel Mediterraneo. L’Italia sarà il punto di riferimento in Europa per quanto riguarda la sicurezza, l’immigrazione e la stabilizzazione della Libia».

Donald Trump offre una sponda «al nuovo amico “Giuseppi”» e continua nella sua strategia di «bilateralizzare» i rapporti con i Paesi europei, all’insegna del pragmatismo. Non a caso le prime parole con cui accoglie l’ospite italiano fanno riferimento «al deficit commerciale di 35 miliardi di dollari» e «alle commesse militari». Davanti alle telecamere i due si sono spalleggiati: «Siamo due outsider», ha detto Trump. «Siamo due leader estranei all’establishment e, lo osservo come avvocato, il presidente è un grande difensore degli interessi americani», ha risposto Conte…
Poi Trump è passato all’energia. C’è stato un riferimento esplicito alla Tap, il progetto del gasdotto che dovrebbe attraversare Grecia e Albania fino alla Puglia. «Vorrei vederlo completato e spero che questo avverrà», ha commentato Trump. Conte ha confermato l’impegno, aggiungendo: «Ci sono alcuni disagi con le comunità locali; sarà mia premura incontrare i sindaci interessati». Il leader Usa ha spinto anche sulla vendita dello «shale gas»: «stiamo discutendo con l’Unione europea per costruire tra i 9 e gli 11 porti in cui convogliare il nostro Lng (il gas liquido ndr)»…
Il presidente del Consiglio ha poi sottolineato «l’invito del presidente Trump a investire in Italia».

Il deficit commerciale tra Usa e Italia è di 31 miliardi di dollari circa e Trump si è detto certo che ci sarà più impegno, da parte dell’Italia, nel ridurre il gap. Questa informazione va letta bene: parafrasando, Trump ha pubblicamente chiesto a Conte di incentivare le importazioni di prodotti americani in Italia.
“Con Conte parleremo di dazi e di commercio: abbiamo un deficit con l’Italia di 31 miliardi di dollari”. “Abbiamo molto di cui parlare a proposito di commercio – ha detto Trump – e a proposito delle nostre forze armate. State ordinando aerei, molti aerei. Gli Stati Uniti – ha aggiunto il presidente americano – hanno un deficit molto grande, come al solito, con l’Italia, circa 31 miliardi di dollari. E sono sicuro che lo raddrizzeremo molto velocemente”.

Conte ha ricevuto il via libera dal presidente americano su tre questioni cruciali: la Libia, una cabina di regia permanente per il Mediterraneo e la questione degli scambi commerciali e dei dazi… In particolare, il primo è che l’Italia conta sull’appoggio degli USA per la Conferenza sulla Libia che si terrà nel nostro Paese, come annunciato dallo stesso Conte un mese fa al vertice NATO, e che può rappresentare un passaggio cruciale nel processo di messa a punto delle condizioni politiche, legali e di sicurezza indispensabili per lo svolgimento delle prossime elezioni politiche e presidenziali libiche. Ricevuto l’ok di Trump. Quindi è stato ottenuto – prosegue la stessa fonte – il sostegno di Trump ad una “cabina di regia permanente” tra USA e Italia per il Mediterraneo allargato in chiave di lotta al terrorismo, maggiore sicurezza, immigrazione e soprattutto Libia. Con questa cabina di regia – da attuarsi attraverso i reciproci ministeri degli Esteri e della Difesa – l’Italia assumerebbe un ruolo di punto di riferimento, in Europa, per la Libia e di interlocutore privilegiato con gli Usa. L’idea è che Italia e USA possano insieme farsi promotori e fautori della stabilizzazione del paese nord africano. Ricevuto ok di Trump…
“Con Conte siamo d’accordo che un regime brutale come quello in Iran non dovrà mai entrare in possesso di armi nucleari… ‘Le sanzioni alla Russia rimarranno così come sono’, ha aggiunto…
Conte: “Ho espresso al presidente Trump mia soddisfazione per intesa Usa-Ue: è fondamentale per avere un rapporto commerciale più equo”. “Siamo d’accordo io e Trump sulla necessità di diversificare le fonti energetiche”, ha detto il premier italiano. “Sia al G7 sia alla Nato abbiamo avuto proficuo scambio di posizioni: tutte le posizioni di riforma sono le benvenute”. “Gli Usa esprimono l’esigenza di riequilibrare la spesa, posizioni tutte ragionevoli, negozieremo”, ha spiegato il premier italiano. “Da avvocato, posso dire che Trump è un ottimo negoziatore, un grandissimo difensore degli interessi americani”. “Sono invidioso dei numeri della crescita americana, ma sono anche ambizioso di fare tanto, più di quello che si è fatto in passato. Stiamo preparando alcune riforme strutturali, non vorrei che venisse messa da parte la riforma fiscale, che costituisce una leva per la crescita economica”. “Sulla Nato c’è stata una posizione chiara di Trump che io condivido: l’esigenza di riequilibrare la spesa che in questo momento è squilibrata. Sono posizioni ragionevoli che io tengo in gran conto. Dobbiamo negoziare per trovare il punto di equilibrio”, ha spiegato Conte.”

 

Echi dal Medio Oriente

Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi , Bahrain e Yemen hanno annunciato lo stop dei rapporti diplomatici col Qatar accusato di sostenere e proteggere numerosi gruppi terroristici che minano a destabilizzare la regione. E proprio il Qatar è lo Stato che con una corposa donazione è stato tra i principali finanziatori della ristrutturazione post sisma della moschea di Mirandola. C’è qualche legame? Ora l’opposizione vuole vederci chiaro

“Ci chiediamo se a Mirandola, dove è stata prima realizzata e poi ricostruita a seguito del terremoto una delle più importanti moschee della Regione finanziata con i soldi del fondo sovrano del Qatar, il Sindaco Maino Benatti, continuerà, come fece un anno fa rispondendo ai giornalisti, a non interessarsi dei finanziamenti e, anzi, continuerà a paragonare il Qatar a qualsiasi altro paese occidentale?”, commenta in una nota Antonio Platis di Forza Italia.

“Gli appelli lanciati ai tempi della realizzazione della moschea affinché si controllasse sull’origine dei finanziamenti celebrati direttamente dal principe del Qatar Nasser Al Thani a capo della Qatar Charity Foundation e che attraverso l’Ucooi sono arrivati in Italia e a Mirandola, sono rimasti inascoltati – prosegue Platis – Il Sindaco Benatti, interpellato sulla questione, accusò i giornalisti di generare loro terrore e paura rimandando ad altri la verifica sulle ragioni, sulla provenienza e sull’utilizzo dei finanziamenti. Oggi, di fronte alla realtà che lo stesso paese che ha finanziato la moschea di Mirandola sia lo stesso messo al bando anche dai paesi arabi per il sostegno all’isis ed ai gruppi terroristici esige risposte chiare dal Sindaco ma anche dalla Regione i cui finanziamenti sono andati in parallelo con quelli del Qatar, contribuendo alla realizzazione della moschea.

Senza chiarezza su questi punti la soluzione è una: il Ministero dell’Interno dovrebbero valutare la chiusura di tutte le moschee finanziate dal Qatar.

Non possiamo dimenticare quanto rilevato ai tempi, ovvero che il Qatar, ponendosi come stato guida dei fedeli di Maometto anche in Italia, avrebbe sostenuto direttamente le associazioni ed i centri di preghiera da loro gestiti.

Non è accettabile di fronte a questi nuovi scenari del terrore che si continui a fare finta di nulla e a fare finta che il problema non esista. Il tempo dei rimandi è finito”

The post Moschea di Mirandola finanziata coi soldi del Qatar. “Ora che il paese è al bando sarà fatta chiarezza?” appeared first on SulPanaro | News.