Festival letteratura

Dopo la piacevole sorpresa del festival di Canda, torna il tradizionale appuntamento col festival di Mantova fin troppo ricco di appuntamenti: in soli 5 giorni (da mercoledì 8 a domenica 12 settembre) sono concentrati più di 200 eventi.

Non essendo possibile in questa sede rendere conto di tutti, ci limitiamo qui ad alcune indicazioni di massima, rimandandovi al sito ufficiale per approfondimenti e prenotazioni e, proprio per evitare queste ultime, partiamo con gli eventi liberi e che durano per tutto il festival.

Voci di autore del novecento è una interessante iniziativa che pesca negli archivi Olivetti e di Fernanda Pivano le registrazioni di interviste e/o conferenze di famosi intellettuali negli anni sessanta; si possono ascoltare a Palazzo ducale (nell’atrio degli arcieri, punto 9 della mappa) oltre che nella libreria del festival in Piazza Erbe (3).

Tracce si svolge nella Tenda Sordello, nella piazza omonima(7) ogni giorno su temi diversi di cui vi alleghiamo il calendario; anche questo è a ingresso libero.

Lavagne, problemi scientifici all’aria aperta, si svolge in Piazza Mantegna (2): in mezz’ora invitati scientifici del festival spiegano con figure e schizzi il significato della loro formula, teorema, problema o legge preferita. Anche qui l’ingresso è libero.

Biblioteca Flaiano, l’originale si trova alla biblioteca cantonale di Lugano, qui, a palazzo dell’agricoltura (23), i bibliotecari mantovani la hanno ricomposta ed è a disposizione dei visitatori per l’intera durata del festival.

Teatreno, vicino alla stazione (21) ogni giorno vengono proiettati documentari su autori letterari; per fare un esempio apre alle 19 di mercoledì 8 la biografia di Gregory Corso, The last beat, di Gustav Reininger, USA 2009, 89′. Ingresso 3 euro, ma i biglietti sono in vendita sul luogo.

A questo proposito il punto dolente della manifestazione è non solo l’ingresso a pagamento, ma anche che i biglietti vanno ritirati due ore prima presso la biglietteria, il che significa che chi viene da fuori, anche per un solo evento, deve fare una coda qui e un’altra nel luogo della manifestazione, anche se prenota on-line. Meglio sarebbe poter stampare la prenotazione e presentarsi con quella per ritirare il biglietto direttamente dove si svolge l’evento.

Considerate le “marce” di trasferimento, difficilmente un visitatore non residente riesce a vedere più di tre eventi in un giorno (nel commento, qualche informazione sui trasporti pubblici in occasione del festival).

Alla sera solitamente si può assistere ad uno spettacolo: apre l’8 alle 21.30 al Teatro sociale (22) Gian Burrasca, con Elio , supervisione di Lina Wertmuller, Platea-palchi €25; loggia-loggione € 20.

Per i nottambuli salpa alle 4.30 una motonave (14) che torna all’alba; intrattenimento e colazione a bordo.

La giornata tipo del festivaliero si apre con la lettura dei giornali che avviene alle 9 in piazza L.B.Alberti (1), poi si recuperano i biglietti e già alle 10.30 del mattino cominciano i primi eventi; il punto di ristoro del festival è in via Frattini (cf) praticamente lontano da tutto il che incoraggia a servirsi dei ristoranti del centro.

Detto questo ci limitiamo a fornire qualche spunto di riflessione partendo dagli eventi in programma:

Annali di storia parte con un’analisi del “Discorso sopra lo stato presente dei costumi degli italiani“, uno scritto del 1824 di Leopardi, che vi invitiamo a leggere per arrivare preparati all’appuntamento.

Voci d’autore del novecento

Venerdì 10 alle 18.15, presso la chiesa di Santa Maria della Vittoria (18)

La cultura come strumento di crescita personale e di emancipazione sociale questa è l’idea che porta Adriano Olivetti a promuovere all’ interno della sua azienda un programma di iniziative culturali a favore dei propri dipendenti Il Centro Culturale Olivetti dal 1950 al 1964 organizza centi naia tra incontri, concerti, mostre d arte e conferenze Alla sera o durante la pausa pranzo, intellettuali come Vittorini, Pasolini, De Filippo, Eco, Musatti e molti altri parlavano di letteratura, teatro, di temi di attualità politica, dando vita a dibattiti accesi e partecipati Giuseppe Lupo, italianista e curatore di Civitas Hominum di Olivetti, racconta quella straordinaria stagione ad oggi ancora inimitata Lo intervista il giornalista Luciano Minerva. Ingresso libero.

Stesso giorno alle 18.45 presso Liceo-ginnasio  Virgilio (5) .Ingresso € 4.50

Dai cervelli in fuga ai talenti con biglietto di sola andata: come inventarsi italiani nel mondo . L’ Italia è un paese che ha la surreale capacita di far scappare all’estero le sue migliori teste. Non solo cervelli o eccellenze in campo scientifico ma anche creativi, artisti professionisti, sognatori e visionari che hanno scelto di andare oltre confine per realizzare i propri progetti per sentirsi appagati e per soddisfare la propria ricerca di un “mondo nuovo e diverso”. Storie e testimonianze che hanno trovato e raccontato Claudia Cucchiarato in Vivo altrove e Federico Taddia, insieme a Claudia Ceroni, in Fuori luogo. L’Italia e un paese da cui scappare? Gli autori si confrontano con il pubblico e con Sergio Nava giornalista e conduttore del programma Giovani talenti in onda su Radio24

Sabato 11 alle 11.00, palazzo ducale – cortile della cavallerizza (10) , € 4,5 Mario Pirani con Corrado Augias LA CARRIERA DI UN GIORNALISTA IRREGOLARE letture di Neri Marcorè

Economista, politologo, e giornalista tra i più autorevoli, Mario Pirani può essere senza dubbio considerato un irregolare rispetto a molte delle grandi firme della sua generazione, anche per la sua significativa esperienza professionale da dirigente nell’Eni di Enrico Mattei. Tra i fondatori del quotidiano la Repubblica, per cui tutt’oggi tiene la rubrica “linea di confine”, nella sua lunga carriera Mario Pirani ha percorso da testimone privilegiato quasi sessantanni della vita del nostro paese. Insieme al collega Corrado Augias, l’autore di Poteva andare peggio ripercorre il nostro recente passato tra eventi collettivi e ricordi personali, cronaca e memoria.

Stessa sede, stesso giorno, stesso prezzo, alle 16.45 si registra la presenza di Charles Aznavour, ma come testimone indiretto del massacro degli armeni compiuto dai turchi nel 1915.

Sempre sabato, alle 21 00, palazzo di san sebastiano(28), € 4,50

Enrico Bertolino e il sociologo Domenico De Masi : 11 SETTEMBRE, ERUZIONE A POMPEI/NEW YORK. PASSANDO PER MANTOVA .

In una notte del 79 dopo Cristo, due romani guardano l’eruzione del Vesuvio. Uno è Plinio il Vecchio (23-79 d C)  che, per studiare da vicino il fenomeno, si avventura fino a Castellammare e ci rimette la pelle l’altro è Plinio il Giovane 161 113 d C ) nipote tranquillo e prudente di Plinio il Vecchio, che si gode lo stesso spettacolo restandosene però su una terrazza di Posillipo. Plinio il Vecchio scrisse 37 volumi di Histona Naturalis.

Domenico De Masi in 37 minuti descrive l’Historia Innaturalis dei tempi nostri.  Plinio il giovane ereditò tutti i beni dello zio e fece una carriera brillante.  Enrico Bertolino in 37 minuti descrive come si fa carriera, privilegiando rispetto all’Etica dell’Uomo, l’etichetta dello Status, sotto un imperatore come Caligola.  E i due insieme cercheranno di trasferire alla platea qualche suggerimento su come si possa tentare di reagire alle calamità e al decadimento pur sapendo che opporvisi più di tanto e inutile.

Ancora De Masi, domenica alle 14.30 presso il Seminario vescovile (13). Soliti € 4.50

NE’-NE’: NE’ STUDIO, NE’ LAVORO

Un nuovo soggetto sociale si affaccia alla storia il popolo condannato al limbo dell’ inerzia con il diritto a consumare, ma con il divieto di produrre. Smarrita, invisibile , rapinata, la generazione intorno ai trent’anni sempre più condannata ad un lungo precariato lavorativo sembra oggi totalmente priva di peso sociale e di tensione progettuale sia a livello individuale che collettivo.  Quale modello di vita di economia di cultura di conflitti si prospetta per questi iloti del XXI secolo? Domenico De Masi (L’ emozione e la regola: La fantasia e la concretezza] riflette sulla generazione NE’- NE’ alla ricerca di un futuro possibile.