Ancora due scosse stamattina tra Scortichino e Gavello: la prima alle 8.12 di magnitudo 2.2; la seconda alle 11.54 di 2.3.
Fonte: http://cnt.rm.ingv.it/
Ancora due scosse stamattina tra Scortichino e Gavello: la prima alle 8.12 di magnitudo 2.2; la seconda alle 11.54 di 2.3.
Fonte: http://cnt.rm.ingv.it/
A seguito del sisma del maggio 2012, nei comuni di quello che si definisce il cratere sismico emiliano sono stati controllati 39.000 edifici. Di questi, oltre 25.000 sono a uso abitativo. Sul totale degli edifici controllati circa 14.000 sono risultati inagibili: 1.338 in classe C (parzialmente inagibili), 4.714 in classe B (temporaneamente inagibili), 7.930 in classe E (totalmente inagibili).
Numeri che intrinsecamente portano in evidenza come anche il mondo della cultura e il patrimonio artistico e monumentale dei comuni del cratere emiliano siano stati gravemente feriti dal sisma.
Dopo il doveroso dibattito scaturito in seno alla passata edizione circa la ricostruzione post-sisma del maggio 2012, quest’anno Restauro torna a farsi promotore e occasione d’incontro per tutti gli attori coinvolti nelle attività di ricostruzione, a partire dal MiBACT, passando per la Regione Emilia-Romagna, fino agli ordini professionali direttamente coinvolti nei progetti di recupero e alle aziende produttrici.
1.Sant’Agostino (Ferrara), Municipio e Chiesa Parrocchiale lesionati dal simsa, Meridiana Immagini, Andrea Samaritani
2. Finale Emilia (Modena), Torre dei Modenesi crollata, Meridiana Immagini ph. Giorgio Benvenuti
Fondamentale e significativa la presenza in fiera della Regione Emilia-Romagna con uno spazio-evento ed un importante convegno nel quale verrà illustrato, il Progetto Re-Building, che prevede iniziative integrate a supporto dei Comuni emiliani colpiti dal sisma, un sostegno culturale alla pianificazione degli interventi. Diciannove Comuni del cosiddetto “cratere del sisma” saranno ospitati in fiera dalla Regione, che farà da vetrina e darà voce alle esperienze, esigenze e problematiche affrontate dalle comunità colpite dal sisma. Re-building è progetto integrato finalizzato ad ampliare le conoscenze tecniche e culturali di tutti coloro che, professionalmente, sono coinvolti nel processo della ricostruzione: amministratori locali, dirigenti e funzionari pubblici dei Comuni e delle Province colpite, liberi professionisti operanti nei territori del cratere, ma anche gli Ordini professionali e le rappresentanze delle categorie produttive (Confindustria, CNA e Lega delle Cooperative). Il progetto, su mandato della Regione, è coordinato dal Centro Ricerche Urbane, Territoriali e Ambientali (CRUTA) dell’Università di Ferrara.
In particolare, la Federazione Ordini Architetti dell’Emilia-Romagna, con il patrocinio del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC, e il concorso degli Ordini degli Architetti PPC delle province emiliane ricomprese nell’area di quelle danneggiate dal sisma, (Ferrara, Bologna, Reggio Emilia e in particolare Modena), partecipa attivamente all’edizione 2014 del Salone del Restauro. Obiettivo è l’approfondimento dei temi della ricostruzione post terremoto, per intraprendere un percorso di recupero e valorizzazione del territorio fondato su un sistema di valori coerente con la storia e l’identità locale, finalizzato anche a perseguire obiettivi di qualità del territorio tutto.
1.Rivara, frazione di San felice sul Panaro (Modena), la chiea lesionata e parzialmente crollata. L’orologio del campanile è fermo sull’ora del sisma 4,03.Meridiana Immagini, ph Paolo Righi.
2.Cento (Ferrara), sopralluogo dei vigili del fuoco e degli ispettori della Soprintendenza per valutare i danni del sisma all’interno della Chiesa del Rosario. Meridiana Immagini, ph Andrea Samaritani.
Con il titolo Ricostruire l’Identità, due in particolare sono gli eventi messi in campo.
Uno è la prima edizione di una rassegna dei progetti degli architetti, realizzati, da realizzare o in corso, nell’area del cratere sismico, per il ripristino e la ricostruzione degli edifici e dei contesti danneggiati dal sisma del maggio 2012. Obiettivo della rassegna è quello di far conoscere e fare emergere il lavoro degli architetti e il loro contributo nella salvaguardia, nella conservazione, nel recupero e nella ricostruzione degli elementi che concorrono, nel loro insieme, a ricostruire l’identità di un territorio che gli eventi calamitosi hanno stravolto in pochi minuti, cancellando di colpo i luoghi della vita quotidiana, dalle abitazioni ai luoghi di lavoro, ed anche gli elementi identitari che hanno segnato il tempo e la storia delle nostre comunità.
L’altro riguarda in particolare la ricostruzione delle chiese, un patrimonio che ha subito danni ingentissimi, e che merita un’attenta cura del progetto di restauro, da condividere con le Comunità e con la Committenza, e che non può essere semplicisticamente affrontato e risolto.
Le aspettative della Federazione sono di grande attenzione, partecipazione e coinvolgimento sia dei tecnici sia delle istituzioni alle iniziative proposte, che vanno viste come start-up per un percorso di ricostruzione condiviso, etico, che persegue obiettivi di rigenerazione di alta qualità.
Non ultime le aziende del settore hanno implementato la produzione di prodotti e tecnologie utili alla ricostruzione che presenteranno in fiera sullo stand e attraverso seminari tecnici.
Su questa tematica molto attuale e complessa vi segnaliamo una selezione di convegni e appuntamenti correlati.
GIOVEDì 27 MARZO
Ore 9.45 – 13.30 Sala ARIOSTEA
RESTITUIRE L’EMILIA IN QUALITÀ
Innovazioni, tecnologie e materiali per il restauro
Convegno di aggiornamento tecnico
Organizzato da “La città del secondo rinascimento”
Patrocinio: Ordine degli Architetti delle Province di Modena, Bologna, Reggio Emilia e Ferrara
Ore 10.00 – 14.00 Sala Castello
Prevenire l’emergenza: le verifiche di vulnerabilità sismica come strumento di conoscenza e salvaguardia del patrimonio culturale
Promosso da: Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee – Servizio II “Tutela del
Ore 14.30 – 18.30 Sala ARIOSTEA
RICOSTRUIRE L’IDENTITA’: IL CONVEGNO
IL CONTRIBUTO DEGLI ARCHITETTI NELLA RICOSTRUZIONE POST TERREMOTO
CFP 3
Soggetti promotori: Federazione Architetti Emilia Romagna, Ordine e Fondazione Architetti PPC Modena, Ordine e Fondazione Architetti PPC Reggio Emilia, Ordine Architetti PPC Ferrara, Ordine Architetti PPC Bologna.
Patrimonio Architettonico”
Ore 15.00 – 17.00 Sala Massari
Gestire l’emergenza – Tavola Rotonda
Promossa da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna
Ore 9.30 – 18.30 Sala SCHIFANOIA
Mettere in sicurezza: verso la ricostruzione
I Sessione: Beni Architettonici
Promosso da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna con la collaborazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia
Ad ormai tre settimane dalla prima scossa di Domenica 20 maggio è possibile verificare gli effetti del sisma sul patrimonio storico ed artistico nella Città di Ferrara, diversamente però da quanto osservabile nella realtà sulla stampa locale è circolata l’informazione che ad essere danneggiato sia il 30% dell’insieme degli edifici e beni monumentali. Ora che il sistema turismo è paralizzato e al terremoto culturale, economico e sociale che già da tempo si è abbattuto sul nostro paese e sulle nostre città provocando disoccupazione e precarietà senza eguali in Europa, si vanno sommando gli effetti del terremoto che affligge il cuore della Pianura Padana, occorrerebbe una discussione seria sul che fare. Il problema, uno dei problemi, è invece quello del pressapochismo e della circolazione di leggende metropolitane che poi, per qualche insondabile ragione, sono riprese dai media e tendono ad affermarsi come elementi di realtà.
A Ferrara ad essere stato danneggiato dal terremoto e dallo sciame sismico che ancora continua non è certo solo il 30% degli edifici storici. Quali sono i monumenti che non hanno subito lesioni piccole o grandi? Ci sono chiese storiche che non hanno subito danni significativi? Anche la basilica di San Giorgio che ha già riaperto non è stata indenne e tutti gli edifici storici della città, quelli che ne formano il patrimonio storico ed artistico, che sono patrimonio dell’umanità protetto dall’UNESCO e che sono la ragione unica della presenza turistica a Ferrara, sono oggi lesionati e in alcuni casi versano in condizioni davvero gravi.
Allo stato attuale sono chiusi musei, facoltà universitarie e tutto, integralmente tutto, il patrimonio chiesastico della città ha subito danni, il ‘600 storico ed artistico è scomparso nella chiusura dei Teatini, di San Carlo, delle Chiese di San Maurelio, San Giuseppe e Santa Maria in Vado, lo stesso possiamo dire dei luoghi del Rinascimento. Danneggiati i Palazzi Paradiso e Schifanoia, la Palazzina di Marfisa, Casa Romei, il Castello, Palazzo Ducale, le basiliche di San Francesco, San Domenico e San Paolo, la chiesa di Santa Maria della Consolazione, la Madonnina, San Gerolamo, l’Oratorio dell’Annunziata, i monasteri di Sant’Antonio in Polesine e del Corpus Domini, ma l’elenco potrebbe e dovrà proseguire perché questo è il patrimonio del quale vive Ferrara città d’Arte, Cultura e Turismo.
Allora per aprire una discussione produttiva che comporti dei fatti, cioè da un lato degli interventi coerenti di messa in sicurezza e restauro, e dall’altro la ripresa del lavoro per alberghi, ristoranti, guide e animatori turistici, occorre che si parta da dati reali e prendendo atto della drammaticità del momento nel quale viviamo. Nascondere la testa sotto la sabbia o far circolare informazioni che minimizzano gli effetti del terremoto, specie quando questi sono ampiamente osservabili da chiunque e incidono sulla carne di migliaia di persone che qui abitano e fino a ieri, faticosamente, lavoravano, non ha granché senso e certamente non aiuta ad uscire dalla situazione gravissima nella quale siamo.
Pertanto, infine, vorrei porre una domanda. Ma da quali edifici sarebbe composto il 70% del patrimonio storico-artistico non danneggiato dal terremoto?
Alessandro Gulinati – Presidente Pro Loco Ferrara
Oggi Napolitano è in visita alle zone del terremoto e il sindaco di Bondeno, uno dei comuni interessati dal sisma era a Bologna a presentare alcune richieste di cui abbiamo dato notizia ieri in un altro articolo.
Ammesso che si possa considerare conclusa la fase sismica e si possa cominciare a pensare alla ricostruzione, tutti si chiedono cosa succederà e, in particolare. di quali aiuti il privato cittadino potrà disporre di quelli raccolti pro-terremotati.
Se dobbiamo trarre auspici dal passato, l’Aquila (6 aprile 2009) insegna: gli abitanti vivono in C.A.S.E. (Complessi Anti-Sismici Ecocompatibili)
Per il centro storico, ancora chiuso, il governo Monti propone che venga modificata la destinazione d’uso degli edifici, consentendo ampie ristrutturazioni ai proprietari , mantenendo la facciata.
Solo che, nel frattempo i proprietari non sono più quelli che ci abitavano (e dopo tre anni vorrei vedere!) ma multinazionali che, dietro una quinta cinematografica, faranno i soliti supermercati o edilizia residenziale di lusso; presumibilmente con i soldi destinati alla ricostruzione.
I cittadini possono sempre chiedere mutui alle banche, alle quali sono già affluiti i soldi delle sottoscrizioni, così da potersi indebitare a tassi particolarmente vantaggiosi.
Per fortuna, finora, la nostra città non sembra aver subito grossi danni (non abbiamo una zona “rossa” , come i comuni limitrofi) e poi abbiamo già provveduto in proprio a distruggere sistematicamente ogni contenitore culturale.
A voler fare davvero gli interessi dei terremotati, era meglio spedire la propria offerta a mezzo vaglia, pescando a caso dall’elenco telefonico!
Al solito puntuale rapporto dell’INGV, aggiungiamo la scossa delle 16 e 34 con epicentro a Finale Emilia e la lista dei comuni compresi tra 10 e 20 Km:
Comuni tra 10 e 20km
CARBONARA DI PO (MN)
FELONICA (MN)
MAGNACAVALLO (MN)
SERMIDE (MN)
BERGANTINO (RO)
CALTO (RO)
CASTELMASSA (RO)
CASTELNOVO BARIANO (RO)
CENESELLI (RO)
FICAROLO (RO)
SALARA (RO)
CAMPOSANTO (MO)
SAN FELICE SUL PANARO (MO)
CASTELLO D’ARGILE (BO)
GALLIERA (BO)
PIEVE DI CENTO (BO)
BONDENO (FE)
CENTO (FE)
MIRABELLO (FE)
SANT’AGOSTINO (FE)
*************************************
I media cominciano a parlare anche del progetto di stoccaggio gas a Rivara, di cui abbiamo dato notizia qui.
testata giornalistica registrata
Benvenuti nel blog del Centro Culturale Italicum
Chi ha un perché per vivere, può sopportare tutti i come.
Gente con più capelli che anima.
non tanto per attaccare un nemico ma per liberare un territorio occupato, in modo che un giorno si possa costruire...
La missione Italiana è l'unità morale dell'Europa
Ultimatum alla terra
Sotto Banco - Carta Canta