Riepilogando

Fonte: Italicum

Dal crollo della cosiddetta Prima Repubblica, avvenuta per via giudiziaria, l’Italia ha subito l’attacco alla propria indipendenza economica dopo aver perso quella politica l’8 Settembre 1943. Fino al 1992, la nostra era la quinta potenza industriale del mondo e le aziende italiane, sia pubbliche che private, erano presenti e molto competitive su tutti i mercati internazionali. Le inchieste della magistratura hanno spazzato via buona parte della vecchia classe politica lasciando fuori dai processi i dirigenti del P.C.I., destinati evidentemente a subentrare alla guida del paese, a dimostrazione di come ci fosse una strategia ben precisa dietro queste azione giudiziaria. I comunisti hanno sempre nutrito un odio profondo verso la nazione per cui fornivano ampie garanzie di procedere con determinazione all’azione di smantellamento dell’economia italiana. Da questo momento è iniziata la svendita delle nostri migliori aziende e la distruzione sistematica della nostro tessuto economico e sociale. Neanche l’imprevisto, rappresentato da Berlusconi, ha potuto impedire che si perseguisse questo obiettivo. Lo scopo del Cavaliere, infatti, era quello di tutelare le proprie aziende e le inchieste della magistratura lo hanno reso malleabile, convincendolo a sostenere il governo Monti, ad accordarsi con Renzi, ad approvare il MES, cedendo a veri e propri ricatti ma salvando Mediaset. Sorge perfino il dubbio che una figura come la sua, ricattabile e non proprio limpida, abbia fatto molto comodo per disinnescare i voti di quegli elettori che mai avrebbero votato a sinistra.

Con l’avvento della Seconda Repubblica l’Italia ha dovuto subire l’attacco alla lira da parte di Soros, gestito in modo pessimo da Ciampi, che ha fruttato allo speculatore enormi guadagni oltre la laurea “honoris causa“ incredibilmente conferita dall’università di Bologna per volere di Prodi. Quest’ultimo, poi, da presidente dell’IRI ha letteralmente regalato le nostre aziende di settori strategici a compratori esteri. L’accoppiata, Ciampi-Prodi, ha inferto poi un altro durissimo colpo alla nostra economia, in occasione dell’adozione dell’Euro, accettando un cambio che ci ha penalizzato enormemente e le cui conseguenze paghiamo ancora oggi. Il giudizio sulla loro azione, risultata devastante per la nostra economia, può essere valutata solo ed esclusivamente come frutto di incompetenza o corruzione, tertium non datur!

Da venticinque anni la volontà popolare è stata sistematicamente disattesa. Ogni volta che il centro–destra è uscito vincitore dalle elezioni, agenti esterni hanno impedito che governasse: la prima volta con l’avviso di garanzia a Berlusconi notificato mentre presiedeva il G8 a Napoli, la seconda con l’attacco finanziario portato per mezzo dello spread. Dall’ultimo decennio del secolo scorso l’Italia è stata governata dalla Sinistra o da governi cosiddetti tecnici, con presidenti del consiglio mai eletti: Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, lo stesso Conte, non hanno avuto l’investitura popolare, ma sono arrivati a formare dei governi soltanto grazie a intrighi di palazzo.

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Ritorno al passato

Se gli F-35 non possiamo fermarli perché dispiace a Trump, la TAV non si può fermarla perché a Bruxelles urlano, se i vitalizi li possiamo solo “limare” un pochettino, altrimenti piovono milioni di ricorsi perché, legge alla mano, sono un diritto acquisito…se le accise sui carburanti non si possono toccare altrimenti salta il bilancio dello Stato, idem per il reddito di cittadinanza – oramai divenuto un reddito di inclusione un pochino più soft – cos’avete blaterato?

Cose buone avete cercato di farle, nessuno lo mette in dubbio – basti pensare al “miracolo” del buon rapporto creato da Conte con Trump – ma, se non si cerca di far capire che è il sistema ad essere marcio, si fa la fine di Tsipras e, credetemi, a fare la parte del Varouflakis di turno non si sta troppo bene, perché quel “guarda dove sbagli!” è doloroso da affermare, è un copione troppo facile, supponente, tedioso.

Tornate a parlare dei vostri cavalli di battaglia: non ho sentito più nessuno parlare di energia ed ambiente, di trasporti veramente innovativi, di impresa che coniughi la fantasia (tutta italiana) con la tecnologia – non la fredda tech-gleba – perché i migliori abiti sono italiani, le migliori scarpe sono italiane, il miglior cibo è italiano, i migliori arredamenti sono italiani, i migliori stilisti dell’auto sono italiani, le migliori macchine per la lavorazione del legno (pochi lo sapranno) sono italiane…ovunque esista una macchina che richieda/produca qualcosa di fantasioso ed originale, c’è lo zampino italiano. Abbiamo un mondo dentro di noi, da insegnare, da tradurre, da far conoscere: secoli di primati da mostrare.

estratto da http://carlobertani.blogspot.com/2018/08/ritorno-al-passato.html