E' ora di dire diversi "no"

“Ancora una volta è la terra, la nostra terra a lanciare un segnale di avvertimento che non possiamo lasciar cadere nel nulla”.

Così il sindaco di Finale Emilia, Raimondo Soragni, interviene a proposito della scossa di terremoto che all’alba del 31 dicembre ha colpito la Bassa Modenese.

Un evento sismico di magnitudo 2.6 che non ha provocato danni a persone e cose, ma che ha messo nuovamente in allarme le popolazioni che gravitano sull’area interessata dal progetto per il deposito di stoccaggio del gas di Rivara.

“Si tratta dell’ennesima prova della sismicità del nostro territorio – aggiunge Soragni – che allarga ulteriormente l’area interessata da questi fenomeni”.

Infatti, dopo gli episodi precedenti, gli ultimi in ordine di tempo quelli che hanno colpito l’area a cavallo tra i comuni di Finale e di Bondeno poco più di un mese fa, l’attenzione viene ora spostata verso la zona di Mirandola, San Possidonio, Concordia sulla Secchia e Novi di Modena, anch’essa limitrofa rispetto a quella direttamente interessata dal deposito gas di Rivara.

“Credo – conclude Soragni – che il tempo per un definitivo no al progetto per lo stoccaggio del gas di Rivara sia sempre più vicino e ormai ineluttabile. Mi auguro che in questo inizio di nuovo anno possa prevalere il buon senso da parte dei soggetti interessati a questa vicenda e che, anche chi oggi sembra allontanarsene, riconduca i propri comportamenti verso i buoni propositi della tutela della salute e della sicurezza dei cittadini, a cui tutti dobbiamo sempre fare riferimento”.

Ci permettiamo di aggiungere che una grandinata il 2 di gennaio a Bondeno non è proprio un evento comune e non sappiamo cosa ogni giorno vadano spargendo nel cielo gli aerei che si sentono e vedono sorvolare il nostro territorio.

Potremmo continuare a nascondere la testa nel piatto, ma neanche di quello che mangiamo possiamo più essere sicuri; a fronte di questa situazione (per non parlare di quella sociale) c’è ben poco da stare allegri e sarebbe ora di recuperare un po’ di quella coscienza che tutti sembrano avere dimenticato.

Un decreto contro l'ambiente

…E SORAGNI PENSA A RIVARA

«Giovanardi ci prova ancora e lo fa in modo pesante» dichiara il sindaco Soragni. «Il decreto anticrisi approvato dalla Commissione Bilancio e Finanze blocca di fatto la tutela ambientale. Non lo diciamo noi, ma lo stesso ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che ritiene la norma “Deleteria per l’ambiente la salute dei cittadini”. Tale norma toglie ogni potere agli Enti locali, facendo passare il principio dell’arroganza del potere che non si ferma di fronte a nulla, neanche a danni irreparabili per il territorio e i cittadini che lo abitano.»
«Il pensiero corre subito al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio – continua Soragni – ormai abituato alle sue sortite a favore dello stoccaggio del gas a Rivara, che di recente ha messo in discussione il parere tecnico della Commissione di VIA Nazionale e Provinciale. Con quale diritto arroga a sé la facoltà di saperne di più di esperti competenti? Per caso è diventato tuttologo?
«A dircelo è sempre la Prestigiacomo, che parla di “ministeri non competenti in questa materia che sono diventati, in nome della semplificazione, portabandiera di una norma deleteria per l’ambiente e la salute dei cittadini, e persino per la stessa semplificazione perché fonte certa di contenzioso amministrativo e comunitario, quindi di blocchi delle procedure”.»

«Anche noi, insieme al ministro, ci chiediamo: a chi giova tutto ciò? Non certo al bene comune o all’interesse nazionale. Per quanto campanilisti, oggi gli amministratori locali hanno ben presente l’importanza di un approccio globale e mondiale delle politiche; sappiamo che è miope chiudersi nel proprio particolare; ma sappiamo altresì che non si può far passare come interesse superiore il progetto IGM, sponsorizzato da Giovanardi, che non tiene in alcun conto dei gravissimi danni ambientali e irreversibili che provocherebbe sulla popolazione.
«Inoltre l’attuale crisi ha prodotto un calo di consumi di gas e lo stesso governo ha tagliato le tariffe: una tendenza che rende ulteriormente inutile “il progetto sperimentale” e che pone come cavia la popolazione della Bassa Modenese qualora si realizzasse lo stoccaggio a Rivara. Non ci sta neanche come opportunità economica.
«Siamo in un’epoca di grandi risorse tecnologiche e scientifiche – ha concluso il sindaco di Finale –e siamo certi che con un po’ di impegno da parte di tutti è possibile trovare soluzioni alternative (già ampiamente indicate in più occasioni) che soddisfino il bisogno di avere riserve energetiche nel rispetto dell’ambiente e dei cittadini.
Una richiesta elementare che segna il confine tra una società civile e la barbarie degli attuali occupanti del potere.» (corsivo nostro)

Purtroppo è ormai consuetudine proclamare un’emergenza e sopprimere contemporaneamente ogni libertà civile faticosamente conquistata nel corso dei secoli; ci sono scenari anche più inquietanti:

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