Siria – Il respiro dello spirito

Incontro con Padre Paolo Dall’Oglio, Ivo Saglietti e Paolo Rumiz

modera Paolo Ghezzi

martedì 28 agosto

ore 16.00 Urban Center di Rovereto (Via Rosmini, 58)

Si avvia alla conclusione la sesta edizione di RoveretoImmagini, il festival internazionale della fotografia che quest’anno ha affrontato il tema, intenso quanto attuale, della sete di spiritualità, filo conduttore di conferenze, tavole rotonde e quindici mostre che hanno avuto luogo all’Urban Center e per le vie del centro di Rovereto, al Museo Storico Italiano della Guerra, alla Campana dei Caduti, ad Isera e a Villa Lagarina.

Martedì 28 agosto – alle ore 16.00 presso l’Urban Center di Rovereto (Via Rosmini, 58) il festival chiuderà con un importantissimo appuntamento: l’incontro con Paolo Dall’Oglio, il padre gesuita fondatore del monastero siriano Deir Mar Musa, simbolo internazionale di convivenza interreligiosa, recentemente espulso dalla Siria a causa del suo impegno politico per il dialogo cristiano-islamico.

Al monastero Deir Mar Musa el-Habashi, scavato nella roccia ad 80 chilometri a nord di Damasco nel IV secolo e trasformato nel 1984 da Padre Dall’Oglio in una comunità attiva che si propone come esempio democratico di convivenza delle varie etnie religiose e sociali presenti in Siria, é dedicata la mostra di Ivo Saglietti che da sabato 21 luglio ha trovato esposizione per le vie del centro storico di Rovereto e che sarà visibile sino a fine agosto.

Il fotoreporter Saglietti, già protagonista dell’incontro di apertura di RoveretoImmagini, sarà sul tavolo martedì 28 agosto insieme a Padre Paolo ed allo scrittore Paolo Rumiz, autore della prefazione dell’ultimo libro di Dall’Oglio.

La conferenza, moderata dal giornalista e scrittore Paolo Ghezzi, tratterà dei temi attualissimi legati alla situazione politica e sociale della Siria, che in queste settimane é al centro dell’attenzione mondiale per una guerra civile che la comunità internazionale sta cercando di fermare. Recentemente il monastero di Mar Musa é stato assaltato e saccheggiato: fortunatamente né le suore né i monaci presenti sono stati feriti o aggrediti ma gli uomini armati hanno “rubato tutto quello che potevano rubare”, compresi i trattori e gli altri strumenti per l’agricoltura e l’allevamento, in parte finanziati a suo tempo dalla Provincia autonoma di Trento. Già a febbraio e ad aprile scorsi il monastero era stato obiettivo di uomini armati. A giugno Padre Paolo dall’Oglio, presente in Siria da oltre trent’anni, causa le sue dichiarazioni per una vera riconciliazione nazionale è stato costretto a lasciare il Paese dal regime di Assad.

Portare a conoscenza anche gli italiani e i trentini del genocidio in atto in Medio Oriente e degli importantissimi sforzi di dialogo interreligioso messi in campo dal gesuita romano acquista oggi più che mai significato, in quanto la sensibilizzazione dell’opinione pubblica internazionale é probabilmente una della poche vie di uscita per una soluzione democratica del conflitto siriano.

L’incontro con Padre Paolo Dall’Oglio é organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Solidarietà Internazionale e alla Convivenza della Provincia Autonoma di Trento.

Rovereto immagini

Mostre nel centro storico della città e in Vallagarina
dal 20 luglio al 19 agosto 2012

Premio Internazionale RoveretoImmagini
sabato 21 e domenica 22 luglio 2012

Si rinnova anche quest’anno il grande appuntamento con la fotografia che vede come protagonista la città di Rovereto. Da venerdì 20 luglio a domenica 19 agosto 2012 si svolge la sesta edizione di RoveretoImmagini, il festival trentino della fotografia internazionale che  affronta quest’anno un tema intenso quanto attuale: la sete di spiritualità. Questo è il filo conduttore di conferenze, tavole rotonde e mostre che animeranno la rassegna.

La “spiritualità” si declina secondo significati religiosi diversi che vanno dalla fede alla contemplazione della divinità, dai pellegrinaggi al culto dei morti, considerando che esiste e trova interpretazione anche una mistica senza religione, che dà risalto all’interiorità come puro centro animatore di ogni persona.

Il rapporto tra fotografia e spiritualità trova spazio nelle ricerche di autori diversi che interpretano con forte personalità, originalità, qualità tecnica e spirito creativo il tema centrale del festival.

“Allah u Akbar, Allah è grande”: è ciò che gridano le donne dai tetti di Teheran contro la corruzione, nella mostra di Pietro Masturzo vincitore del prestigioso premio “World Press Photo” 2010. Gli scatti di Alex Majoli, fotografo dell’agenzia Magnum, offrono una lettura minimale dei percorsi di fede trentini; Ivo Saglietti porta, invece, nelle vie del centro storico di Rovereto la forte esperienza di convivenza religiosa nel convento siriano di Deir Mar Musa tra le montagne sassose dell’Antilibano, a nord di Damasco.

Alvaro Deprit e Graziano Panfili indagano le ragioni etnico-religiose alla base di insanabili conflitti internazionali; Franco Carlisi racconta la sacralità del matrimonio siciliano; nel nostro Trentino storico Giuseppe Garbari ha interpretato la montagna come fonte di ispirazione; Valentina Vannicola, con linguaggio trasfigurato, rilegge l’Inferno della Divina Commedia; Andrea Di Martino mappa le chiese sconsacrate d’Italia; Stefano Parrini si interroga sul rapporto uomo-ambiente mettendo in discussione l’uso-abuso della natura; Massimiliano Pugliese vive il Santuario di San Giovanni Rotondo, studiando luci ed ombre di un dialogo silenzioso; Francesco Comello compie un viaggio in una Russia ortodossa sospesa nei secoli, drammatica ed evocativa; infine, Giovanni Presutti interpreta la fede in chiave onirica.

Quindici esposizioni, di cui tredici sul tema della spiritualità, visitabili nel centro storico della città e in alcune location della Vallagarina (Palazzo Libera a Villa Lagarina e Alpstation di Montura a Isera), faranno da cornice al Premio Internazionale “Rovereto Immagini”, importante tappa del prestigioso Circuito Portfolio Italia, che vedrà la partecipazione di alcuni tra i maggiori esperti in lettura della fotografia: photo-editor, docenti e professionisti della comunicazione. Con loro, centinaia di giovani fotografi potranno liberamente discutere sui propri lavori in una pedana di lettura di alto valore didattico. Ad arricchire la due giorni, presentazioni di libri, conferenze e stand espositivi, che trasformano Rovereto in un grande laboratorio, dove la fotografia diventa occasione di incontro, confronto e crescita.

RoveretoImmagini è un’iniziativa dell’Associazione culturale Paspartù – fotografia arte cultura, realizzata con la collaborazione di: Comune di Rovereto, Provincia Autonoma di Trento (Assessorato alla Cultura, Assessorato alla Solidarietà Internazionale e alla Convivenza), Soprintendenza per i Beni Storico Artistici, Archivio Fotografico Storico della Provincia autonoma di Trento, FIAF – Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, Trentino Marketing S.p.A., A.p.T. di Rovereto e Vallagarina, Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Osservatorio Balcani Caucaso, Fondazione Opera Campana dei Caduti, Museo Storico Italiano della Guerra, Strada del vino e dei sapori della Vallagarina, Comune di Villa Lagarina, CIGL del Trentino, Gruppo Fotoamatori di Rovereto, Cassa Rurale di Rovereto, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Montura, OnOff, HF Distribuzione, FotoCult, Gente di Fotografia.

Il programma del festival è disponibile e scaricabile sul sito http://www.paspartu.eu

Per informazioni
Associazione Paspartù – fotografia arte cultura
http://www.paspartu.eu
info@paspartu.eu
+39. 340 6123349

I capolavori del Musée d’Orsay di Parigi sono esposti in Italia

Vincent Van Gogh - La chambre de Van Gogh à Arles, 1889. (La camera di Van Gogh a Arles). Olio su tela, cm 57,5 x 74. Parigi, musée d'Orsay

Dal 19 marzo al 24 luglio 2011, al Mart di Rovereto si possono ammirare oltre settanta dipinti provenienti dalla più importante collezione del XIX Secolo del mondo. E’ proprio il parigino Musée d’Orsay, infatti, che conserva le opere maggiormente significative, per numero e qualità, di quegli artisti che hanno cambiato alla fine dell’800 il corso della storia dell’arte moderna: se si parla di Impressionismo e Postimpressionismo non c’è infatti raccolta più prestigiosa di quella conservata oggi nel Museo francese, un luogo fondamentale per gli studi su Monet, Cézanne, Pissarro, Sisley, Renoir, Degas, Toulouse-Lautrec, Van Gogh, Gauguin, Morisot, Vuillard, Bonnard, Denis, Courbet.
I capolavori di questi ed altri artisti sono presenti nella mostra del Mart: un’occasione unica per conoscere da vicino, attraverso opere esemplari, il più entusiasmante periodo della ricerca pittorica tra Ottocento e Novecento.

“La rivoluzione dello sguardo. Capolavori impressionisti e post-impressionisti dal Musée d’Orsay”, è resa possibile grazie all’accordo di collaborazione tra il Mart e il museo francese, che in fase di restauro (riapertura prevista per l’autunno 2011) ha concesso per la prima volta un nucleo così rilevante di opere in prestito per una itineranza di sole tre tappe, che ha toccato Australia, America e ora, unica sede il Mart, l’Italia.
Il progetto presenta un’eccezionale selezione di dipinti, dalla grande stagione dell’Impressionismo alla vigilia delle avanguardie: lo scandaloso realismo di Gustave Courbet nella celeberrima tela “L’origine du monde” (1866), esposta per la prima volta nel nostro Paese; la nuova visione temporale che Claude Monet introduce nella serie di dipinti dedicati alla “Cattedrale di Rouen” (1892), della quale il Mart ospita una tra le più intense versioni; la straziante solitudine di Van Gogh e della sua “Chambre ad Arles” (1889);
lo sguardo introspettivo, declinato al femminile, di Berthe Morisot, il cui dipinto “Le Berceau” (1873) fu presentato con scandalo alla prima mostra del’Impressionismo nel 1874 a Parigi; l’esotismo di Paul Gauguin con le “Donne di Tahiti” (1891); e poi, lo sguardo di Degas sulla danza e l’”Omaggio a Cézanne” (1900) di Maurice Denis, testimonianza di una fedeltà all’artista da molti considerato il più importante di quell’epoca.
Questi sono solo alcuni degli straordinari capolavori presenti nella mostra, che segue un percorso tematico, attraverso appunto quella “rivoluzione dello sguardo”, che gli artisti impressionisti e post-impressionisti tra Ottocento e Novecento hanno aperto alla visione della modernità.

L’esposizione “La rivoluzione dello sguardo. Capolavori impressionisti e post-impressionisti dal Musée d’Orsay,” ideata e curata da Guy Cogeval, presidente del Musée d’Orsay, e Isabelle Cahn, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, direttore del Mart, propone dunque una rilettura di quel cruciale passaggio che ha preparato il terreno alle avanguardie artistiche europee del primo Novecento.

Educa, incontro sull'educazione

A Rovereto dal 23 al 26/9 si svolge Educa, l’incontro nazionale sull’educazione. Molti gli eventi da non perdere, tra cui una conversazione con Mario Botta, Gabriella Belli, Aldo Colonetti, Paolo Crepet, Gillo Dorfles e Federico Bucci. Il 24/9 alle 16

La
terza edizione di EDUCA,

l’incontro nazionale sull’educazione che si tiene a Rovereto dal 23 al 26 settembre 2010, sarà la cornice per un incontro pubblico con Mario Botta.

Alla discussione, che si svolgerà venerdì 24 settembre alle 16 all’Auditorium Melotti, di fronte all’ingresso del Mart, parteciperanno anche Gabriella Belli, Aldo Colonetti, Paolo Crepet, Gillo Dorfles, con la moderazione di Federico Bucci.

Venerdì 24 settembre
ore 16.00
Mart, Rovereto – Auditorium Melotti
Ingresso libero

Guarda il programma completo di Educa 2010

“Abbiamo scelto la prospettiva delle Generazioni – scrive Michele Odorizzi, presidente del comitato organizzatore di EDUCA – perché ci consente di riflettere sulle scelte educative che ogni giorno compiamo e agiamo interrogandoci su cosa striamo consegnando ai nostri figli e se ciò che trasmettiamo, come eredità morale, emotiva ed esperienziale sia davvero una bussola che li aiuterà ad orientarsi e a scoprire il loro posto nel mondo. Parlare di generazioni significa ascoltare le esperienze e accogliere i ricordi dei “nonni”, ma anche scoprire ciò che i giovani hanno da insegnare. E attraverso il dialogo, che caratterizza EDUCA, vogliamo capire come dentro le nostre famiglie, la scuola, il lavoro, lo sport e la cultura, ma anche i luoghi delle grandi città e dei piccoli paesi, le diverse generazioni possono dare continuità e al contempo discontinuità al passato per creare un nuovo presente avendo uno sguardo al futuro che sia attesa e non illusione”