Ferrara
Palazzo dei Diamanti
10 marzo – 9 giugno 2013
Michelangelo Antonioni è uno dei padri della modernità cinematografica. La sua opera ha oltrepassato i confini della settima arte: è stata profondamente ispirata dalle arti figurative e ha esercitato a sua volta su di esse un notevole ascendente, come sul cinema di ieri e di oggi.
A celebrare il maestro ferrarese sarà una grande mostra, a cura di Dominique Païni – già direttore della Cinémathèque Française e del Dipartimento per lo sviluppo culturale del Centre Pompidou -, organizzata da Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara-Museo Michelangelo Antonioni, in collaborazione con la Cineteca di Bologna. La rassegna, che si inserisce nel calendario delle celebrazioni per il centenario della nascita del regista, ripercorrerà la parabola creativa di Antonioni accostando i suoi lavori a opere di grandi artisti, come De Chirico, Morandi, Rothko, Pollock, Burri e Vedova, e offrendo un inedito e suggestivo dialogo tra film e pittura, letteratura e fotografia.
La straordinaria carriera di Antonioni sarà raccontata a partire dal prezioso patrimonio di opere, oggetti e documenti relativi alla vita e al lavoro del regista di proprietà del Comune di Ferrara: i suoi film e documentari; le sceneggiature originali e le fotografie di scena; la biblioteca, la discoteca, gli oggetti personali e professionali che parlano delle passioni di Antonioni; l’epistolario intrattenuto con i maggiori protagonisti della vita culturale del secolo scorso, da Roland Barthes a Luchino Visconti, da Andrei Tarkovsky a Giorgio Morandi. Un’ampia selezione da questo fondo sarà presentata assieme a opere di altri artisti e testimonianze varie di registi, attori, letterati e intellettuali in un allestimento di grande fascino che metterà in scena un racconto per immagini, suoni e parole attorno ai temi e alle polarità che hanno segnato la poetica del maestro.
Sullo sfondo, come un autentico filo rosso lungo tutto il percorso espositivo, risalterà la costante seduzione del regista per l’immagine, sia essa un dettaglio catturato dalla realtà – dal documentario all’ingrandimento fotografico – o una reinvenzione fantastica, come negli acquerelli delle Montagne incantate. Ne emerge un ritratto artistico a tuttotondo che permette di documentare, con rara esaustività, la vita di uno dei più grandi cineasti del Novecento, gettando uno sguardo nuovo sul suo lavoro e offrendo una testimonianza viva della sua forza creativa e dell’intramontabile attualità della sua poetica e della sua opera.
Orari di apertura
lunedì 14-19; da martedì a domenica 10-19 Biglietto d’ingresso
Intero: Euro 10,00
Ridotto: Euro 8,50 (dai 6 ai 18 anni, over 65, studenti universitari, categorie convenzionate)
Giovedì 25 aprile e mercoledì 1 maggio la mostra rimarrà aperta dalle 10 alle 19 Sito ufficiale
Ben tornato Sorolla!
Fernando Mazzocca nel suo articolo su Il Sole 24 ore evidenzia come «la rassegna di Palazzo dei Diamanti rappresenta una grande occasione… Ben tornato Sorolla! Genio per troppo tempo dimenticato, travolto dalla fama di Picasso, di Dalí, di Miró…»
Sorolla su Art e Dossier
La mostra di Sorolla è presente nella sezione Grandi mostre del numero di maggio di Art e Dossier. Il testo sull’esposizione, di Tomàs Llorens curatore della rassegna, si sofferma sulla principale novità storico-critica della mostra: «evidenziare, nel “continuum” dell’opera di Sorolla, ciò che, ripensando agli esempi strettamente coetanei di Monet a Giverny, Renoir a Cagnes o Liebermann a Wansee, si potrebbe definire a ragione una “maniera ultima”, una concezione della pittura in cui il giardino come soggetto svolgerebbe un ruolo chiave, così come lo svolgeva nella poesia simbolista e postsimbolista.»
Il maestro della luce e del colore
Questo il titolo dell’articolo apparso sull’International Herald Tribune, che, dopo aver messo in luce il successo internazionale della pittura ufficiale di Sorolla, sottolinea il ruolo della sua produzione più intima, legata al tema dei patii e dei giardini, protagonista della mostra a Palazzo dei Diamanti. L’articolo ripercorre le tappe della rassegna e, attraverso esse, rilegge l’evoluzione della pittura del maestro valenciano verso una semplificazione delle forme accompagnata da accenti lirici e sognanti.
ALCUNI COMMENTI DA FACEBOOK
Felice: Mi piaceva tanto scendere da quella via, col palazzo dei diamanti a sinistra ed in fondo a destra il Museo Boldini… il grande Boldini, triste per essere fustigato dal suo contemporaneo Degas… andate a Ferrara gente, città bella e quieta: l’Arte vi è cultura ed anche Poesia
Giorgio: Splendida mostra, assolutamente imperdibile! È stata una piacevolissima sorpresa, di Sorolla in Italia si sa poco… Anche il catalogo è ottimo, e ad un costo ragionevole.
Myda: Stupendo!!!! La mostra è ben curata (cm sempre), ben organizzata ed interessante… peccato x l’illuminazione nn sempre all’altezza (… è l’unica pecca k purtroppo ricorre in ogni mostra, ma veramente l’unica).
Eleonora: Da decenni, magnifiche mostre organizzate in modo eccellente.
Amedeo Modigliani: Nudo, 1917 Olio su tela, cm 73 x 116,7
Per la prima volta in Italia, i capolavori di questi maestri permetteranno di rileggere quell’eccezionale congiuntura artistica, ammirando la straordinaria varietà di stili e tendenze che animarono la capitale francese in quel periodo irripetibile: il lussureggiante impressionismo di Monet, la bellezza idealizzata dei dipinti di Modigliani, le poetiche visioni di Chagall, le spumeggianti creazioni del teatro d’avanguardia, le oniriche atmosfere di maestri surrealisti come Miró, Magritte e Dalí o, ancora, le splendide immagini realizzate dai maggiori fotografi del secolo quali André Kertész e Man Ray.
Il nuovo sito internet
Ferrara Arte affronta questa avventura rinnovando il proprio sito: www.palazzodiamanti.it
Un’organizzazione dei contenuti di più facile lettura e una grafica capace di accompagnare il visitatore alla scoperta delle bellezza delle opere esposte a Palazzo dei Diamanti.
Per approfondimenti, notizie e commenti, visita inoltre il diario della mostra
Una mostra, con Ferrara attorno…
Visitare i nostri “anni folli” potrebbe essere un ottimo pretesto per conoscere meglio la nostra città!
A tal fine sono stati predisposti alcuni pacchetti turistici…
Inoltre, durante le prime settimane di apertura della mostra, Ferrara ospita anche alcuni eventi di grande interesse.
A partire dal 9 settembre il cielo della città si riempirà dei colori sgargianti delle mongolfiere del Balloons Festival, uno dei più grandi d’Europa.
Infine, dal 30 settembre al 2 ottobre torna a Ferrara il Festival di Internazionale. Un’occasione per incontrare i più grandi giornalisti di tutto il mondo e partecipare ai numerosi eventi della manifestazione che per il quinto anno consecutivo si terrà nella città estense.
E per scoprire decine di altri appuntamenti, clicca qui
A lanciare la prossima mostra di Palazzo dei Diamanti, dedicata alla Parigi degli anni Venti, sarà un evento di rilievo internazionale. Martedì 12 e giovedì 14 aprile 2011 presso il Teatro Comunale di Ferrara saranno presentati due concerti realizzati in coproduzione da Ferrara Musica e Orchestra Mozart: per la prima volta le due compagini fondate da Claudio Abbado, la Mahler Chamber Orchestra e l’Orchestra Mozart, saliranno insieme sul palco per eseguire due programmi musicali ispirati al clima culturale e artistico di quegli anni. Il primo concerto sarà diretto da Diego Matheuz e vedrà come solista il violinista Vadim Repin; il secondo sarà guidato da Claudio Abbado, affiancato dalla pianista Martha Argerich, e con la partecipazione dell’Estonian Philharmonic Chamber Choir.
Con questi appuntamenti si rinnova la collaborazione tra Ferrara Arte e Ferrara Musica, che negli anni passati ha visto la realizzazione di numerosi progetti capaci di unire diversi linguaggi. Dopo la prima ferrarese, i due programmi verranno replicati a Bologna e il solo concerto diretto da Claudio Abbado sarà presentato anche a Reggio Emilia e Roma.
Per informazioni: www.ferraramusica.it Un’imperdibile anteprima dell’esposizione che in autunno farà rivivere il fascino della capitale francese in quegli anni che furono chiamati “folli” per la prorompente vitalità che li contraddistinse. Grandi maestri della modernità, all’apice della loro carriera, come Monet, Matisse, Mondrian, Picasso, Braque, Modigliani, Chagall, Duchamp, De Chirico, Miró, Magritte e Dalí, furono allora protagonisti di un periodo di eccezionale vitalità artistica che ebbe come palcoscenico Parigi all’indomani della Grande Guerra. Dall’11 settembre 2011 all’8 gennaio 2012 la mostra Gli anni folli. La Parigi di Modigliani, Picasso e Dalí. 1918-1933, organizzata da Ferrara Arte, rievocherà quella stagione irripetibile che ha visto intrecciarsi le principali tendenze artistiche del Novecento.
Per maggiori informazioni visitate il sito www.palazzodiamanti.it o telefonate al Call Center Ferrara Mostre e Musei al numero 0532 244949.
«Ci si serve dei colori, ma si dipinge con il sentimento.» Con queste parole, Jean Siméon Chardin (1699-1779), contrapponendosi alle regole accademiche allora in voga, sintetizzava il suo modo, all’epoca rivoluzionario, di fare arte.
Dal 17 ottobre Ferrara Arte presenterà la prima mostra italiana dedicata a questo grande protagonista dell’arte del Settecento e uno dei più straordinari pittori di tutti i tempi. La rassegna, a cura di Pierre Rosenberg, massimo esperto dell’artista, Accademico di Francia e Presidente-direttore onorario del Musée du Louvre, vanta inoltre una prestigiosa e inedita collaborazione, quella tra Ferrara Arte e il Museo Nacional del Prado che la ospiterà dopo il debutto ferrarese.
Nonostante non sia molto conosciuto dal grande pubblico italiano, Chardin è considerato uno degli artisti che hanno avuto maggior influenza sulla pittura moderna. L’aver elevato gli oggetti di uso quotidiano e i gesti delle persone comuni a materia di rappresentazione artistica ne fa il vero erede di Vermeer e, al contempo, il punto di riferimento per artisti del calibro di Cézanne, Matisse e Morandi.Vai alle pagine della mostra
Chardin non è solo uno dei più influenti pittori del Settecento, è anche uno dei più originali: tra tutti i generi pittorici, evita proprio quelli che nella Francia del secolo dei lumi sancivano la statura e la fortuna degli artisti, cioè i dipinti di soggetto storico o mitologico, e sceglie di dedicarsi allo studio della realtà quotidiana per dipingerla in maniera innovativa. Attraverso una tecnica stupefacente, incentrata sul rapporto tra tono e colore e sulla variazione degli effetti di luce sugli oggetti e sulle persone, l’artista riesce a trasmettere all’osservatore l’emozione provata di volta in volta di fronte al soggetto. Vai alle pagine delle operee alla loro descrizione
La mostra di Ferrara offrirà l’occasione di ripercorrere le tappe salienti della carriera di Chardin attraverso un’ampia selezione di opere provenienti da musei e collezioni private di tutto il mondo. La rassegna spazierà così dalle nature morte giovanili alle scene di genere della prima maturità, fino al ritorno alla raffigurazione degli oggetti negli anni Cinquanta e agli straordinari capolavori dell’ultimo periodo. Un appuntamento che si preannuncia imperdibile e che consentirà di apprezzare l’opera di un artista che Vincent Van Gogh riteneva «grande come Rembrandt».Vai agli altri commenti illustri
Per tutti questi motivi, cara amica, caro amico, desidero segnalarLe questo importante appuntamento. Per ricevere informazioni relative alla rassegna di Palazzo dei Diamanti, ma anche alla nostra bella e vivibile Ferrara, ai suoi musei oltre che ai pacchetti turistici studiati per soddisfare diverse esigenze di ospitalità, potrà rivolgersi al Call Center Ferrara Mostre e Musei che è a Sua disposizione ai recapiti indicati in calce.
Con i più cordiali saluti,
Andrea Buzzoni
Dirigente del Settore Attività Culturali del Comune di Ferrara
CHARDIN. Il pittore del silenzio Orari Aperto tutti i giorni, feriali e festivi, lunedì incluso, dalle 9.00 alle 19.00. Aperto anche 1 novembre, 8, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio
catalogo
Palazzo dei Diamanti dedica la mostra di primavera ad una figura chiave della scena artistica del secondo Novecento. Amico di maestri come Bonnard, Matisse, Léger, Braque, Chagall, Miró, Calder e Giacometti, Aimé Maeght fu un editore di fama e soprattutto il fondatore a Parigi di una delle gallerie più innovative del secolo, nonché, a Saint-Paul de Vence, della Fondazione Marguerite e Aimé Maeght, un tempio dedicato alla creazione artistica e un crocevia internazionale di pittori, scultori, scrittori, musicisti e intellettuali.
Aimé Maeght promosse l’attività di maestri affermati e contribuì alla nascita di una nuova stagione della loro arte incoraggiandoli a utilizzare, oltre alla pittura, altri linguaggi. Nello stesso tempo si dimostrò attento alle ricerche delle generazioni più giovani, dando prova di saper competere con le gallerie americane protagoniste del rinnovamento artistico del secondo dopoguerra. Inoltre, la sua instancabile attività di editore attrasse grandi personalità del mondo artistico e intellettuale, dal cui confronto nacquero straordinarie creazioni collettive.
Per approfondire la conoscenza di questo affascinante capitolo della vita artistica e culturale del secondo dopoguerra, Ferrara Arte organizza la mostra Da Braque a Kandinsky a Chagall. Aimé Maeght e i suoi artisti, la prima in Italia dedicata alla Galleria Maeght e alle vicende che ne hanno segnato la storia. L’esposizione, a cura di Tomàs Llorens e Boye Llorens, è anche l’occasione per studiare un aspetto della storia dell’arte del Novecento fino ad oggi poco indagato ma assolutamente fondamentale: il mercato dell’arte e i suoi principali animatori, i mercanti e i galleristi.
Oltre cento opere, soprattutto dipinti, ma anche sculture, ceramiche, disegni, incisioni, fotografie d’epoca e volumi illustrati delle Edizioni Maeght, permettono di ripercorre il ventennio d’oro che va dall’apertura della galleria parigina nel 1945 all’inaugurazione della Fondazione nel 1964.
La rassegna è suddivisa in sezioni tematiche, legate tra loro dai numeri della rivista Derrière le miroir, le cui uscite accompagnavano ogni esposizione con funzione di catalogo, coniugando creazioni letterarie e litografie originali.
Il tema della prima sezione della mostra è l’amicizia che univa Aimé e la moglie Marguerite ai propri artisti, un legame nutrito anche dalla sensibilità e dall’ospitalità che la donna seppe sempre dimostrare loro. Ne sono testimonianza i ritratti di Marguerite realizzati da Matisse nel 1944 e da Giacometti nel 1961, due icone che ne esaltano l’una il fascino della maturità, l’altra l’autorevolezza dell’età avanzata, nonché il bellissimo dipinto di Bonnard, Fanciulla distesa del 1921, che Marguerite custodiva nella propria camera.
Tramite la figlia di Matisse, Marguerite, nel 1945, Aimé conobbe Braque con il quale nacquero un’amicizia profonda e uno scambio fecondissimo. Il mercante incoraggiò l’artista a riaccostarsi alla litografia e acquistò la sua intera produzione, tra cui i grandi pannelli decorativi con motivi mitologici del 1931 e uno dei celebri Ateliers del 1950-51, considerati uno dei suoi vertici espressivi.
La terza sezione della rassegna è dedicata ad uno degli episodi che fecero più scalpore nella storia della galleria, l’esposizione Le Surréalisme en 1947 organizzata da André Breton e Marcel Duchamp. Vengono riproposti il catalogo con la provocatoria copertina ideata da Duchamp, su cui è applicata una protesi di seno femminile in gomma, e la celebre tela Superstizione – Serpente di Miró, una successione di motivi arcaicizzanti dipinti su una lunga striscia di tessuto.
In quell’occasione Aimé iniziò a collaborare con Giacometti, che, anche grazie alle mostre della Galleria Maeght, divenne una delle figure più rappresentative dell’arte del dopoguerra. I bronzi riuniti nella quarta sezione della rassegna, tra i quali La foresta del 1950 e tre delle celebri Femme de Venise del 1956, sono rivelatori della capacità dell’artista svizzero di trasmettere, con un linguaggio inedito, il senso di precarietà dell’esistenza umana.
Tra i grandi nomi che la Galleria Maeght rappresentò in esclusiva vi era anche Chagall. Aimé fu probabilmente affascinato dalla capacità dell’artista russo di esplorare tecniche diverse per dare forma al proprio mondo poetico: vedute parigine, il pittore con la tavolozza, coppie di amanti, galli fantastici, asini alati, violinisti e fiori provenzali sono i protagonisti delle ceramiche, delle incisioni, delle gouaches e dei dipinti presentati in mostra, tra cui il famoso Sole giallo del 1958.
A differenza della maggior parte delle gallerie dell’epoca, che sostenevano un’unica tendenza artistica, Maeght spaziò dall’arte figurativa a quella astratta, seguendo una propria poetica personale e una ricerca instancabile della qualità. È con questo spirito che in mostra vengono accostate due personalità molto diverse come Kandinsky e Léger: del primo sono presentate sia opere della fase del Bauhaus, inconfondibili nell’astrazione geometrica, sia un dipinto del periodo parigino, Nodo rosso del 1936, giocato sull’armonia di linee e forme fluide; del secondo spicca il trittico Grandi code di comete del 1930, che evoca il movimento del corpo celeste, richiamando tanto la sfera dell’immaginario quanto l’ambito scientifico.
Segue una raffinata sezione dal titolo Bianco e nero, che rende omaggio alla sensibilità di Maeght per le ricerche incentrate sull’economia dei mezzi espressivi. Ne è un esempio emblematico il grande Cespuglio realizzato su carta da Matisse nel 1951, un’immagine ad un tempo semplice e monumentale. Lo affiancano, per analogia, le litografie del più giovane americano Ellsworth Kelly, ispirate al giardino di Saint-Paul de Vence, e una scultura mobile di Calder, In piedi del 1972, in sintonia per forza ed essenzialità con il capolavoro di Matisse.
Calder era, assieme a Miró, uno degli artisti più vicini ad Aimé. Un legame confermato, tra l’altro, dal dono di nozze che lo scultore fece a suo figlio Adrien, il bellissimo Sommacco V del 1953, presentato in mostra assieme ai due singolari uccelli modellati in fil di ferro. L’amicizia con Miró è a sua volta testimoniata dalla tecnica mista Per i 70 anni di Aimé, esposta assieme a gouaches e olii, tra i quali Gioia di una fanciulla davanti al sole del 1960, che rivela il rapporto dell’artista catalano con le ricerche degli espressionisti astratti.
Nel giro di pochi anni la Galleria si era imposta come il principale punto di riferimento delle figure riconosciute come maestri del movimento moderno. Al contempo aveva scelto di rappresentare artisti meno noti, quali Pierre Tal-Coat e Bram van Velde, o talenti emergenti, come Kelly e Chillida, discostandosi ulteriormente, in questo, dall’orientamento prevalente nelle gallerie dell’epoca. Per tale ragione, la mostra propone un affascinante confronto generazionale, accostando opere di Léger e Chillida che trovano una comune fonte d’ispirazione negli elementi naturali: forme organiche per il primo, la terra per l’artista basco.
La rassegna si chiude con un’ampia sezione dedicata alla Fondazione, creata da Aimé e Marguerite in memoria del figlio Bernard morto prematuramente: una sorta di “opera d’arte totale”, dove i diversi linguaggi espressivi dialogano tra loro. Una selezione di affascinanti foto storiche racconta la nascita e momenti della vita del complesso, che vide la stretta collaborazione dell’architetto catalano Josep Lluís Sert con Aimé e la sua cerchia di artisti, e le Nuits de la Fondation Maeght, animate dalla partecipazione di grandi nomi della musica e della danza contemporanea, da Duke Ellington a Karlheinz Stockhausen a Merce Cunningham. Accanto alle foto, a ricreare la straordinaria suggestione del luogo, vi sono i bozzetti di alcune delle sculture di Miró che popolano il labirinto da lui realizzato nel giardino, capolavori di Giacometti come Il cane del 1957, Donna in piedi I e Uomo che cammina I del 1960 e la spettacolare scultura mobile di Calder I tre soli gialli del 1965.
La mostra, a cura di Tomàs Llorens e Boye Llorens, è organizzata da Ferrara Arte, in collaborazione con le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, il Comune di Ferrara, la Provincia di Ferrara, la Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, la Cassa di Risparmio di Ferrara e Parsitalia Real Estate.
DA BRAQUE A KANDINSKY A CHAGALL. AIMÉ MAEGHT E I SUOI ARTISTI
Dal 28 febbraio al 2 giugno 2010
Palazzo dei Diamanti, Ferrara
Orario: aperto tutti i giorni, feriali e festivi, lunedì incluso, dalle 9.00 alle 19.00
Aperto anche Pasqua, Lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno
Ingresso: intero € 10.00, ridotto € 8.00, scuole € 4.00
Catalogo edito da Ferrara Arte Editore con testi di Tomàs Llorens, Boye Llorens e Chiara Vorrasi
Call Center Ferrara Mostre e Musei: tel. 0532.244949, fax 0532.203064
diamanti@comune.fe.it http://www.palazzodiamanti.it
Compagno di strada di Bonnard, Matisse, Léger, Braque, Chagall, Miró, Calder e Giacometti, Aimé Maeght fu un gallerista ed un editore di genio, che lasciò un segno nella storia dell’arte del secondo Novecento. Ferrara Arte racconta la sua storia con una mostra che ripercorre un ventennio dell’attività di Aimé Maeght e dei suoi artisti. Un centinaio di opere – soprattutto dipinti, ma anche sculture, ceramiche, disegni, incisioni, fotografie storiche e volumi illustrati delle Edizioni Maeght – permettono di ricostruire un affascinante affresco della vita artistica francese del secondo dopoguerra. http://www.palazzodiamanti.it/index.phtml?id=691
cod. 01
ANTHROPOS. ALLE ORIGINI DELL’UOMO
Museo di Storia Naturale
Via De Pisis 24
Orario:
9.00-18.00 – chiuso lunedì – Possibilità di visite guidate Ingresso: euro 3,00 intero; euro 2,00 ridotto; gratuito fino ai 18 anni
Mostra hands-on sull’evoluzione dell’Uomo. Laboratori collegati per le scuole e per le famiglie. Per la visita, che prevede la manipolazione di prototipi tattili (modelli e repliche di manufatti preistorici), è necessario prenotare il servizio di guida del Museo. http://www.comune.fe.it/storianaturale
Mostra di Marcello Carrà.
Per la prima volta sarà mostrata al pubblico una serie di disegni di grande formato, che raggiungono anche dimensioni di tre metri, realizzati interamente a penna biro, incentrati sul tema degli insetti e della loro fragilità.
cod. 14
C’E’ UN GATTO IN PANCIOLLE
Biblioteca Comunale Bassani
via Grosoli 42
Orario:
Dal martedì al sabato 9:00-13:00;dal martedì al giovedì 15:00-18:30. Chiuso lunedì Ingresso: gratuito
Corsi carnevaleschi di un tempo e Il carnevale di Benedello sono i titoli delle due mostre tematiche sulle tradizioni de Carnevale e della Mezza Quaresima ospitate al MAF. http://www.mondoagricoloferrarese.it
cod. 20
CARRA’, MAYR, MERLANTI. TASSIDERMIE VITALI
Maria Livia Brunelli home gallery
Corso Ercole I d’Este, 3
Orario:
Tutti i giorni su appuntamento dalle 16.00 alle 20.00 Ingresso. libero
Opere di forte impatto: gli insetti disegnati a bic di Carrà, la locomativa dipinta a dimensione reali di Merlanti, le architetture politiche realizzate con la polvere da Mayr.
Sabato 27 febbraio dalle 18 alle 20: visite guidate gratuite Gli artisti stessi illustreranno le loro opere e risponderanno alle domande dei visitatori. http://www.marialiviabrunelli.com
Orario:
Feriali: solo spettacoli serali; festivi: spettacoli pomeridiani e serali. Ingresso: euro 7,50; Apollo 4 euro 6,50; lunedì feriali prezzo ridotto; giovedì euro 3,00 fino a 30 anni presso le sale 2, 3 e 4.
Dal 19 al 25 febbraio
Informazioni
Tel. 0532 762002
Il concerto di R. Mihaileanu. La prima cosa bella di P. Virzì. Baciami ancora di G. Muccino. Il figlio più piccolo di P. Avati. L’uomo che verrà di G. Diritti. (solo ven. sab. e dom.) http://www.arciferrara.org/index.phtml?id=30
cod. 01
UCI CINESTAR FERRARA
Cinema Cinestar
Via Darsena
Orario:
tutti i giorni spettacoli pomeridiani e serali; prefestivi anche spettacoli notturni Ingresso: euro 8,00; ridotto euro 5,90
Dal 19 al 25 febbraio
Informazioni
Tel. 0532 793011
Il figlio più piccolo di P. Avati Avatar 3D di J. Cameron Scusa ma ti voglio sposare di F. moccia Paranormal activity di O. Peli Baciami ancora di G. Muccino Amabili resti di P. Jackson Che fine hanno fato i Morgan? di M. Lawrence Tra le nuvole di S. Reitman Alvin superstar di B. Thomas Maga Martina di S. Ruzowitzky Wolfman di J. Johnston Il missionario di R. Delattre
GIARDINI AL CINEMAGiardini fra suggestioni letterarie e citazioni pittoriche
Cinema Boldini
Via Previati 18
Orario:
16.30 Ingresso: gratuito
24 febbraio
Informazioni
Tel. 0532
Orgoglio e pregiudizio di J. Wright
La proiezione di ogni pellicola sarà preceduta da un’introduzione dell’architetto paesaggista G. Mattioli
cod. 30
Convegni e Conferenze
PROMOZIONE DELLA LETTURA
Biblioteca Ariostea – Sala Agnelli
Via Scienze 17
Orario:
17.00 Ingresso: libero
Febbraio
Informazioni
Tel. 0532 418212
lunedì 22: Giovani scrittori crescono Narratori e poeti ferraresi a confronto giovedì 25, h. 16.30: Lei era sulla bocca di tutti presentazione del libro di T. Galuppi http://www.comune.fe.it/biblio
cod.
I MARTEDI’ DI CASA CINIAlzati e cammina
Casa Cini
Via Boccacanale di S. Stefano
Orario:
21.00 Ingresso: libero
23 febbraio
Informazioni
Tel. 0532 209370
La vita, un’illusione? Ospite L. Moia
cod. 01
IL POMERIGGIO DEI GENITORI
Centro Isola del Tesoro
P.zza XXIV Maggio 1
Orario:
17.00 Ingresso: previa prenotazione
25 febbraio
Informazioni
Tel. 0532 207894
Uffa…che fatica crescere sicuri conversazione con D. Mauro
cod. 03
SERATA CON L’AUTORE
Sala della Musica
Via Boccaleone 19
Orario:
21.00 Ingrsso: libero
25 febbraio
Informazioni
Tel. 0532 209370
Il Foto Club Ferrara presenta:Vittorio Ardizzoni antologia
cod. 03
UN TE’ CON L’AUTORECiclo itinerante di sei incontri letterari