Le riflessioni di un medico nel suo ultimo giorno di lavoro

DALL’ARCHIVIO DI BONDENO.COM

Data: Venerdì. 10 agosto 2007
Argomento: Lavoro
Riportiamo il testo integrale di una lettera, per molti versi interessante, inviata alla “Nuova Ferrara”, lasciando aperto lo spazio per i commenti. Uno lo anticipiamo, rammaricandoci che Internet non sia ancora entrato nella mentalita della gente, tanto da aggiungere alla lista degli indirizzi quello della nostra
redazione
Mi chiamo Franco Menghini, lavoro dall’inizio della mia attività professionale presso l’ospedale di Bondeno, dapprima nel reparto di Medicina. Generale e successivamente nel reparto di Geria.tria-L.P.A.

Oggi e il mio ultimo giorno ufficiale di lavoro e siccome ho svolto la mia attività nel servizio pubblico, mi pareva giusto rendere pubbliche alcune riflessioni.
Intanto mi pare doveroso avvisare che da un certo giorno in poi quella persona che ci si e abituati a vedere, in quel posto «abituale», non ci sarà più ed il il motivo è la messa a riposo o pensionamento che e un evento del tutto fisiologico, ma che in-duce a qualche considerazione.
La prima è che ho vissuto un periodo importante della mia vita in questo ambiente che ha assorbito buona parte di energie, pensieri, emozioni, preoccupazioni, ansie…. Questo perché l’esperienza -dell’ospedale e della sofferenza, fisica e morale è una delle occasioni più forti di sperimentare relazioni intense, profonde, coinvolgenti fino ad arrivare alla possibilità di lasciarsi coinvolgere dall’essenziale che sarà spesso fonte di ansia e di paure ma a cui -nello stesso tempo – non possiamo rinunciare.

Io ho avuto la ventura di incontrare tante persone e di vivere con loro un rapporto profondo di chi ha saputo scoprire la propria dimensione autentica spesso in situazioni di difficoltà, di sofferenza, di mortificazione e di insicurezza per il futuro…
Sono grato a questo ambiente, alle persone che ho incontrato sulla mia strada…assieme alla mia. famiglia, mi hanno aiutato ad andare avanti nella mia esperienza umana, mi hanno arricchito, mi hanno dato una spinta a ripartire nei momenti difficoltà…
Mi hanno spinto a capire il legame che esiste tra le persone, relazioni la cui forza. e superiore a qualsiasi -diversità., superiore ai conflitti che – inevitabilmente-possono nascere, possono cosi maturare rapporti capaci di portare alla consapevolezza che – tra uomini -ognuno si deve sentire in un qualche modo responsabile degli altri, abbandonando la.tentazione molto umana di chiamarsi fuori, modificando il «non è compito mio», nel più evangelico «perché non io»… in una sorta di moderna parabola del buon samaritano, di sconvolgente impatto sociale.
Vorrei ringraziare tutte le persone che in questi anni hanno avuto la necessita di rivolgersi a. questa struttura e ad a incrociare la loro strada con la nostra., con la mia anche…. Vorrei dire che ho provato ad essere il loro «avvocato difensore», magari qualche volta riuscendoci e tante altre no. Vorrei chiedere scusa se qualche volta i rapporti non sono stati adeguati alla esperienza che stavano vivendo…
Un ringraziamento molto sentito rivolgo alle persone con cui ho lavorato, nessuno escluso, -dell’ospedale di Bondeno e non,-certamente lo scambio e stato più intenso con i colleghi, anzi gli amici del reparto a partire da. chi non è più tra  noi a chi ha condiviso fino ad oggi il peso ma anche i momenti di conforto e di gioia non solo professionali. Sono molto riconoscente a. tutti gli operatori sanitari. amministrativi, religiosi che hanno collaborato in questi anni nelle strutture in cui ho lavorato, per quanto hanno fatto a favore dei pazienti e per la fatica di sintonizzarsi su criteri a volte scomodi ed impegnativi, ma sempre volti a migliorare la funzionalità. -della nostra attività e la correttezza, dei rapporti reciproci.
Desidero infine, ringraziare i dirigenti delle strutture sanitarie che – a vario titolo- hanno diretto le strutture in cui ho prestato la mia attività. Sono stati -decenni di profonde innovazioni e cambiamenti sociali, culturali. economici e tecnici specifici elei campo sanitario e l’interpretazione della realtà quando si innova è difficile e spesso controversa, oltretutto i diversi punti di osservazione ed i diversi ruoli possono condizionare la prospettiva. Ho cercato di essere fedele alle mie convinzioni e di privilegiare la finalità istituzionale -della attività che svolgevo, sovente incontrando opinioni e visioni non convergenti….ma mi sono sforzato di preservare in ogni caso una dimensioni in cui ritrovarsi come persone di buona fede e continuo a credere – anche per esperienza diretta -che il servizio sanitario pubblico sia l’ambito privilegiato per ricevere ed erogare un buon servizio sanitario.
Un auspicio rivolgo a. tutti, a. partire -da. me stesso…. di poter utilizzare nelle situazioni in cui ciascuno si troverà ad operare, quel patrimonio di risorse morali, affettive, culturali che scaturiscono dalle relazioni che si istituiscono tra le persone in un ambiente quale è quello sanitario, cosi problematico ma anche così profondo.
Franco Menghini

Ospedale di Cona

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell’On.Vittorio Ferraresi (M5S), deplorando ancora una volta i tagli alla sanità che hanno portato alla chiusura dell’ospedale di Bondeno e al ridimensionamento di quello di Cona:

La struttura infatti – prosegue Ferraresi – fin dalla sua apertura, avvenuta nel 2012 dopo 21 anni di lavori, ha presentato da subito aspetti problematici, tra cui quello non marginale di essere stata inaugurata, dopo un rinvio iniziale di 5 mesi, pur essendo, come riportato dal maresciallo dei carabinieri di Ferrara Buccheri, fuorilegge, perché priva delle certificazioni di vulnerabilità sismica e prevenzioni incendi (Dlgs 81 2008) e con un’autorizzazione sanitaria parziale.

 

Inoltre tredici persone sono state imputate, durante il processo per la maxitruffa legata alla costruzione dell’edificio, di reati come falso ideologico, omissione e abuso d’ufficio per aver gonfiato le spese (lievitate di 25 milioni, rispetto ai 137 preventivati inizialmente) e risparmiato sui materiali, con evidente rischio per i lavoratori della struttura e i pazienti. Sarebbe infatti stato utilizzato calcestruzzo depotenziato, che garantisce una durata di 50 anni, rispetto ai 100 previsti per le opere pubbliche, cosa per la quale sono stati imputati, con l’accusa di abuso d’ufficio, il direttore dei lavori Carlo Melchiorri e tre componenti della commissione collaudo.

 

L’utilizzo del calcestruzzo depotenziato avrebbe fatto risparmiare 117.000 euro e sarebbe stato possibile grazie Mario Colombini, amministratore delegato di Calcestruzzi Spa, impresa che ha fornito al Consorzio Cona 1.300 tonnellate del materiale.

 

A fare da contorno a questa situazione che definire vergognosa è un evidente eufemismo, si aggiungono l’emorragia di pazienti verso le strutture del Veneto e della provincia di Bologna, l’insufficiente incremento e turnover del personale, medico e di comparto, che rappresenta una problematica grave e strutturale per l’efficienza del nosocomio e per la sua possibilità di erogare i servizi sanitari previsti; la diminuzione del numero dei posti letto, che nell’ottica della razionalizzazione delle risorse è passato dai 1807 posti del 2012 ai 1363 del 2017, con conseguente intasamento; il blocco degli interventi chirurgici non prioritari; il commissariamento della struttura da parte del Ministero, diventata il primo caso di Piano di Rientro nella storia della sanità regionale; la possibilità da parte del personale di gestire 15 ricoveri a notte, cui si aggiungono 16 posti letto internistici ad alta rotazione; la presenza di diverse unità operative all’interno di uno stesso spazio, con il rischio di infezioni, come nel caso della vicinanza di pazienti internistici e pazienti sottoposti a interventi chirurgici, e in assenza di dati di letteratura in materia, si impone il monitoraggio del rischio infettivo dall’avvio di ogni pratica sanitaria.

 

nel 2015 l’ospedale di Cona ha pagato a Progeste 34,3 milioni di euro (4,4 per l’ammortamento e 29,8 per i servizi). Rispetto al 2014 c’è stato un aumento di 1,3 milioni di euro (+4,21 per cento con un aumento scorporato del 4,53 per cento per il corrispettivo per i servizi e del 2,16 per cento per l’ammortamento. Ritornando all’offerta base del 2006, l’Aou ha pagato 10,7 milioni di euro in più (+45,63 per cento, con un incremento del 51,49 per cento per i soli servizi e del 15,53 per cento per l’ammortamento, uno scostamento tra costi e ricavi di 13,138 milioni di euro nel 2015 rispetto alla media delle altre strutture regionali, oltre dieci in più rispetto a quanto consentito, grazie soprattutto alla spropositata lievitazione del contratto di concessione dei servizi stipulato con Progeste nel 2006;

 

Tutto questo non ha potuto evitare l’ennesimo scandalo annunciato in assemblee plenarie agli operatori sanitari la settimana trascorsa in merito ai gravi deficit progettuali della struttura. L’ultima gravissima criticità denunciata dal DG Carradori è l’impossibilità all’ulteriore utilizzo dei sistemi di smaltimento dei presidi di raccolta delle deiezioni dei pazienti, meglio noti come “tritura-padelle”. L’impianto sarebbe stato costruito –come riferito agli operatori sanitari- sottodimensionato e pertanto non fruibile. Questo riporta il nosocomio indietro nel tempo in termini di strumentazione assistenziale di più di 20 anni, costringendo gli operatori ad una prestazione di pulizia di “padelle” pluriuso. Ci chiediamo quali saranno le ricadute igienico sanitarie sui pazienti ricoverati, sul carico di lavoro che si sta prospettando indecoroso e scandaloso per i lavoratori impiegati nella loro assistenza. Pretendiamo di sapere chi ha progettato l’impianto e il responsabile del collaudo, e se della vicenda sono stati informati i magistrati inquirenti. La nostra richiesta di intervento dei NAS diventa più che mai appropriata.

 

Occorre intervenire – aggiunge Ferraresi – per porre fine a questa macchina che ruba soldi al cittadino e mette a rischio l’incolumità delle persone e la possibilità di garantire cure adeguate attraverso una riorganizzazione dei vertici aziendali, l’ulteriore potenziamento del personale sanitario annunciato e il monitoraggio dell’utilizzo di risorse nuove e svincolate dalle deleterie logiche di partito che in questi anni tanti danni hanno prodotto.

 

Per questo motivo – conclude il deputato – ho deciso di presentare un’interrogazione a risposta in Commissione per sapere se i ministri interrogati, il Ministro della Salute e il Ministro dell’Economia e delle Finanze, considerino sufficienti le problematiche indicate per intervenire con tempestività affinché i livelli essenziali di assistenza siano garantiti e le risorse pubbliche gestite in maniera corretta e trasparente, anche intervenendo in sede di Conferenza Stato-Regioni, sbloccando il turnover e verificando il rispetto degli standard igienico sanitari della struttura.

 

Semplifichiamo

Partiamo da una considerazione preliminare: a Bondeno la svolta elettorale che ha visto la “destra” sostituire la “sinistra” si può sicuramente attribuire alla chiusura dell’ospedale “Borselli”(di recente ceduto dal comune all’ASL).

Allora vediamo nei programmi elettorali  quali sono le proposte del candidato PD, per la semplice ragione che la regione competente è governata da una maggioranza PD appena confermata. Dice Massimo Sgarbi:

4.    SANITÀ’, SERVIZI, PREVENZIONE
–    Collaborare con le Regioni Lombardia (in particolare la Provincia di Mantova) e Veneto (Provincia di Rovigo) per una più rapida assistenza di urgenza ed emergenza mobile, sia essa autoambulanza o auto medica, capace di intervenire nel minor tempo possibile.
– Adottare, terminata la prima parte della Casa della Salute, l’integrazione dei gruppi di professionisti che rappresentano   l’assistenza di base (MMG, PdLS) con la Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) anche nel diurno.
– Ricollocazione dell’auto medica, nell’ottica di una revisione periodica che il SSR ha in programma per ottimizzare aree e distretti sanitari.
– Progettare una nuova viabilità di accesso alla struttura Borselli
– Programmare un piano di attrazione per potenziali investitori interessati all’insediamento di una struttura sanitaria privata-convenzionata sul territorio comunale utilizzando edifici già di proprietà del Comune, da servire anche a livello sovra comunale, che possa erogare servizi sanitari integrativi garantendo qualità e tempi di attesa ridotti.

Tutto qui: nessuna ipotesi di riapertura. Per esercizio potete anche guardare ai programmi degli altri candidati, che sostanzialmente si adeguano, ipotizzando semplicemente la riapertura del Primo Soccorso (come era da noi prima del terremoto).

Ma allora la ricostruzione (per cui sono stati stanziati 11,5 milioni di euro)  a cosa serve? “A promuovere la collaborazione con i privati -dice Fabio Bergamini- che possano sopperire alle carenze del settore sanitario“.

Concludendo,  scordiamoci il passato in cui l’ospedale , oltre a fornire un innegabile servizio alla popolazione, era anche un volano per l’occupazione sul territorio.

Premio Attila

Se sembra leggera una busta paga di 150.000 euro lordi all’anno dei manager delle aziende sanitarie emiliane non preoccupatevi che arriva il “rinforzino”: 22.000 euro in più all’anno come bonus per essere stati dei bravi e osservanti esecutori dei tagli governativi.

I meriti dei diciassette dirigenti sono stati quelli della “armonizzazione dei sistemi contabili”, della “riduzione della spesa sul personale” e della “organizzazione interna degli ospedali”, vale a dire la riduzione dei posti letto e l’accorpamento dei reparti, tutte operazioni che aprono la strada alla nuova ventata di privatizzazione della sanità decisa dalla nuova Giunta PD di Stefano Bonaccini.

Insomma, chi taglia i servizi ed è complice dello smantellamento delle strutture pubbliche viene premiato con una sorta di “Premio Attila” e la valutazione che la giunta regionale dà dei suoi bravi tagliatori di teste è stabilmente positiva da diversi anni, tanto che il bonus è diventato ormai una prassi consolidata per il budget di via Aldo Moro.

In questa festa dell’autocelebrazione economica si aggiunge quest’anno un invitato importante, Sergio Venturi che, appena promosso assessore alla sanità nella giunta Bonaccini (quella eletta con un’affluenza alle urne del 37%), si vede onestamente ricompensato per il suo ottimo lavoro svolto nel 2013 come manager del Sant’Orsola.

Ma che non vi vengano in mente delle strane idee sul conflitto di interessi! Alla giunta, in quanto appena insediata, «non è consentito esprimere una valutazione sulle scelte di policy aziendale», e per questo la decisione è stata affidata ai “tecnici dell’assessorato alla Sanità” a cui è spettato il difficile ruolo di confermare ”imparzialmente” i bonus che vengono erogati regolarmente e annualmente.

Facciamo quindi i nostri più sentiti complimenti all’Assessore Venturi che si vede ricompensato per la sua operosità nel ridurre i costi riducendo i servizi e licenziando lavoratori: con i soldi risparmiati è giusto premiare i fedeli servitori.

http://contropiano.org/politica/item/29245-emilia-romagna-premio-attila-all-assessore-venturi-e-ai-manager-delle-asl

Istanze soteriologiche

Il rischio della cronaca politica è quello di guardare con la lente di ingrandimento fenomeni vicini che, alla lunga, si rivelano poi meno importanti del previsto; ad ogni modo ci sembra di poter correre il rischio con un paio di elementi (uno locale e uno nazionale) che si sono presentati in questi giorni (l’articolo è del 20 ottobre e lo riproponiamo n.d.r).

Quello nazionale è la manifestazione della Lega a Milano, quello locale la candidatura per le regionali del sindaco leghista di Bondeno Alan Fabbri.

La Lega, a livello nazionale ha raggiunto il massimo del suo consenso elettorale nel 1996, col 1o% circa (cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Grafico_delle_elezioni_politiche_italiane), scendendo al 4% circa nel 2013; alle ultime europee ha avuto 5 seggi, che forse si uniranno a Marine Le Pen per formare un gruppo.

Nonostante questi piccoli numeri, Matteo Salvini è riuscito nell’impresa di riempire Piazza Duomo a Milano con circa centomila manifestanti (che l’opposizione ha immediatamente definito razzisti e fascisti).

A Bondeno poi i fatti li conosciamo tutti (vedi ad esempio http://www.bondeno.com/2014/05/29/lanomalia-di-bondeno/)e a questi si è aggiunta la  candidatura alle prossime regionali di novembre (di cui abbiamo parlato in un articolo successivo alla pubblicazione di questo).

Cosa dedurne?

Al di là di quello che potrà significare in termini elettorali, è evidente che Salvini ha saputo identificare con l’Euro e l’immigrazione due problemi prioritari per gli italiani (che lo siano e che la Lega abbia le soluzioni è “un altro paio di maniche”).

Quello che mi chiedo è se, all’atto pratico, i 18 parlamentari leghisti smetteranno di votare le leggi di Matteo Renzi e, per il locale, Alan Fabbri riuscirà a riportare l’ospedale a Bondeno (la sanità è di competenza regionale).

Nota:

Soteriologia

Enciclopedia Italiana

SOTERIOLOGIA. – È, come dice il nome (gr. σετηρία “salvezza” e λόγος), la “dottrina della salvezza”, intesa come parte fondamentale di una dottrina religiosa. Certo, se il termine “salvezza” si intenda in senso così lato da farvi rientrare tutte le concezioni relative alla sorte oltremondana degli uomini e alla liberazione dal male e dal peccato – liberazione e male-peccato intesi anche in senso puramente magico – si dovrà dire che l’idea di salvezza è centrale e fondamentale di qualsivoglia manifestazione del sentimento religioso

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Il bello di Internet

Tra le altre cose, uno dei pregi di Internet è che non serve soltanto all’immediatezza dell’informazione, ma serve anche a non dimenticare le notizie “vecchie”, come quella del recupero del Borselli che, ripresa su Facebook, ha goduto di una seconda giovinezza.

Si dovrebbe esercitare più spesso il ricordo, invece di voler vivere alla rincorsa di un presente che non ha senso, se manca una prospettiva storica,  e richiamare gli amministratori al rispetto delle loro stesse affermazioni.

Per non essere facilmente liquidato come un fazioso oppositore allego un video “di parte” , che mi sembra centrato sul buon senso:
//www.youtube-nocookie.com/v/qWChh103CBQ?version=3&hl=it_IT&rel=0

Adesso è tutto chiaro

borselli
Punto di prima accoglienza in allestimento

Dopo questo comunicato stampa:

http://www.comune.bondeno.fe.it/news/showByTitle/title/tornano-nel-presidio-sociosanitario-borselli-18-specialita-poliambulatoriali-nuova-sede-nella-casa-steeb-per-la-medicina-di-gruppo/

da non addetto ai lavori, non posso certo dire di avere capito cosa succederà.

Particolarmente oscuro ho trovato il passo seguente:

Se per caso il cittadino ha l’espressione di un bisogno di carattere clinico, da questa sede verrà inviato al primo piano: qui vi sarà un centro per la presa in carico (gestito da un infermiere con funzioni di case manager; ndr), ed accompagnato in uno sviluppo contiguo e complanare di servizi,(?!?) che coinvolge parte della villa Dazio.

Progetto recupero del Borselli

Un’inversione di tendenza, rispetto agli ultimi 20 anni per la sanità locale.» Spiega così, il sindaco di Bondeno, Alan Fabbri, il progetto che è stato presentato venerdì mattina, in accordo con l’Ausl, e che riguarda l’ospedale Borselli. «Un investimento da 7,5 milioni da fonte commissariale per la ricostruzione del Borselli (all’interno del piano triennale delle opere pubbliche, per 1,5 miliardi di euro nel cratere); a questa cifra si sommano stanziamenti legati allo sviluppo della Casa della salute e il resto deriva da fondi assicurativi per il terremoto da parte dell’Ausl, per un totale di 11,5 milioni di euro.» Il progetto si sta sviluppando, deve ora avere un ok sul piano finanziario. Nel concreto, «Siamo stati ascoltati – dice Fabbri – sulla possibilità di concentrare in un’unica posizione i servizi, recuperando nell’interezza villa Borselli, rendendo più sicura la struttura e realizzandone una antisismica, dove troverà sede la Casa della salute, integrandosi anche con la casa di riposo.» Saranno demolite le due ali del Borselli per realizzare i nuovi corpi di fabbrica, ma intanto verrà gestita in questi mesi la transitorietà: con lo spostamento dell’ambulanza nella stazione di Protezione civile, per liberare spazi per il servizio diabetici; con il Cup in centro e alcuni servizi in via dei Mille. Mauro Manfredini (direttore distretto Ovest) entra nella parte tecnica: «Amministrazione e Ausl sono sedute a fianco dopo un lavoro lungo e faticoso – dice Manfredini –: verrà steso un progetto preliminare, che diventerà poi esecutivo: si abbatterà l’ala est e in questa sede viene eretto un nuovo edificio completamente antisismico e destinato alla Casa della salute. Contemporaneamente, la ditta che ha assunto i lavori potrebbe parallelamente lavorare nel corpo centrale, provvedendo al ripristino in termini di sicurezza e procedendo allo sviluppo della Casa della Salute, dell’ospedale di comunità e della degenza sociosanitaria. Per realizzare 30 posti letto ex novo nella villa Dazio. Siamo – dice Manfredini – in attesa di consegnare i lavori nel 2015.  Nella ala ovest, la Medicina di gruppo (del presente dottor Mazzucchelli) traslocherà presto nella casetta delle suore. Lo sviluppo del polo specialistico riporterà su Bondeno un complesso di 18 specialità. Il poliambulatorio avrà una vasta gamma di offerta (con l’aggiunta di neurologia, con aumento orario di cardiologia e altri servizi) e che si troverà nell’ala ovest.Già da febbraio apriremo il consultorio e il servizio ambulatoriale ginecologico-ecografico. La Casa della salute non sarà caratterizzata solo dai posti letto, ma partirà dall’accoglienza del cittadino e da una consistente offerta sociosanitaria. Avremo in più 15 posti letto di interesse sociosanitario, distinti per tipologie: per gravissimi cerebrolesi, anziani e non autosufficiente. Inoltre, 15 posti di country hospital, destinati a quelle persone dove la domiciliarità non è più possibile, ma che è affetta da cronicità, gestiti dai medici di medicina generale. Il primo soccorso? E’ prematuro parlarne.» Il bando, se tutto procederà per il verso giusto, potrebbe assegnare a maggio il progetto per farlo diventare esecutivo (per dettagliare il tutto sul piano planimetrico) e indicare l’azienda che eseguirà i lavori. «Vigileremo affinchè il progetto si sviluppi come da accordi – ha precisato Alan Fabbri – e presto organizzeremo un incontro pubblico per illustrare i servizi alla comunità.»

La politica del carciofo

Ancora 7 anni fa* scrivevamo:

La notizia è la “sospensione” del servizio di day hospital dell’ospedale di Bondeno (per ora dall’8 al 12 gennaio). Già più volte anche noi avevamo messo in guardia da una politica di spoliazione progressiva delle risorse del nostro territorio. Quali le cause?

Crediamo di potere identificare la causa remota già nelle parole di un ignoto commentatore delle cronache di Campanile Sera (1960) che definisce il carattere dei cittadini di Bondeno profondamente marcato dal ciclo delle acque che ci circondano (una volta paludi) che “si traduce in una particolare apatia per cui ogni avvenimento è accettato quasi fatalisticamente, come fosse conosciuto ancor prima del suo accadere”; da cui la nomèa di paes dal capirissim.

Infatti la chiave di tutto sta proprio in quell’ «accettazione» che ci conserva certo la tranquillità d’animo e l’appetito, ma ci priva di tutto il resto.

*10 gennaio 2007 in http://www.bondeno.com/bondeno_old/modules.php?name=News&file=article&sid=482

Adesso, complice il terremoto, il Borselli è stato smantellato definitivamente e ci si appresta a smantellare anche quello di Comacchio; quello che non cambia è l’apatia dei bondenesi.

Country-hospital

«Abbiamo ottenuto un buon risultato, di concerto con l’ente commissariale e la Regione, per il riassetto complessivo delle strutture sanitarie di Bondeno». Non nasconde la soddisfazione, il sindaco di Bondeno, Alan Fabbri, per l’accordo trovato mercoledì in Regione. Nel quale si è messo nero su bianco per quel che riguarda il progetto del recupero del Borselli, con i posti di Rsa e della casa protetta, che saranno incrementati da quelli del country-hospital. Una particolare tipologia di assistenza, gestita dai medici di medicina generale, che ha iniziato ad essere presa a modello anche in Italia, a seguito delle mutate condizioni: invecchiamento della popolazione, aumento di cronicità e così via. L’ospedale Borselli sarà oggetto di interventi di miglioramento sismico che potranno prevedere la demolizione e la costruzione di nuovi corpi di fabbrica. «L’edificio ristrutturato e migliorato nella sua disposizione planimetrica sarà in grado di ospitare anche le funzioni della Casa della Salute – spiega Fabbri – Partiranno tanti servizi che andranno incontro alle esigenze del territorio, così come stabilito dalla conferenza sociosanitaria: dall’offerta poliambulatoriale, al laboratorio analisi; dalla radiologia, al centro prelievi. Il progetto della Casa della Salute crescerà nella nostra realtà, sulla base delle esigenze della popolazione e di un lavoro di team». L’intesa sulle modalità di procedere e sui contenuti del riassetto dei servizi sociosanitari, già approvato dalla conferenza territoriale, è stata sancita mercoledì pomeriggio in Regione, a Bologna, al termine di un incontro che ha visto protagonisti il sindaco di Bondeno, Alan Fabbri, l’assessore regionale alla sanità, Carlo Lusenti, ed il sottosegretario Alfredo Bertelli, in rappresentanza del commissario Errani. «La Regione si è impegnata a finanziare l’importante progetto attraverso fondi che rientrano nel piano triennale per la ricostruzione – dice Fabbri – e con altre risorse derivanti dal fondo regionale destinato alla creazione della Casa della Salute a Bondeno. Naturalmente – spiega Alan Fabbri – il progetto di riconversione e ristrutturazione della struttura danneggiata dal sisma del 2012 avrà i suoi tempi: si parla di due anni. Non a caso, nell’incontro tra le parti svoltosi mercoledì, si è ipotizzato anche di come gestire il transitorio, secondo una pianificazione aziendale e distrettuale, garantendo la funzionalità di alcuni servizi fondamentali che andranno collocati nelle sedi idonee».