Fuoco di sbarramento

Fonte: Paolo Becchi

Nei giorni scorsi è partito il fuoco di sbarramento sull’immigrazione, perché ora dobbiamo accogliere tutti gli immigrati libici dal momento che scappano dalla guerra, mettendo così in difficoltà la linea dura del ministro dell’Interno. Poi l’indagine della magistratura sul caso SeaWatch e due giorni fa l’inchiesta per corruzione riguardante Armando Siri. Il tutto nel bel mezzo della campagna elettorale per le elezioni europee del 26 maggio. Le danze sono dunque iniziate sempre sotto la stessa musica. Salvini stava andando troppo forte e si è messo in moto l’intero establishment per fermarlo.

Ieri l’ultima mazzata, ma stavolta proveniente da un insospettabile. Si è scomodato addirittura il presidente della Repubblica, che in una intervista rilasciata alla rivista francese Politique Internationale ha espresso il concetto che «il vento del sovranismo non minaccerà l’esistenza dell’Ue». A noi non importa quale sia il pensiero di Mattarella sul sovranismo, bensì se possa o meno dire una cosa del genere.

Il presidente della Repubblica esercita le sue funzioni quale organo super partes, cioè non può prendere una posizione che avvantaggi l’una o l’altra forza partitica, questa o quella dottrina politica. Ma con quella intervista ha presa posizione per una parte contro un’altra. Vediamo perché.

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Res global

La governance globale a cui i paesi avrebbero dovuto tendere nel tempo , infatti , si è sempre più andata definendo come una gabbia i cui soffocare i diritti fondamentali dell’uomo e l’autonomia dei singoli paesi ed una forma di potere  concentrata , di fatto , nel paese di riferimento del mondo occidentale , gli USA, la cui storia è completamente diversa da quelle dell’Europa .
La costruzione di un mondo globale rispettoso dei diritti di tutti è diventato il puro esercizio di un potere realizzato con armi sia convenzionali che non come vedremo . Questi  utopici organismi globali (“ Res global “) che avrebbero dovuto garantire le libertà individuali in una logica superiore sono diventati sempre meno rispettosi della libertà dei singoli stati ( “ Res publica “) ignorando ipocritamente la realtà ed arrivando a dichiarare il primo decennio dello nuovo secolo come il simbolo della pace perpetua.
Oggi nel leggere quelle dichiarazioni di intenti si rimane drammaticamente sconcertati per una miopia  che sfocia in una inaccettabile mancanza di coscienza storica e dimostra la sudditanza di organi al tempo creati come indipendenti per mitigare i conflitti tra stati i una logica collaborativa  come il FMI e la Banca Mondiale che sono invece divenuti strumenti di oppressione e di negazione della libertà e dei diritti universali dell’uomo dichiarati nel 1948 nell’interesse superiore di un sistema di potere globale che non ha alcuna legittimazione democratica né una rappresentatività che possa giustificare l’esercizio di un potere altamente concentrato . Il processo di concentrazione di potere e la conseguente posizione di sudditanza fatta prendere agli organismi globali “ indipendenti “ si  è avviata a partire dal 1971 e poi sempre più rapidamente in linea con il collasso dell’impero sovietico . Il sistema aureo è stato cancellato nel 1971 innalzando la finanza come strumento di governo mondiale ed il FMI come la Banca Mondiale sono diventati strumenti di attuazione di una politica di governo che si è sempre più intensificata con l’uso della finanza come arma non convenzionale . Il potere degli Usa nel controllo di questi organismo sovranazionali è stato senza dibattiti ma esercitato con lucida determinazione anche grazie all’occupazione dei posti di potere ; la Banca mondiale è sempre stata governata da un presidente statunitense ed alcuni fra questi non hanno mai nascosto posizioni fortemente conflittuali e di dominanza , Paul  Wolfowitz su tutti. Prima di essere nominato presidente della Banca Mondiale nel 2005 Wolfowitz era stato a lungo segretario alla difesa negli anni novanta per diventare ispiratore della politica estera di G.W.Bush e tra i principali ideatori della guerra in Iraq. Le guerre per la democrazia hanno toccato quei soggetti che più erano legati al sistema del petrodollaro ma anche che lo stavano minacciando : Saddam Hussein , Gheddafi , Assad ed ora Maduro e prima di lui Chavez.
Mai come in questo periodo storico si assiste alla totale mancanza di governance globale rispettosa degli equilibri dei singoli paesi ma usata in modo sistematico ed arbitrario  dagli stati più forti nei confronti dei più deboli che si vedono lesa la loro sovranità o “ res pubblica “ come dovrebbe definire lo spirito di una democrazia rappresentativa  . La finanza eretta a verità incontrovertibile nonostante la manifesta evidenza della falsità ha cominciato ad erodere la sovranità dei singoli paesi emettendo giudizi sui debiti sovrani privi di fondamento scientifico ma usati in modo dispotico e lesivo dell’autonomia delle scelte dei singoli governi locali . L’ultima dimostrazione di difesa della “ res publica “ italiana è stato lo scontro a Sigonella tra Reagan da una parte e da Craxi ed Andreotti dall’altra , le conseguenze delle posizioni assunte dai due politici le abbiamo poi seguite negli anni novanta quando la fine della Russia ha innalzato gli Usa a potenza dominante al mondo illudendo ancora una volta tutti di quanto l’arroganza del potere diventi l’esercizio di una drammatica eutanasia evidenziata dal degrado sociale di quel paese .

Fabrizio Pezzani

estratto da https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=61603