Fatti e non Parole

Se fuori dall’epicentro si è lavorato per ridurre al minimo il contagio, le maggiori risorse sono state messe in campo per combattere il virus nell’epicentro: sono stati approntati nuovi posti letto ed ospedali (13.000 pazienti possono essere ospitati da edifici temporaneamente trasformati in ospedali e 2.500 malati possono essere accolti dai due nuovi ospedali costruiti in 15 giorni). Sono stati organizzati in tutto il paese 300 team di medici, mobilitando oltre 42.000 addetti, inviati in prima linea nell’epicentro ed il governo ha dato al personale medico sussidi economici (6.000 RMB) e chiesto che il loro salario fosse triplicato, mentre venisse raddoppiato quello dei lavoratori dell’indotto.

È una battaglia corale, combattuta in prima linea dalla scienza e dalla medicina, ma sostenuta dalle decisioni politiche e dalla mobilitazione di tutto il popolo.

Come se tutto ciò non bastasse, non appena si è cominciato a diffondere il virus in Italia ed in altri paesi stranieri, la macchina della solidarietà cinese si è messa in campo per raccogliere fondi e donare materiale sanitario alle zone colpite. Proprio le comunità cinesi all’estero, spesso vittima di atti di razzismo, sono stati i propulsori di queste iniziative che sempre più si stanno diffondendo nelle varie regioni italiane. Il messaggio è potente: il virus è un nemico comune dell’umanità e può essere sconfitto solo con la cooperazione e l’amicizia. Un gesto che gli italiani non possono dimenticare, visto che suggella l’anno in cui si celebra l’amicizia tra i due paesi, ma che interroga nel profondo tutto l’occidente, i suoi valori e la sua inumana pretesa di superiorità.

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-coronavirus_le_lezioni_di_wuhan_alloccidente/82_33461/

NOTA

In Cina hanno costruito nuovi ospedali in 15 giorni e altri edifici sono stati temporaneamente trasformati; a Bondeno la donazione F.lli Borselli è lasciata marcire

Salvini a Mosca

EDWARD CHESNOKOV Pur essendo una visita non ufficiale a Mosca , il vice primo ministro d’Italia Matteo Salvini ha portato condoglianze alle vittime del massacro nella Kerch Polytechnic College. Il vicepresidente del governo di Roma ha dichiarato a Mosca che l’Italia ha perso 20 miliardi di euro dalle sanzioni e ha promesso di adoperarsi per revocare le sanzioni “Esprimo la mia compassione per le famiglie delle vittime che sono cadute vittime dell’attacco di oggi al Kerch Polytechnic College”, ha detto il politico di 45 anni, parlando all’incontro di Mosca dell’associazione degli industriali italiani in Russia “Confindustria”. Salvini ha anche criticato duramente l’attuale ordinamento europeo e la politica di Bruxelles , che continua la sua inimicizia con Mosca: Vice Primo Ministro d’Italia Salvini – “KP”: I bambini sono pronti per essere ammessi a Kerch e in Italia, penserò a visitare la Crimea “. – È una situazione assurda. Ci sono pubblicazioni che scrivono che “Salvini viene in Russia perché è pagato”. Cazzate! Vengo in Russia per causa della vicinanza culturale dei nostri popoli. Noi [l’ Unione europea ] negli ultimi anni abbiamo finanziato l’ Ucraina per 15 miliardi di euro. Ora leggo con orrore che è possibile una guerra religiosa tra Russia e Ucraina. Quando le autorità secolari cercano di subordinare la chiesa a se stesse, non succede nulla di buono. Quando nel nome della promozione dei tuoi interessi commerciali inciti alla guerra religiosa, non succede nulla di buono. Sono stupito del fatto che la stampa italiana non ne scriva. L’Italia negli ultimi anni ha perso 20 miliardi di euro a causa della guerra delle sanzioni. Allo stesso tempo, altre – e non nostre – le imprese europee stanno aumentando la loro presenza nel mercato russo. L’Europa deve parlare in modo costruttivo! Nel 2018, tutti i problemi dovrebbero essere risolti dai negoziati, non dai carri armati. Ma ho avuto l’impressione che la dirigenza dell’UE sia pronta a proseguire sulla via delle sanzioni. Non mi va bene! Non c’è alcun senso nelle sanzioni. Da parte mia, farò di tutto per togliere le sanzioni più rapidamente “, ha promesso Salvini. – Gli italiani non hanno mai voltato le spalle alla Russia. Ora in questa sala ci sono rappresentanti di 500 imprese italiane che operano nella Federazione Russa . Quest’anno, in termini di scambi reciproci, speriamo di raggiungere l’importo di 30 miliardi di euro, il doppio rispetto a quello [immediatamente dopo l’inizio della guerra delle sanzioni] nel 2015 “, ha detto un altro ospite dell’evento, l’Ambasciatore della Repubblica in Russia, Pasquale Terracciano. Nota: Salvini ed il nuovo governo italiano potrebbero imprimere una svolta nelle relazioni tra la UE e la Russia e sottrarsi al ricatto degli ambienti anglo USA che perseguono una politica di ostilità e di distanza dalla Russia. L’occasione sarà quella di votare contro il rinnovo delle sanzioni da parte della UE. Se il governo italiano sarà compatto nel pronunciarsi, potrà finalmente rompere il fronte atlantista che persegue interessi estranei a quelli delle nazioni dell’Europa, come l’Italia, che vogliono ristabilire un rapporto di cooperazione con il grande paese euroasiatico. Fonte: Kp.ru/daily Traduzione e nota: Luciano Lago

https://www.controinformazione.info/salvini-a-mosca-basta-con-le-sanzioni-abbiamo-gia-perso-troppi-miliardi-per-seguire-la-ue/

Leghe (Sec.XII)

Lega Anseatica

I coloni tedeschi costruirono numerose città anseatiche sul Baltico, come Reval (Tallinn), Riga e Dorpat (Tartu). Alcune di queste sono ancora piene di edifici e dello stile dei giorni della Lega Anseatica. La Livonia (le odierne Estonia e Lettonia) ebbe il suo parlamento Anseatico (dieta) e tutte le sue principali città erano membri della Lega.

Alla fine, la capitale dell’Hansa venne spostata a Danzica, che era il principale porto per le mercanzie polacche (all’epoca tedesche) trasportate lungo la Vistola. Altre importanti città membri della Lega furono Thorn (l’odierna Toruń), Elbing, Königsberg e Cracovia.

La Adler von Lübeck, nave della Lega Anseatica

La Lega aveva una natura fluida, ma i suoi membri condividevano alcuni tratti. In primo luogo, gran parte delle città anseatiche vennero fondate o come città indipendenti, o ottennero l’indipendenza attraverso il potere di contrattazione collettivo della Lega.

L’indipendenza era comunque limitata; significava che le città dovevano lealtà diretta al rispettivo Imperatore, senza alcun legame intermedio alla nobiltà locale. Un’altra similitudine consisteva nel fatto che le città erano tutte collocate in posizione strategica lungo le rotte commerciali. Infatti, al vertice del loro potere, i mercanti della Lega Anseatica erano talvolta in grado di usare il loro potere economico (e in alcuni casi anche la loro forza militare – le rotte commerciali necessitavano di protezione, le navi della Lega erano bene armate) per influenzare la politica imperiale. L’imbarcazione anseatica tipica era la Cocca, un tipo di nave con una sola vela quadrata capace di trasportare grandi carichi.

Lega Longobarda

Il Carroccio, che ha origine longobarda, era inizialmente utilizzato dagli arimanni come carro da guerra[3]. La sua funzione diventò prettamente simbolica[4], con l’aggiunta della croce, delle insegne cittadine, dell’altare e con la sua conservazione nella chiesa principale della città[5] in un momento individuabile tra il 1037 ed il 1039 grazie all’arcivescovo di Milano Ariberto da Intimiano, che ne impose l’uso in uno degli assedi che Corrado II il Salico fece a più riprese a Milano[6]. In altre parole, il Carroccio, da mezzo bellico, diventò strumento prettamente politico[5]. Da Milano il suo uso si diffuse in molti comuni dell’Italia settentrionale, in Toscana e fuori d’Italia, fino alla decadenza nel secolo XIV. Sui documenti medievali il Carroccio è chiamato carochium, carozulum, carrocerum ocarrocelum, mentre in dialetto milanese dell’epoca era probabilmente denominato caròcc ocaròz[7].

Chi non vuole governare?

Ne discutevano anche stamattina gli esperti di turno alla TV partendo da quella proposta dei 5 stelle di governare con la Lega.

In effetti i numeri ci sono (anche se politicamente questa sembra più una mossa per rompere la coalizione di centro destra).

Ma il vero problema è che la risoluzione dei problemi dell’Italia non si può avere all’interno degli accordi europei ed internazionali .

“Un popolo non può essere libero se non ha sovranità. Non accettiamo che il nostro destino sia deciso da organismi burocratici non eletti e da banche internazionali che sfruttano i popoli. Noi esigiamo il ripudio di tutti i debiti da usura verso le banche centrali, la creazione di una Moneta di Popolo, dichiarata proprietà dei cittadini che non viene prestata e quindi non crea debito o inflazione e la nazionalizzazione della Banca d’Italia. Noi invochiamo il ritorno in mani italiane di aziende storiche svendute a stranieri, una politica contraria alle delocalizzazioni e che favorisca il ritorno in Italia delle aziende già delocalizzate. Noi auspichiamo un rilancio dell’IRI che possa ridare slancio a tutta l’economia italiana…
(omissis)
Il nostro popolo deve essere padrone della sua moneta, della sua casa, della sua sicurezza e delle sue strade o non sarà mai libero!
Noi esigiamo l’uscita dell’Italia da UE, EURO e NATO e l’affermazione di una politica di amicizia e collaborazione con la Russia”.

Come avrete capito il brano citato è tratto dal programma elettorale di Italia agli italiani che ha ottenuto lo 0.49% di voti e nessun seggio.

Ma Roberto Fico temo diventi subito una Boldrini che propone lo jus soli e  simili piddiate, al solo scopo di far divergere le due formazioni populiste che  possono e devono governare insieme su un programma minimo di riforme e unite di fronte alla UE.  C’è il rischio che  l’Italia perda una occasione storica – la propria liberazione –  che non si ripresenterà.(1)


  1. https://www.maurizioblondet.it/guardate-governa-sempre-gentiloni/
  2. Leggi anche https://bondenocom.wordpress.com/2018/03/27/di-maio-sa-cosa-sono-i-costi-della-politica/

La prova del nove

Il tratto conteso

Non è casuale la data del 21 marzo 2018, non lo è proprio. La vicenda era nota da tempo: non si sa come e perché, sulla base di uno sconosciuto “Trattato di Caen” la Francia aveva deciso d’acchiapparsi 400 Km2 di mare italiano, da sempre italiano, prima e dopo le guerre mondiali, ossia fino a ieri. Per quello che si sa, questo sconosciuto “Trattato di Caen” è il solito ludibrio europeo che ha solo un senso: dopo essersi prese le industrie e la distribuzione italiana (due nomi: Thyssen e Parmalat, tanto per ricordare), il nuovo Asse Franco-Tedesco aveva concesso alla Francia aree molto ambite per la pesca del gambero (Liguria) e del Tonno Pinna Rossa in Sardegna, che sul mercato di Tokyo è battuto all’asta a peso d’oro. Pare anche che ci sia, nelle aree che letteralmente ci volevano rubare, un giacimento di gas.

I “galletti” hanno subito fatto marcia indietro:

“…essa (la riunione dove si doveva decidere la “combine”, del 25 marzo 2018 N.d.A.), come informa l’ambasciata di Francia a Roma, riguarda semplicemente ‘una consultazione pubblica nel quadro della concertazione preparatoria di un documento strategico sul Mediterraneo che si riferisce al diritto ed alle direttive europee esistenti e che non è volta in alcun modo a ‘modificare le delimitazioni marittime nel Mediterraneo’.” (1)

Concorda la Farnesina:

A sentire il sottosegretario agli Affari Europei, Sandro Gozi, l trattato non è operativo perché il Parlamento non l’ha ancora ratificato. Per Gozi “nessuno intende modificare i confini marittimi tra Italia e Francia”. (2)

Sono tutti d’accordo, non si tocca nulla ma – chiediamo – come mai le carte marittime francesi erano già state aggiornate a nuovi confini e perché un peschereccio italiano fu sequestrato dalla Guardia Costiera Francese?

nel gennaio 2016 il peschereccio italiano Mina era stato fermato dalla gendarmeria marittima francese e scortato fino al porto di Nizza, con l’accusa di praticare la pesca del gambero in acque francesi. Solo dopo il pagamento di una cauzione di 8300 euro era stato rilasciato. Dunque, quelle che sembravano essere acque italiane erano diventate francesi.”(1)

La vicenda non è conclusa:

Ad oggi, spiega l’ammiraglio De Giorgi (ex Capo di Stato Maggiore della Marina Militare dal 2013 1l 2016) i confini tra acque italiane e francesi rimangono incerti.

La faccenda è oscura. E poi: in cambio di che cosa? Non ci sono indicazioni di contropartite diplomatiche: forse, erano “contropartite” su “fondazioni” private? La Francia ci ha abituati a comportamenti del genere, si veda l’affaire Sarkozy/Gheddafi.

Questa vicenda è singolare, e ci precipita direttamente nell’attuale Parlamento Italiano laddove, seppur con i tempi ed i modi della schermaglia parlamentare, si nota che gli schieramenti che hanno tentato la cessione delle acque italiane alla Francia, ovvero gli “svenditori”, sono il “blocco” che sosteneva Gentiloni, ossia il centro sinistra e quello berlusconiano, gli stessi che oggi tentano disperatamente di bloccare la nascita di un governo Lega-5Stelle. (corsivo nostro N.d.R.)

Va dato atto a Giorgia Meloni d’essersi battuta più di tutti contro questo vero e proprio furto: adesso, Fratelli d’Italia scelga: o con chi vuole svendere tutto all’UE oppure con chi desidera mantenere la sovranità nazionale, anche in un quadro d’accordi europei, ma di accordi, non di furti.

I furbetti del quartierino – Renzi e Berlusconi – non s’aspettavano una simile débacle elettorale e contavano di rimettere insieme il solito governicchio prono ai desiderata di Bruxelles: ci spiace -))) ma non è andata così. E’ stato costretto ad ammetterlo addirittura Napolitano, l’uomo che più “lavorò” alla sporca faccenda.

Adesso, dopo le necessarie fasi iniziali, ancor prima del Governo, il Parlamento metta all’ordine del giorno questa lercia faccenda e chiuda la porta con un no, sonoro e deciso. Questa volta vogliamo sentirlo tutti, “chiaro e forte”, mi raccomando.

 

(1) http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/italia-francia-farnesina-italia-non-h-aceduto-acque-territoriali-meloni-continueremo-a-vigilare-e810e296-323d-4d8e-9e5d-fcf69fcc0f78.html?refresh_ce

(2) http://www.ilgiornale.it/news/cronache/mare-ceduto-francia-si-fa-dietrofront-non-modifichiamo-1507763.html

Carlo Bertani in

http://carlobertani.blogspot.com/2018/03/il-primo-effetto.html

Editoriale

In questa nuova veste di bondeno.com non c’è più lo spazio per gli editoriali, quindi lo scriviamo qui: che gli italiani amino lamentarsi lo sappiamo, però ascoltate un po’ questa testimonianza, firmata e raccolta su FB.

L’amaro in bocca

dimissioni mamma, coma vigile, ormai irreversibile, attaccata al respiratore, con sondino naso gastrico e catetere. sei settimane di ospedale: due a rianimazione, tre a medicina 1.due. criticita’ durante la degenza: bronchite c/febbre e intestinali. viene dimessa con tutto il macchinario del caso per la sopravvivenza a casa, che ha stazionato per circa tre settimane in reparto. nessuno mi dice se portarli a casa o no, ma visto che sembra sia sempre tra la vita e la morte ( si fa per dire) penso sia meglio lasciarli in ospedale, in caso infausto li dovrei comunque restituire. mi comunicano che finalmente e’stabile per poter essere dimessa. e’ meglio che mi presenti lunedi’ verso le 13,00 cosi’ i medici hanno finito il giro e mi danno conferma. alle 14,00 di lunedi’ ho la lettera di dimissioni con la lista dei farmaci da prendere alla farmacia interna e la bombola di ossigeno a quella esterna. vado tranquilla, credo di avere un po’ di tempo, e comunque faccio presto, prima delle 14,30 sono in camerata. trovo gli addetti dell’ambulanza tutti affaccendati e incavolati: oltre alla malata c’e’ troppo da caricare. non ci va! (furgone sei metri per circa 2). io sono sorpresa per tanta celerita’, investita dal trattamento brusco e dai modi discutibili, e comunque bercino sono a piedi, oltre al borsone e le medicine umanamente altro non posso portare. la badante sta aspettando a casa. finalmente un tizio si fa avanti e dice “il macchinario si carica non si preoccupi” mentre l’altra continua a bubbolare. zeppo tutto nel borsone e m’incammino veloce. chi se ne frega, l’importante e tornare a casa.sistemata la malata si comincia a preparare tutto per il sopralluogo dell’infermiere e per le medicazioni obbligatorie giornaliere. triste sorpresa: del materiale di consumo (50 cannule e due tubini di ricambio) e’ rimasta solo una cannulina (ce ne vogliono almeno tre – quattro al giorno e di tubi uno al di’, intercambiabili). chiamo il reparto: non lo sanno, comunque volendo qualcuna me la danno loro. torno in ospedale, vado dall’infermiera e faccio presente che e’ strano che manchino tutti quei pezzi, cavoli due o tre ci sta ma svuotare una scatola intera, e’ sciocco a casa con che facciamo? in un attimo mi chiudono la bocca: mi pongo male, mi ficca in mano una scatola iniziata mentre un’altra cerca di mettermi in ulteriore difficolta’ con un sacchetto chiuso di panni sporchi dicendo che me li sono dimenticati. (chissa’ dove l’ha raccattati meno male che lo faccio aprire e verifico che non sono miei) la prima infermiera riprende la parola: non dovevo lasciarli in camerata ma portarli a casa. perche’ in camerata e’ lecito rubare? e poi chi mai avrebbe mai avuto interesse a prenderli, visto che non servono ad altro? e poi sarei io che mi pongo male?

Laura Gronchi

Non volete sentir parlare di complotto, però è almeno dal 1980 che cercano (chi?)  in tutti i modi di mettere i bastoni tra le ruote all’Italia.

 

UE#3

Moriremo Europei, ma viviamo da Italiani.

Credo che siamo davvero messi abbastanza male. Ma ho anche qualcosa più di un sospetto in merito alla scarsa “vocazione pedagogica” dei quotidiani nel nostro paese. Che sono nettamente schierati con specifiche parti politiche o che – anche se indipendenti – indulgono alla notizia sensazionale, allo scandalo, al pettegolezzo. Si cercano forsennatamente lettori (e clic sul Web per placare la fame degli sponsor) e quindi eccovi serviti:

“La fame ci fa sentire irritati”: una ricerca spiega perché quando siamo affamati “non siamo in noi” (L’Huffington Post);
Natalie Portman e Joaquin Phoenix i vegetariani più sexy del mondo (La Repubblica);
Beyoncé fulmina la sua assistente: «Smettila di sistemarmi il vestito» (Il Corriere della Sera);
Si sbottona: assunta. L’imbarazzante provino della conduttrice di Tg: “Mondo competitivo” (Il Fatto quotidiano);
Dayane Mello, foto hot nuda davanti alla finestra (Libero).

Mi fermo, ma questi splendidi esempi di giornalismo parlano da soli.

http://ilsaltodirodi.com/2015/10/28/hellzapoppin-e-qui-ma-non-fa-ridere/

Come nascondere la polvere sotto il tappeto

https://twitter.com/Rinaldi_euro/status/867630528001970176

Come abbiamo fatto rilevare altre volte, ci sono le bugie, le verità e le statistiche! Per renderci il compito di interpretazione più facile l’ISTAT ha cambiato ancora una volta il criterio di accorpamento e raccolta dati: http://www.neodemos.info/articoli/classi-e-gruppi-sociali-nel-rapporto-istat-2017/

Il risultato, lo dice lo stesso articolista è che: “Per avere risposta ad altre domande che pure sono state poste, ad esempio dove stiano e che caratteristiche abbiano le famiglie in povertà assoluta, se facciano differenza il numero di percettori di reddito, il loro genere, la regione o la tipologia comunale di residenza, è sufficiente (ma anche necessario) leggere le 270 pagine del Rapporto ed eventualmente scaricare dal web i dati che lo accompagnano”.

 

De profundis

Lo confesso, e credo che sia lo stesso anche per qualcuno di voi.
Vivere in Italia è sfiancante.
Vivere in Italia, questa propaggine pagliaccesca dell”Europa – vivere in un paese in cui ogni atto politico è una scimmiesca imitazione di un gioco truffaldino tanto più grande del nostro paese, induce alla depressione, all’inazione e a un torpido menefreghismo.
Ogni giorno una gragnuola di eventi che vanno nella direzione esatta e contraria dell’incivilimento, del progresso e della vera pace. Buffoni, guitti e ladri hanno preso la scena, non cederanno mai, si sono circondati di gendarmi e mercenari. Si sentono sicuri. E hanno pure ragione di esserlo. Detengono il potere nelle loro mani; e se tale potere sembra minuscolo, comparato agli enormi giochi mondiali e geopolitici, esso risulta pur sempre inscalfibile a livello nazionale.
Solo un atto violento potrebbe rovesciarlo. Ma di un atto simile non siamo certo capaci, intorpiditi da decenni di finto benessere, istupiditi dal politicamente corretto, e impotenti, tanto più impotenti dei nostri antenati più prossimi. I quali antenati avevano la quinta elementare, ma sapevano, con un istinto impossibile da confondere, dove fosse il bene e il male e il giusto. E lo sapevano poiché tale conoscenza derivava da una tradizione millenaria. Il sì era sì, e il no no. Poi siamo arrivati noi e il mondo ha preso a vorticarci intorno. Non abbiamo alcuna presa su di esso. Vivisezioniamo gli eventi attimo per attimo, attenti a ogni minimo segno, collegando fatti ed eventi che, a prima vista, sembrano inconciliabili, ma che ne è di tanto sapere? Restiamo immobili, ingessati. A ogni analisi segue l’inazione perché siamo privi di un’autentica sfera morale che ci porti a dire veramente: “questo è sbagliato!”, e ci doni il coraggio di agire; il coraggio, quella forza incrollabile che nasce dal crogiolo d’una fede cieca e d’una coscienza sorgiva e immediata dell’ingiustizia.
Il coraggio, oggi, è impossibile. È proprio l’analisi dei fatti, minuta e incessante, a dividerci in mille tribù, ognuna con la verità in tasca, e a rendere vana ogni fede, che sa rinunciare proprio alle minuzie della verità; l’azione, infatti tollera un po’ di menzogna, o la ignora. Ogni protesta o rivoluzione esige tale sacrificio.
E così ci siamo ridotti al ruolo di spettatori del teatrino di cialtroni che affonderanno l’Italia (nessuno osa lanciare il primo pomodoro) o di tifosi del condottiero barbaro che ci venga a liberare dai nostri parassiti Quisling (Putin? La Cina?) o di millenaristi che aspettano la grande apocalissi finanziaria e militare che laverà la sozzura del capitalismo terminale.
Questo nel migliore dei casi.

Leggi tutto su: http://pauperclass.myblog.it/2015/12/04/de-profundis-litalia-leuropa-alceste/

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8 Responses to “De profundis”

  1. A Natale tutto sembra condurre ad una pace assoluta, che avvolge ogni cosa in un soffice mantello pieno di ovatta e, conseguentemente, morbidissimo. I problemi, con l’avvicinarsi delle Feste, sono lasciati al di fuori dell’uscio di casa (per chi ne è dotato): quasi accantonati in un angolo sino al giungere del primo mese del nuovo anno. Un oblio generale che, purtroppo, non corrisponde minimamente alla realtà delle cose. In questi giorni tutto viaggia ostinatamente nella direzione opposta, rispetto ai buoni sentimenti che il periodo pre natalizio somministra, con forza, a noi tutti. Il pianeta è percorso da guerre, stragi e follie di ogni genere che si riversano sull’umanità, come su tutti gli altri esseri viventi del pianeta
    http://www.lospiffero.com/cronache-marxiane/un-natale-mille-mattatoi-24742.html

    #1404
  2. Non importa quanto fosse realistica o utopica, politicamente concreta o idealmente astratta la visione mazziniana, ciò che conta è che Mazzini aveva compreso che ogni popolo che voglia risorgere, ieri come oggi, debba darsi una missione storica, un progetto ideale e politico che trascenda e nobiliti il suo riscatto. Forse Marx includerebbe la missione di un popolo tra le sovrastrutture ideologiche, morali o religiose, campi battuti per camuffare il più delle volte conflitti politici, commerciali, finanziari, o egemonie coloniali o accaparramento di risorse. In effetti, è quello che osserviamo nel campo nemico dove la finanza capitalista globalizzata, organizzata amministrativamente nell’Unione Europea, si serve anch’essa del liberismo economico e dell’individualismo ideologico per imporre la sua egemonia e il suo dominio quanto mai strutturalmente reali.
    Luciano Del Vecchio in http://www.appelloalpopolo.it/?p=14865

    #1405
  3. Pur augurandomi che il FN vinca tutto il possibile e si risolva ad applicare fino in fondo il suo programma, sono molto pessimista a riguardo. Per quale motivo? Sostanzialmente perché la democrazia di matrice liberale (“i nostri valori occidentali”!) è una grande trappola per i popoli e un sistema di dominazione, sul piano politico, delle élite finanziarie euroamericane. I rappresentanti in parlamento, a parte qualche eccezione che non rappresenta la regola, fanno gli interessi di queste élite e si rivolgono, nei fatti, contro le popolazioni. Le opposizioni sono edulcorate, se non castrate, e non si sognano di mettere in discussione, con forza, i fondamenti stessi del sistema. Ne abbiamo un esempio qui, in Italia, con il movimento cinque stelle, che dal suo ingresso in parlamento, nell’ormai lontano 2013, non ha ottenuto alcun risultato rilevante, a favore di chi dice di voler rappresentare. Si tratta semplicemente di un ennesimo partito liberaldemocratico, che recita un po’ meglio di forza Italia la parte dell’opposizione, trattiene una vera protesta popolare, si assicura qualche comune nelle amministrative, rilascia parlamentari a probabile vantaggio del governo euroservo.
    http://pauperclass.myblog.it/2015/12/08/gli-anticorpi-nella-democrazia-liberale-eugenio-orso/

    #1406
  4. le centrali di potere oligarchico operano in modo da neutralizzare la crescita di una opposizione popolare, essenzialmente con due sistemi: fare fronte comune, come in Francia, invocando l’”emergenza democratica” o, nel caso di Grecia, Spagna e Italia, più agevole acquisire il controllo delle principali forze di opposizione, che si chiamino “Siriza” (in Grecia) o “Podemos” (in Spagna) o” 5 Stelle” (in Italia) per infiltrarle e pilotarne le scelte verso linee di politica sostanzialmente innocue per le questioni essenziali , dal dominio finanziario, al sistema dell’euro, all’insindacabilità dei trattati europei, all’adesione alla NATO, tutte questioni centrali che non devono essere messe in contenzioso, piuttosto si lascia ampio spazio alla demolizione delle varie caste politiche nazionali ed alle questioni marginali (sprechi, privilegi e corruzione) senza arrivare agli interessi delle vere oligarchie sovranazionali che dirigono il sistema.
    http://www.controinformazione.info/il-fronte-mondialista-unito-blocca-lavanzata-della-marine-le-pen-considerata-un-pericolo-per-le-oligarchie-di-potere/

    #1408
  5. Che la Germania volesse prendersi possesso dell’Italia tramite la politica economica e le direttive imposte dall’Unione Europea non era un mistero ma lo avevamo capito in tanti, salvo essere indicati come euroscettici e populisti dai media e dai politici vassalli del potere finanziario eurocratico. Nel frattempo dalla accelerazione della crisi innestatasi nel 2011 con l’arrivo del governo dei “bocconiani”, fiduciari dei potentati finanziari (Monti e soci), ha dovuto chiudere il 25% dell’industria manifatturiera italiana, quella che era concorrente delle aziende tedesche, moltissime altre aziende sono state acquistate dalle multinazionali estere, altre aziende italiane sono fuggite all’estero per mettersi al riparo dal vorace fisco italiano, dalla burocrazia opprimente e dalla impossibilità di produrre in modo competitivo. Adesso tutti i nodi stanno arrivando al pettine. Il sistema dei media asserviti ha sempre cercato di nascondere la vera sostanza delle politiche dettate da Bruxelles e Francoforte e tentava di distogliere l’attenzione dalle conseguenze tragiche sull’Italia delle politiche di austerità imposte da Berlino, Bruxelles e Francoforte: le conseguenze sono state perdita di migliaia di aziende e milioni di posti di lavoro, saccheggio del risparmio nazionale, privatizzazioni dei servizi pubblici, acquisizione delle aziende del made in Italy, dissesto finanziario, indebitamento alle stelle e fuga di capitali. In un gioco al massacro gli esponenti politici del PD e dei suoi sodali continuavano a lanciare accorati appelli: “ci vuole più Europa”. Anche il capo dello Stato, l’impagabile Giorgio Napolitano affermava : l’Italia deve fare uteriori sforzi nel cedere le sovranità”. Adesso forse gli italiani, truffati nei loro risparmi , inizieranno finalmente a schiarirsi le idee ed a comprendere per quali interessi erano diretti quegli appelli.
    http://www.controinformazione.info/la-germania-scopre-il-suo-gioco-e-renzi-mette-le-mani-avanti/

    #1409
  6. Quello che stenta a comprendere è che il preteso muticulturalismo ed il mito della società aperta, miseramente fallito dove è stato adottato, nasconde delle finalità legate ad interessi economici e di potere che sono conformi al progetto di un Nuovo Ordine Mondiale fortemente perseguito dalle centrali di potere sovranazionali ed assoggettato al dominio del grande capitale finanziario. Un progetto neanche tanto nascosto ma rivendicato apertamente dagli esponenti politici più in vista e sostenuto dalle elite di potere e dagli organismi sovranazionali a partire dall’ONU, dal FMI, dai fondatori dell’Unione Europea, dal Vaticano, dalla Open Society di George Soros, dalla Banca Mondiale e dalla Goldman Sachs, per menzionare i più noti ed identificabili di questi organismi. Non fa alcuna meraviglia che la sinistra mondialista europea, già schierata con i centri di potere atlantisti di Washington, sia divenuta la principale forza politica di sostegno e diffusione del “multiculturalismo”, questo è connaturale alla sua funzione di rappresentare gli interessi delle elites di potere che detengono il controllo del grande capitale sovranazionale e di interpretare alla lettera le esigenze di omologazione ed assoggettamento dei popoli.
    http://www.controinformazione.info/multiculturalismo-il-nuovo-feticcio-della-sinistra-mondialista-in-europa/

    #1410
  7. Nel marasma generale , è molto probabile l’aumento del malaffare, e comunque nessuno tocca i carrozzoni delle società pubbliche partecipate dagli enti territoriali – autentico buco nero di debiti, clientelismo e carriere per amici e politici di terza fila, e tanto meno l’ente più stupido di tutti, le regioni.

    Presidenti e consiglieri superpagati ( l’obmannbolzanino ha un appannaggio superiore ad Obama), vitalizi principeschi, scandali nelle spese dei gruppi politici, oltre ventimila dipendenti in Sicilia , notoriamente la regione meglio amministrata d’Europa, e bilanci che, per almeno il settanta per cento, riguardano la sanità. Valeva la pena di politicizzare e regionalizzare la salute per avere primari, dirigenti e imprese collegati a Comunione e Liberazione in Lombardia , alle Coop e alla vecchia struttura ex comunista in Emilia e Toscana, a soggetti ancora peggiori nel Sud, ed avere liste di attese lunghissime, ospedali chiusi e servizi che sopravvivono per l’abnegazione di chi ci lavora e per la presenza determinante , ma costosissima, delle strutture private ?
    http://www.maurizioblondet.it/province-abolizione-finta-spese-vere-e-le-regioni-ingrassano/

    #1418
  8. Ma noi no.
    Non a caso, un nuovo sondaggio mostra che il 55 per cento dei tedeschi è pessimista riguardo al futuro; nel 2014, lo era il 31 per cento della popolazione, e nel 2013, il 28 per cento. Il sondaggio rileva che il 42 per cento degli intervistati di età compresa tra i 14 e i 34 anni pensa che il suo futuro sarà senza prospettive; questa percentuale è più che raddoppiata rispetto al 2013 (19 per cento). Allo stesso tempo, anche il 64 per cento degli intervistati di 55 anni e più ha paura del futuro. Il sondaggio mostra anche che quattro quinti (79 per cento) della popolazione tedesca ritiene che nel 2016 l’economia si deteriorerà per via degli oneri finanziari causati dalla crisi migratoria, mentre il 70 per cento pensa che il prossimo anno i Paesi membri dell’Unione Europea saranno sempre più distanti tra loro. Il dato più prevedibile di tutti è che secondo l’87 per cento dei tedeschi i propri politici subiranno un calo del sostegno pubblico. Fonte: Gatestone Institute

Moriremo europei

In Spagna:

Le sanzioni che si applicano sono amministrative e vengono applicate dal Ministero dell’interno senza l’intervento del magistrato. Le multe possono arrivare a 600.000 euro, e per la maggioranza delle fattispecie arrivano a diverse migliaia di euro. Per esempio, filmare l’intervento della polizia in uno spazio pubblico viene multato con 30.000 euro. Si tratta di una forma di terrorismo di Stato particolarmente perversa, arbitraria, ingiusta. Una forma di repressione propria delle tirannie: non c’è reato, le pene non sono comminate in base a un giudizio della magistratura; non si può ricorrere a un’istituzione che non sia quella che ha imposto la sanzione; coloro che esercitano la repressione sono gli stessi che condannano, prescindendo da testimonianze neutrali; vengono sanzionati non i comportamenti concreti, ma la mera presenza o l’appoggio a una manifestazione.

È il ritorno alla “Stato assolutista” anteriore alle rivoluzioni democratiche dei secoli XVIII e XIX. È quanto sta accadendo con lo Stato spagnolo e il governo del Partido Popular. La barbarie oggi deriva dallo Stato. La cittadinanza si conquista e si esercita nello spazio pubblico in difesa delle libertà e della democrazia contro i Governi che pervertiscono il diritto. (1)

In Portogallo:

Il Portogallo si è addentrato in acque politiche pericolose. Per la prima volta dalla creazione dell’unione monetaria europea, uno Stato membro ha compiuto il passo esplicito di vietare ai partiti euroscettici di assumere l’incarico di governo per motivi di interesse nazionale.

Anibal Cavaco Silva, Presidente del Portogallo, si è rifiutato di nominare un governo di coalizione di sinistra anche se gode della maggioranza assoluta nel parlamento portoghese e ha ottenuto il mandato popolare per abbattere il regime di austerità lasciato in eredità dalla troika Ue-Fmi.

Egli ha ritenuto troppo rischioso lasciare che il Blocco di sinistra e i Comunisti arrivino al potere, insistendo sul fatto che la minoranza dei conservatori dovrebbe procedere compatta per adempiere ai dettati di Bruxelles e placare i mercati finanziari esteri.(2)

Della Grecia sappiamo già tutto e, con l’Italia, chiudiamo il cerchio dei PIGS.

1) Mauro Poggi in http://www.appelloalpopolo.it/?p=14562

2) http://vocidallestero.it/2015/10/25/telegraph-leurozona-attraversa-il-rubicone-la-sinistra-portoghese-anti-euro-bandita-dal-potere/

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11 Responses to “Moriremo europei”

  1. Se vogliamo trovare un punto d’inizio della nostra disgrazia è impossibile, si dovrebbe tornare a Cavour ed al Risorgimento…ma il 2011 è un anno importante, credetemi, almeno nella nostra Storia recentissima. E’ rilevante perché la rovinafamiglie Fornero decise – lavorando in conto terzi, ovvio, ossia per Monti e per l’UE – di distruggere non solo l’equilibrio previdenziale italiano, bensì la socialità interna alle famiglie, le loro (modeste) certezze, qualche sogno, le sicurezze alle quali tutti abbiamo diritto dopo una vita di lavoro. Con i danni economici conseguenti nell’economia reale: da quel momento, molto è cambiato.
    Carlo Bertani in http://carlobertani.blogspot.com/2015/10/alea-iacta-fuit.html

    #1376
  2. Certo sarebbe stata tutt’altra storia se la socialdemocrazia europea non si fosse fatta coinvolgere in modo così completo e servile ai disegni di Bruxelles e se la sinistra non avesse barattato gli interessi concreti delle persone, le visioni alternative con le lenticchie europee in nome di un internazionalismo astratto e di dubbia anzi, contestabile origine, che separato da ciò che è stato via via abbandonato per strada, fa tanto Adam Smith.

    Così adesso quel po’ di stato e di senso della cittadinanza che resiste viene gestito dalla destra tradizionale in opposizione a quella di osservanza economico – finanziaria, mentre le sinistre balbettano e non sanno che pesci pigliare. Si è arrivati, tanto per fare un esempio italiano, alla nuova grande e rivoluzionaria proposta che viene da ciò che resta della Lista Tsipras: una riedizione dell’Ulivo di Prodi. Un ritorno al passato che fra l’altro si appoggia idealmente all’uomo che ha le maggiori responsabilità nell’aver trascinato il Paese nella logica infernale dell’euro e di conseguenza nella mutazione drammatica che ha subito l’Europa. Dentro un’esperienza che si è ben presto risolta, coperta dal sipario dell’antiberlusconismo, a manipolare i diritti del lavoro, a ridurre il welfare, a por mano alle pensioni in nome dei precetti liberisti. Non si tratta dunque di nuove prospettive, ma solo di tentativi di suicidio per l’impossibilità di concretizzare un altrove ormai puramente narrativo e smentito ogni giorno dalla pratica.

    https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2015/10/27/dalla-polonia-allulivo-sconfitta-su-tutti-i-fronti/

    #1378
  3. …Ma viviamo da Italiani:
    Credo che siamo davvero messi abbastanza male. Ma ho anche qualcosa più di un sospetto in merito alla scarsa “vocazione pedagogica” dei quotidiani nel nostro paese. Che sono nettamente schierati con specifiche parti politiche o che – anche se indipendenti – indulgono alla notizia sensazionale, allo scandalo, al pettegolezzo. Si cercano forsennatamente lettori (e clic sul Web per placare la fame degli sponsor) e quindi eccovi serviti:

    “La fame ci fa sentire irritati”: una ricerca spiega perché quando siamo affamati “non siamo in noi” (L’Huffington Post);
    Natalie Portman e Joaquin Phoenix i vegetariani più sexy del mondo (La Repubblica);
    Beyoncé fulmina la sua assistente: «Smettila di sistemarmi il vestito» (Il Corriere della Sera);
    Si sbottona: assunta. L’imbarazzante provino della conduttrice di Tg: “Mondo competitivo” (Il Fatto quotidiano);
    Dayane Mello, foto hot nuda davanti alla finestra (Libero).

    Mi fermo, ma questi splendidi esempi di giornalismo parlano da soli.

    http://ilsaltodirodi.com/2015/10/28/hellzapoppin-e-qui-ma-non-fa-ridere/

    #1379
  4. Real-World Economics Review Blog ci aggiorna sull’Islanda, il paese in cui qualcosa di diverso è successo. Anche se i contribuenti islandesi hanno pagato il buco lasciato dalle banche fallite, però le banche sono state nazionalizzate, i mercati sottoposti a stretta vigilanza da parte di un’autorità pubblica e i banchieri responsabili della bancarotta sono stati incarcerati. E a quanto pare il paese è in ripresa.
    http://vocidallestero.it/2015/10/28/in-islanda-i-banchieri-non-sono-intoccabili-e-questo-e-un-bene-per-il-paese/

    #1380
  5. Riguardo il secondo punto, il “progetto europeo” è chiaramente sull’orlo del tracollo, con l’austerità, i salvataggi e la crisi dei rifugiati che stanno solo portando alla luce un difetto intrinseco fondamentale – vale a dire, che non si può avere un unico stato politico senza una lingua e una cultura comune. La conseguente ascesa del Front National anti-UE in Francia potrebbe rompere definitivamente l’alleanza Parigi-Berlino.
    http://vocidallestero.it/2015/10/28/la-germania-e-il-nuovo-malato-deuropa/
    Sulla questione tedesca vedi anche gli articoli su http://www.terzapagina.info

    #1381
  6. In attesa che master chef planetari aggiungano ai loro piatti un po’ di croccantezza con le locuste, quel tanto di necessaria acidità con le radici e la dolce sapidezza dell’irrinunciabile lombrico, per riportarci alla condizione animale, quella a quattro zampe, in modo da favorire insieme ubbidienza e ferocia.
    https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2015/10/29/carne-rossa-la-trionfera/

    #1382
  7. E’ noto che in Turchia sono stati creati anche dei campi di addestramento per i mercenari arruolati dai servizi di intelligence turchi e sauditi, per inviarli a combattere in Siria, sotto il controllo dell’Esercito turco e dei servizi di USA e Turchia. I salari vengono pagati dai sauditi, le armi fornite dalla NATO attraverso le basi presenti nel paese ottomanno, il tutto sotto il coordinamento del Dipartimento di Stato USA.
    http://www.controinformazione.info/il-turco-erdogan-ricatta-bruxelles-e-berlino-se-non-accettate-le-mie-richieste-vi-sospingo-in-europa-altri-due-milioni-di-profughi/?lang=it

    #1383
  8. A chi risponde in Europa l’Oligarchia della Commissione Europea ed a quali interessi fa riferimento? Le decisioni prese dalla Commissione (costituita dai 28 membri) sono unilaterali e non prevedono alcuna consultazione con il Parlamento Europeo nè tanto meno con i governi dei vari paesi europei, da cui i commissari sono autonomi. Tutto si svolge riservatamente negli uffici della Commissione e le decisioni della stessa Commissione muovono interessi miliardari nei settori finanziari, delle Banche, dell’Energia, delle imprese farmaceutiche, dell’alimentazione, ecc..
    Sarà un caso ma i commissari, quando terminano il loro mandato, ottengono prestigiosi incarichi da grosse multinazionali e da grandi banche o da organismi finanziari e questo fa capire come sia importante per i commissari prendere le decisioni “giuste”.
    http://www.controinformazione.info/le-porte-girevoli-la-sfilata-degli-ex-commissari-europei-verso-le-lobbies-delle-multinazionali/?lang=it

    #1384
  9. In questo vecchio articolo del 2000 del Telegraph, a firma di un giovane Ambrose Evans Pritchard, veniva portato in superficie quanto è sempre più evidente nella crisi europea: l’Unione Europea è fin dall’origine, nell’immediato dopoguerra, un progetto pensato, finanziato e diretto dagli USA per creare un’Europa politicamente ed economicamente vassalla. All’epoca questo progetto serviva a cementare l’Europa occidentale nella sfera d’influenza americana minacciata dal comunismo sovietico; oggi è usato come grimaldello per esportare le politiche economiche e sociali USA in Europa in modo da accelerarne la “statiunitizzazione” in attesa della ratifica del TTIP.
    http://vocidallestero.it/2015/11/01/telegraph-i-federalisti-europei-finanziati-dalla-spionaggio-usa/

    #1385
  10. Perciò, gli “attivisti” che hanno funestato Bologna, oggi, domenica 8 novembre, non sono l’espressione di forze che rappresentano la marginalità sociale e l’opposizione alle politiche neoliberiste imposte dall’esterno, ma semplicemente le piccole orde mercenarie della troika e del pentagono, che favoriscono, una volta di più, il piddì di Matteo Renzi.
    http://pauperclass.myblog.it/2015/11/08/bologna-gli-attivisti-della-troika-del-pentagono-eugenio-orso/

    #1390
  11. La Svezia è il paese “più avanzato” in Europa: la dissidenza dal “Pensiero Unico” in Svezia non è ammessa e presto questa intolleranza verso chi dissente dai concetti base del mondialismo e della società multiculturale, sarà istituzionalizzata con la proposta della Commissione Europea di istituire un reato europeo, valido in ogni stato, per chiunque osi denigrare altri gruppi etnici, una versione peggiorativa della legge Mancino già presente anche in Italia, la legge che attualmente punisce “….. l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali”. Si tratterà di punire anche chi voglia pubblicare statistiche che possano dimostrare l’inclinazione a delinquere di determinati gruppi etnici (ad es. i Rom, i Sinti), ovvero la tendenza a sottomettere ed esercitare violenza sulle donne (ad esempio gli islamici sunniti), ecc.. La repressione è in arrivo per i reati d’opinione, nell’Unione Europea, come era largamente previsto, si preannuncia prossima e colpirà in forma risolutiva coloro che dissentiranno dal “Pensiero Unico”. Si sta avverando la profezia del vecchio dissidente russo, Vladimir Bukovsky, il quale aveva detto: “…..L’Unione Europea, questo nuovo mostro è straordinariamente simile a quello che abbiamo appena seppellito (l’URSS) «Chi governava l’Urss? Quindici persone, non elette, che si sceglievano fra di loro. Chi governa l’UE? Venti persone non elette che si scelgono fra di loro». » «L’Urss aveva i gulag. L’UE», aggiungeva Bukovsky, «non ha dei gulag che si vedono, non c’è una persecuzione tangibile. Ma nonostante l’ideologia della sinistra (mondialista) di oggi sia “soft”, l’effetto è lo stesso: ci sono i gulag intellettuali. Gli oppositori sono completamente isolati e marchiati come degli intoccabili sociali. Sono messi a tacere, gli si impedisce di pubblicare, di fare carriera universitaria ecc. Questo è il loro modo di trattare con i dissidenti».
    http://www.controinformazione.info/il-fallimento-del-multiculturalismo-e-lesempio-della-svezia/