Insomma, in questi giorni si parla tanto di “leggi razziali”, di quanto fossero brutte, di quanto alcuni abbiano sbagliato in quegli anni in Italia e altrove in Europa; oggi la silenziosa persecuzione contro un intero popolo, solo per via della sua nazionalità, non pare tanto diversa.
Gli iraniani in Italia hanno sempre fatto parte di un’èlite, composta soprattutto da medici, ingegneri, accademici e scrittori e sono stimati intorno alle 15 mila persone. Trattarli in questa maniera non pare giusto; non solo perche’ discriminare delle persone, solo per la loro nazionalita’, e’ disumano.
Soprattutto perchè sono illegali le sanzioni che attualmente colpiscono il Paese; questa volta, non si può recriminare nulla nemmeno al governo di Teheran, che ha stretto un patto, lo ha rispettato e continua a rispettarlo ed in cambio avrebbe dovuto avere la fine delle sanzioni. (Fonte: Paris Today)
Nota:
Articolo 3 -Costituzione italiana: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali………”
Sembra evidente che sottoporre i cittadini di un altro paese sovrano, come la Repubblica Iraniana, ad una palese discriminazione nei propri diritti risulta una violazione di una norma costituzionale. Coloro che subiscono tale discriminazione hanno diritto ad adire un qualsiasi Tribunale, con l’assistenza di un legale, e richiedere la rimozione di regolamenti amministrativi che sono pregiudizievoli dei diritti delle persone.
Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi , Bahrain e Yemen hanno annunciato lo stop dei rapporti diplomatici col Qatar accusato di sostenere e proteggere numerosi gruppi terroristici che minano a destabilizzare la regione. E proprio il Qatar è lo Stato che con una corposa donazione è stato tra i principali finanziatori della ristrutturazione post sisma della moschea di Mirandola. C’è qualche legame? Ora l’opposizione vuole vederci chiaro
“Ci chiediamo se a Mirandola, dove è stata prima realizzata e poi ricostruita a seguito del terremoto una delle più importanti moschee della Regione finanziata con i soldi del fondo sovrano del Qatar, il Sindaco Maino Benatti, continuerà, come fece un anno fa rispondendo ai giornalisti, a non interessarsi dei finanziamenti e, anzi, continuerà a paragonare il Qatar a qualsiasi altro paese occidentale?”, commenta in una nota Antonio Platis di Forza Italia.
“Gli appelli lanciati ai tempi della realizzazione della moschea affinché si controllasse sull’origine dei finanziamenti celebrati direttamente dal principe del Qatar Nasser Al Thani a capo della Qatar Charity Foundation e che attraverso l’Ucooi sono arrivati in Italia e a Mirandola, sono rimasti inascoltati – prosegue Platis – Il Sindaco Benatti, interpellato sulla questione, accusò i giornalisti di generare loro terrore e paura rimandando ad altri la verifica sulle ragioni, sulla provenienza e sull’utilizzo dei finanziamenti. Oggi, di fronte alla realtà che lo stesso paese che ha finanziato la moschea di Mirandola sia lo stesso messo al bando anche dai paesi arabi per il sostegno all’isis ed ai gruppi terroristici esige risposte chiare dal Sindaco ma anche dalla Regione i cui finanziamenti sono andati in parallelo con quelli del Qatar, contribuendo alla realizzazione della moschea.
Senza chiarezza su questi punti la soluzione è una: il Ministero dell’Interno dovrebbero valutare la chiusura di tutte le moschee finanziate dal Qatar.
Non possiamo dimenticare quanto rilevato ai tempi, ovvero che il Qatar, ponendosi come stato guida dei fedeli di Maometto anche in Italia, avrebbe sostenuto direttamente le associazioni ed i centri di preghiera da loro gestiti.
Non è accettabile di fronte a questi nuovi scenari del terrore che si continui a fare finta di nulla e a fare finta che il problema non esista. Il tempo dei rimandi è finito”
18 aprile – 13 giugno 2010 MEMORIE VELATE. Arte contemporanea dall’Iran | XIV Biennale Donna, Ferrara
“MEMORIE VELATE. Arte Contemporanea dall’Iran” è la mostra collettiva scelta per la XIV edizione della Biennale Donna, promossa dall’UDI – Unione Donna in Italia di Ferrara, in collaborazione con le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea e i Musei Civici di Arte Antica del Comune di Ferrara, in programma dal 18 aprile al 13 giugno 2010 presso il Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara.
La mostra ripercorre l’esperienza di sei artiste contemporanee iraniane già affermate a livello internazionale: Shirin Fakhim, Ghazel, Firouzeh Khosrovani, Shadi Ghadirian, Mandana Moghaddam e Parastou Forouhar.
Sei donne che oltre ad aver vissuto un tormentato passato, a partire dalla Rivoluzione Islamica del 1979, fino alla guerra Iran-Iraq (1980-1988), portano soprattutto la testimonianza della gravosa condizione della donna in uno dei Paesi mediorientali più conservatori. Nella cultura iraniana la discriminazione della donna è infatti ancora un argomento prioritario e anche se tentativi di cambiamento sono stati fatti, la donna iraniana è tuttora collocata nei gradini più bassi della scala sociale, considerata come una cittadina di “seconda classe”.
Filo conduttore della mostra sono le memorie di un passato ed un presente ancora in bilico fra desiderio di modernizzazione e volontà di salvaguardia delle tradizioni culturali e religiose islamiche, in un delicato ma altrettanto articolato percorso visto dagli occhi di coraggiose donne, instancabili portavoci di una realtà che vuole essere raccontata.
L’indagine che ne consegue ritrae volutamente l’esperienza di artiste che hanno seguito percorsi diversi, presentando le riflessioni sia di chi ha scelto di rimanere in Iran, sia di chi già da anni ha deciso l’esilio, in uno stato di nomadismo geografico obbligatorio che però non dimentica la forte identità culturale.
La rassegna ripercorre temi quali il ruolo sociale e familiare della donna nel mondo islamico, il legame con il proprio Paese e la speranza di un cambiamento verso un futuro più democratico, il tutto proposto con ampia varietà di linguaggi espressivi: dalla video arte all’installazione, dalla fotografia ad opere site specific realizzate appositamente per la Biennale, fino ad arrivare al documentario, un genere che sta vivendo in Iran un importante sviluppo espressivo.
La mostra curata da Silvia Cirelli, è organizzata da un comitato scientifico composto da Lola Bonora, Anna Maria Fioravanti Baraldi, Dida Spano, Anna Quarzi, Ansalda Siroli, Antonia Trasforini, Liviana Zagagnoni, e si avvale del contributo di Comune di Ferrara, Provincia di Ferrara e Regione Emilia-Romagna, e del patrocinio del Ministero per le Pari Opportunità e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
In occasione della esposizione sarà edito un catalogo bilingue italiano ed inglese che contiene le riproduzioni di tutte le opere esposte con apparati biografici, unitamente a contributi critici della curatrice Silvia Cirelli e della critica d’arte Rose Issa.
Alla Biennale Donna verranno poi affiancate una serie di iniziative collaterali strettamente legate al filo conduttore della mostra, come una rassegna cinematografica, presentazioni letterarie e dibattiti.
XIV Biennale Donna
Dal 18 aprile al 13 giugno 2010
Inaugurazione sabato 17 aprile ore 18.00
Ferrara, Padiglione d’Arte Contemporanea
Corso Porta Mare 5, 44121 Ferrara