Se riuscite ancora a liberarvi della pubblicità, potete provare a leggere l’articolo dell’allora maitre à penser Roberto D’Agostino su La Stampa.
Erano gli anni immediatamente seguenti ai “bui anni ’70” trionfo, secondo il Corriere della Sera, del terrorismo e della disoccupazione.
L’economista Bagnai avvertiva già 6 mesi fa: “Una tecnica orwelliana, per riscrivere la storia e cambiare il futuro dei giovani: dare l’idea che quando l’Italia aveva autonomia monetaria e fiscale, le condizioni di vita dei suoi abitanti fossero disastrose (disoccupazione a due cifre, impoverimento ecc.). Non era così”…
Che dire? Che in nome della “bellezza e intelligenza” l’Establishment che gode i piaceri, le ricchezze e i poteri del sistema attuale, è pronto letteralmente a qualunque menzogna per mantenerli, “fino alle estreme conseguenze”. Un giornalismo che avrebbe fatto vergognare la Pravda ai tempi di Stalin, esibito senza vergogna.
Salus eurocratiae suprema lex esto.
Un collega giornalista mi ha fatto notare che anche la RAi, dove di solito le vecchie volpi si adeguano ai nuovi padroni, stavolta no, continuano a fare come se questo governo non avesse alcuna legittimità, gli fanno la guerra vedi il caso Riace . Altro sintomo pericolosissimo, che peraltro mostra quanto sia pretestuosamente folle l’equazione con nazionalsocialismo. Questo era un partito armato,composto di gente indurita sotto le tempeste d’acciaio della Grande Guerra e disciplinata alla violenza efficace. Qualcosa che nemmeno il più sfegatato seguace di Salvini o Di Maio ha mai lontanamente non dico vissuto, ma immaginato. Se questi fossero “i fascisti” o “nazisti” che la Sinistra e i berlusconiani si fingono come nemico , farebbero paura, e dunque le vecchie volpi della RAI, come dei ministeri, si adeguerebbero.
Allora diciamo qui che in questa fase della storia, i “nazisti” oppressori anti-democratici sono loro: quelli che in nome della democrazia e della “Libertà individuale” e del “liberalismo” si apprestano ad appendere per i piedi.
L’individualismo edonista li unisce. Contro la democrazia.
estratto da https://www.maurizioblondet.it/nazismo/