Omaggio a Carlo Mazzacurati

Teatro dell'osservanza

La diciottesima edizione di Imola Film Festival (da lunedì 31 a sabato 5 novembre 2011), rende omaggio al regista Carlo Mazzacurati, di cui riportiamo la biografia tratta dal sito

http://www.italica.rai.it/scheda.php?scheda=mazzacurati

Nato a Padova il 2 marzo del 1956 da famiglia borghese, Mazzacurati s’appassiona al cinema sin dal liceo e tenta d’iscriversi al Centro Sperimentale di Cinematografia per ben tre volte, sempre senza successo. Si trasferisce successivamente a Bologna, dove frequenta senza grandi risultati il DAMS; ricevuta una piccola eredità, decide d’investirla in un cortometraggio, “Vagabondi” (1979), che segna il suo esordio nel cinema. In seguito si stabilisce a Roma con lo scopo di dedicarsi alla sceneggiatura: lavora per la televisione, conosce gente del mestiere, collabora allo script che verrà adoperato da Gabriele Salvatores per “Marrakech express” (1989). Debutta nel lungometraggio con “Notte italiana” (1987), sotto l’egida della neonata Sacher Film di Nanni Moretti: la pellicola – una storia di corruttela e mala politica, ambientata sul delta del Po – è positivamente accolta dalla critica e vince il Nastro d’argento. Se il successivo “Il prete bello” (1989) risulta soltanto uno scolastico ed innecessario adattamento dell’omonimo romanzo di Goffredo Parise, “Un’altra vita” (1992) conferma il talento del giovane cineasta con una vicenda amara, ambientata in una Roma cupa e devastata dal degrado. Ne “Il toro” (1994), -film per il quale gli viene conferito il Leone d’Argento – Mazzacurati appunta ancora la propria attenzione su personaggi di perdenti (nella fattispecie, due amici desiderosi di vendere un possente animale da riproduzione) in cerca d’un impossibile riscatto, come sarà pure la ragazza ceca protagonista di “Vesna va veloce” (1996), esemplarmente interpretato da Silvio Orlando; mentre ne “L’estate di Davide” (1998), film per la televisione transitato pure su grande schermo, mette in scena con grande sensibilità l’educazione sentimentale non priva di asprezze d’un ragazzo in vacanza nel Polesine.Nel 2000 il regista firma la sceneggiatura del film “La Lingua del santo”, presentato in concorso alla 57ª Mostra del cinema di Venezia, nel quale dirige la coppia Albanese-Bentivoglio in una esilerante commedia. Nel 2002 il regista gira “A cavallo della tigre” , rifacimento sui generis di una commedia tra le più nere e cattive che si ricordino, girata da Luigi Comencini nel ‘61. Carlo Mazzacurati dirige nel 2004 Stefano Accorsi e Maya Sansa nel film “L’amore ritrovato”, – liberamente ispirato al romanzo di Carlo Cassola presentato fuori concorso alla 61ª mostra del cinema di Venezia. Il film è una sorta di esplorazione sulle dinamiche dei rapporti, nello stile tipico del regista.”La giusta distanza” concorre alla II edizione della Festa del Cinema di Roma.