State a casa

Fonte: Accademia nuova Italia

Verrebbe da dire che la misura è colma, ma neppure di questo siamo sicuri: ogni giorno che passa vede una più tangibile rassegnazione da parte della gente e, per converso, una più marcata arroganza da parte del governo, per cui sembra sempre che sia giunti al punto di rottura, e invece la corda si tende ancor più, come se non dovesse mai spezzarsi. I cittadini italiani si rendono conto, più o meno oscuramente, di essere stati non solo abbandonati, ma scientemente traditi dai due poteri sui quali si era fondata sinora la loro vita: lo Stato sul piano materiale e la Chiesa cattolica sul piano spirituale. In questo mese di aprile la cosa è diventata così evidente che bisognava essere proprio ciechi per non vederla. Da una parte lo Stato abolisce di fatto la costituzione, impone una dittatura sanitaria, esautora il Parlamento, consegna agli arresti domiciliari un popolo di sessanta milioni; e soprattutto ordina alla gente di non andar più a lavorare, di chiudere i negozi, ma non scuce il becco d’un quattrino per permettere loro di vivere, di pagare affitti, bollette e tasse, o semplicemente per fare la spesa quotidiana. Il governo fa annunci, proclami, promesse, ma nessuno ha ancora visto un centesimo: e sono ormai due mesi che l’intera popolazione è segregata in casa propria. Un governo che, senza l’emergenza attuale, sarebbe riuscito a tirare avanti solo poche settimane, un paio di mesi al massimo, ora si permette di fare ciò che nessun governo della Repubblica ha mai osato fare, neppure se sostenuto da una massiccia maggioranza parlamentare e, quel che più conta, da un forte consenso nel Paese reale: congelare le libertà democratiche più elementari, iniziando da quella di uscir di casa o di portare al parco i bambini; fermare la produzione, bloccare l’economia, uccidere il turismo – la voce primaria del nostro P.I.L. -, bypassare il Parlamento e presentarsi al vertice dell’UE onde impegnare l’Italia a chiedere un prestito al MES che impone automaticamente il commissariamento del Paese da parte di quei signori. Il tutto mentre i clandestini continuano ad essere liberi, liberissimi di arrivare, di sbarcare e di andare su e giù per l’Italia, a spese nostre, anzi vedendo riconosciuto un aumento della cifra destinata ai centri di accoglienza, cifra che l’ex ministro Salvini aveva ridotto a suo tempo.

continua su https://www.ariannaeditrice.it/articoli/processare-i-traditori-riprenderci-la-nostra-italia

Pieni poteri

di Luciano Lago

Mentre l’Italia si trova in stato d’assedio per il coronavirus e l’esercito è per le strade, il Parlamento sospeso, disposizioni di emergenza limitano la libertà dei cittadini, il premier Giuseppe Conte, chiede “i pieni poteri”.
Non è infrequente che un premier (non eletto da nessuno) chieda i pieni poteri per poter esercitare il potere politico senza controllo: accade spesso nei paesi dell’America Latina, ultimamente è accaduto in Bolivia, in precedenza era accaduto in Honduras, ancora prima in San Salvador, a Panama ed in vari altri paesi ma in Italia questo era accaduto soltanto durante il Fascismo ed esattamente nel 1924 dopo il delitto Matteotti, quando Mussolini prese i pieni poteri e sciolse il Parlamento.

Carri armati per le strade a Palermo

Il fatto è senza dubbio anomalo e sembra chiaro che, in questo caso, viene scavalcata la costituzione che non prevede in alcun articolo che il presidente del Consiglio possa arrogarsi pieni poteri scavalcando il Parlamento e decretando da solo provvedimenti di emergenza.
Tuttavia nella attuale comportamento della classe politica al governo stiamo assistendo a una serie di sceneggiate come l’ultima vista in TV alle ore 23,20 di ieri sera, quando, dopo aver prima annunciato e poi smentito, rinviato per tre volte le sue importanti comunicazioni, alla fine è comparso in TV in diretta per annunciare l’ultimo decreto (una media di uno ogni 48 ore) con cui decide la chiusura di tutte le attività non essenziali.
Fra quelle essenziali che devono rimanere aperte ha citato i servizi pubblici, supermercati, rivendite alimentari, banche, poste e trasporti. Tutti gli altri come benzinai, pompe funebri, tabaccai, ecc., che non sono compresi nell’elenco sono nel forte dubbio se potranno rimanere aperti oppure no, visto che dettagli su questi non sono stati dati. Si è parlato anche di chiudere gli studi professionali fra cui i commercialisti e questo farebbe saltare il pagamento delle scadenze fiscali senza la disponibilità di un intermediario.
Nella confusione di questo periodo qualcuno si ricorda di come Matteo Salvini, quando gli sfuggì una frase con la richiesta per se stesso di pieni poteri, fu sommerso giustamente di critiche e di dileggio.

Il premier Conte è lo stesso che ha avanzato la proposta di utilizzare il MES, il famigerato fondo “salva Stati” per le necessità del momento, esponendo l’Italia ad un commissariamento della Troika con tutto quello che ne consegue. Un pieno potere per consegnare l’Italia agli avvoltoi della grande finanza.

Mai si potrebbe potuto immaginare che il Premier Conte (che era premier anche allora) arrivasse di fatto ad esercitare i pieni poteri e a richiederli formalmente per gestire l’emergenza.
Nessuna critica dalla sinistra e dai 5 stelle, quelli che accusavano di fascismo Salvini, nessuna eccezione dalla Corte Costituzionale, dal Presidente della Repubblica, tanto meno una richiesta di convocare il Parlamento.
Dove sono i “bella ciao”, quelli che si dichiaravano difensori della costituzione, della democrazia e dell’antifascismo?

Esercito a Milano Stazione Centrale
https://www.controinformazione.info/conte-vuole-comandare-con-i-pieni-poteri-e-il-parlamento-sospeso/