Comunicato elettorale

Giovanni Nardini e Fausto Zancuoghi

Non lo abbiamo ricevuto, ma lo pubblichiamo ugualmente:

Come avevo dichiarato le scorse settimane, con il presente comunicato rendo pubblica l’intera squadra di giunta. Nel nostro progetto politico, abbiamo deciso di stravolgere le regole della prassi politica consolidata. Dichiaro la squadra di giunta prima delle elezioni per trasparenza e chiarezza nei confronti degli elettori. In questo modo ogni cittadino di Bondeno sa da chi sarà governato. Senza salti nel buio e strane sorprese come è successo nel recente passato. Questa è la lista completa degli assessori. Per i primi tre, che avevo già indicato, non mi soffermo più di tanto. Più notizie, invece per i due volti nuovi della squadra.
• Maria Cristina Aleotti – Avvocato – Vice Sindaco con deleghe ai lavori pubblici, attività produttive e turismo
• Fausto Zancuoghi – Già responsabile del polo scolastico superiore di Bondeno – Assessore alla formazione, Scuola, attività culturali e promozione del territorio
• Pier Paolo Mazzucchelli – Medico di base – Assessore alla sanità e ai servizi sociali
• Maria Francesca Liquori – Assessore all’integrazione, pari opportunità, famiglia e personale
Francesca ha 32 anni, è laureata in scienze psicologiche della personalità e delle relazioni interpersonali. E’ consulente familiare e lavora nell’ambito della scuola. E’ candidata consigliere nella lista del partito democratico. Sino a qualche mese fa, nonostante il suo impegno nel sociale, non faceva politica attiva.
• Nicolò Berlato – assessore allo sport e alle politiche giovanili.
Nicolò ha 25 anni, non fa parte di nessuna delle nostre liste. E’ un tecnico in campo sportivo. E’ laureato in Scienze Motorie ad indirizzo Tecnico Sportivo ed ha ottenuto la specializzazione in Management dello Sport e delle Attività Motorie con il massimo dei voti, lode e speciale menzione. E’ Consigliere della ASD Atletica Bondeno. E’ stato un atleta di livello nazionale nel mezzofondo. Non ha nessuna esperienza politica alle spalle.

Al Sindaco resteranno Bilancio, Urbanistica e ambiente, Sicurezza.

Giovanni Nardini

Fonte: https://www.facebook.com/pages/Tribuna-Elettorale-Bondeno-2014/

E' questa l'Europa che vogliamo?

ERF. Dietro questa apparentemente innocua sigla si cela l’arma definitiva che l’Unione Europea sta preparando per il colpo finale, il furto di tutte le nostre ricchezze e la chiave a doppia mandata per impedire la fuga dell’Italia dalla tonnara dell’Eurozona.

Ogni volta che gli eurocrati immaginano qualche colpo grosso lo nascondono sotto un nome oscuro. Il MES e il Fiscal Compact vennero votati alla chetichella da un parlamento totalmente ignorante di quel che stava approvando, pungolato dall’urgenza messa da un consapevolissimo Monti.
Adesso che i buoi sono scappati i partiti fanno a gara a dissociarsi da assurdi obblighi e onerosissimi impegni già versati, tuttavia il danno è fatto e difficilmente rivedremo qualcosa degli oltre 50 miliardi impegnati a vario titolo nei fondi salva-stati.

Questa cifra iperbolica è una bazzecola a confronto di quanto rischiamo di giocarci con l’ERF o “European Redemption Fund” dato che si parla, per la sola Italia, di oltre mille miliardi. Vediamo di che si tratta. Per essere sicuri che la riduzione forzata del debito prevista del Fiscal Compact avvenga davvero si è inventato un meccanismo diabolico. L’idea sembra orientata alla solidarietà: consentire ai paesi europei con un debito pubblico più alto del limite del 60% del rapporto debito/pil di scaricare tutto il debito in eccesso ad un fondo comune dove possa essere mutualizzato come un super eurobond. Fin qui tutto bene, ma esiste forse ancora qualche anima candida che creda ai “favori” e alla “solidarietà” dell’attuale Unione Europea? Se esiste è bene che si svegli perché la commissione di studio presieduta da un ex banchiere centrale austriaco, una signora dal rassicurante nome di Gertrude Trumpel-Guggerell, e che casualmente non annoverava alcun italiano tra i propri membri, ha deciso che a fronte di questo debito debbano essere poste delle garanzie reali.

Traduciamo: l’Italia scaricherebbe oltre mille miliardi di debito ma a fronte dello “scarico” occorrerà mettere a garanzia beni e oggetti di valore. L’ERF si “mangerebbe” quindi per esempio tutte le nostre riserve auree, beni immobili di pregio, le migliori partecipazioni societarie inclusi i gioielli strategici quali Eni e Finmeccanica e addirittura verrebbe alimentato con una sorta di ipoteca sui futuri introiti fiscali. A quel punto sarebbe un gioco da ragazzi portarci via tutto, basterebbe girare la “manopola” dello spread, per esempio facendo dichiarare alla BCE la propria intenzione di non garantire direttamente il debito monetizzandolo, per precipitarci nel default. A quel punto però l’ERF si incamererebbe tutte le garanzie e noi ci ritroveremmo in ginocchio: svuotati di tutti i nostri beni di valore e con ipotecate per il futuro persino le nostre tasse e le nostre pensioni.

Claudio Borghi Aquilini

Leggi il seguito: http://www.lolandesevolante.net/blog/2014/05/cosi-lue-ci-ruba-le-ricchezze/

Ricomincio da me

Claudio Campini (sindaco ad-interim per un mese, dopo Biancardi e prima di Campi) in Frammenti di storia di Bondeno scrive:
“Il messaggio che da ogni parte ci arriva: la convenienza ( ma chi me lo fa fare), la strada più breve ad ogni prezzo, devo esserci devo apparire, il facile guadagno (non sempre legale), non guardiamo le regole, quante balle, io sono più furbo perché frego gli altri, l’intolleranza verso tutto quello che non mi interessa, non ascoltare nessuno perché io so”
questo sembra essere il credo non solo di chi oggi ci governa, ma anche di tutta la popolazione.
Come abbiamo detto negli articoli precedenti e in tutti questi anni, sono queste le cause profonde che hanno portato alla crisi del paese e i politici (contro cui tutti si scagliano) sono solo stati i fedeli interpreti di questo modo di pensare.
Prendiamo ad esempio i più di 1900 voti dati alla lista Grillo , qui a Bondeno, alle politiche del febbraio 2013; pur essendo estremamente facile creare una lista locale: bastava digitare su Google “amministrative Bondeno 2014” e si veniva rinviati, tra le altre, ad una pagina nel sito beppegrillo.it, dove si poteva dare l’adesione e/o creare una lista.
Nessuno a Bondeno lo ha fatto.
Gli stessi partiti storici (dei quali è rimasto solo il PD) non hanno più una sede: tutti si limitano ad una vetrina elettorale, gli ultimi due mesi di campagna, affittando uno dei tanti locali sfitti in centro .
Al di fuori della tornata elettorale non c’è alcuna attività politica, semplicemente perché qualsiasi riunione sul tema andrebbe disertata dai cittadini.
Le lamentazioni, addossare tutte le colpe ad un avversario (ieri Berlusconi, oggi Grillo o la giunta attuale) sono sufficienti a scaricare le coscienze.
Se non cambiamo noi stile di vita, smettendo di rincorrere tutte le sciocchezze che “il mercato” ci propone e diventiamo finalmente adulti, non possiamo poi lamentarci di essere trattati come bambini.
E così succederà che, parafrasando un vecchio slogan: se la tua squadra ha perso, consolati col “Localfest”; se la tua squadra ha vinto, festeggia con il “Localfest”!