La società dell’opinione

di Pierluigi Fagan

Prima di farvi una opinione su i rapporti tra noi ed i cinesi sarebbe il caso conosciate alcuni fatti. Una volta il giornalismo aveva questa missione, dare i fatti (e scegliere quali fatti è già una opinione) ed accanto esprimere un punto di vista. Ora mettono solo i punti di vista e menomale che siamo la società dell’ informazione, sarebbe più corretto dirci “società dell’opinione”.

I fatti dei rapporti che i cinesi stanno tessendo con varie parti del mondo sono innumerevoli. Faremo quindi una selezione:

1) La BRI è finanziata da una banca, la AIIB, lanciata dai cinesi a fine 2015 ed oggi finanziata da 70 paesi. Il primo paese occidentale ad aderire prendendo tutti gli altri in contropiede fu la Gran Bretagna. I diritti di voto del suo Consiglio, per dimensioni, vedono la Germania 4°, l’Australia 6°, la Francia 7°, l’UK 9° e l’Italia 11°. Ci sono tutti gli alleati degli USA (incluso Canada ed Israele), tranne gli USA.

2) I cinesi hanno partecipazioni o controllo nei porti di Pireo-Atene, Anversa, Bruges, Rotterdam, Bilbao, Valencia e Marsiglia che è il maggior investimento europeo dopo Pireo. I cinesi hanno acquisito licenza di 25 anni per gestire il principale porto israeliano (Haifa) in cui ci sono moli dedicati e riservati per la Marina degli Stati Uniti d’America (che non hanno gradito), ma ha anche vinto la gara d’appalto per la costruzione di quello che sarà il nuovo più grande porto israeliano, Ashod.

3) Negli ultimi 10 anni la Cina ha fatto 227 acquisizioni in Gran Bretagna, 225 in Germania, 89 in Francia, 85 in Italia. In Israele ha creato un fondo il Sino Israeal Technology Fund con 16 miliardi di dollari, che finanzierà le start up israeliane.

4) Duisburg in Germania è il terminale della Via della Seta ferroviaria, circa 30 treni a settimana arrivano dalla Cina (80% di quelli che arrivano in Europa). La Germania sta trattando l’inclusione di Huawei nella gara sul 5G che curerà in esclusiva l’upgrade di Gelsenkirken a rango di smart city.

5) L’interscambio (2017) con la Cina vede con 179 mld US$ prima la Germania, 54,6 la Francia e solo 42 l’Italia. Nel gennaio 2018 Macron si è recato in Cina, dove ha siglato 20 accordi economici, commerciali e infrastrutturali su settori strategici come l’aviazione e l’energia nucleare. Coi francesi, i cinesi stanno costruendo centrali nucleari in Gran Bretagna con i quali hanno accordi per 325 mio £/sterline nel solo comprato creativo-high tech.

6) Verso la Germania, gli USA hanno lanciato alte urla di rabbia, non solo per l’articolata partnership strategica con la Cina. Si ricorda che i tedeschi si stanno legando mani e piedi coi russi in un settore strategico quale quello dell’energia, nella costruzione del raddoppio del North Stream con società a capitale misto a cui capo c’è l’ex cancelliere G. Schroeder. Quel flusso di gas, in realtà, doveva passare qui da noi col South Stream ma l’UE ha invalidato la gara d’appalto.

Bene, ora potete abbandonarvi alla piacevole lettura del vostro commentatore di fiducia ma fate attenzione a cosa commenta. Il mondo è troppo complesso per esser approcciato a sensazioni, in fondo non è poi così difficile farsi una “opinione propria”, no? O forse è proprio questo che non piace alla società dell’opinione?

Fonte: Pierluigi Fagan

Veleni quotidiani

A fronte della virtualità dell’economia, diventata finanza, sta la materialità del cibo, la cui modalità di produzione e distribuzione è però così profondamente cambiata da avere eliminato la precedente cultura dei rapporti umani.

Lo testimoniano gli articoli precedenti e anche il calendario “Gente di Bondeno”, dedicato quest’anno ai macellai, ne fornisce un esempio ulteriore:

Venerdì nero

Bondeno come Pescara

Passeggiando per il corso principale della mia città osservo i palazzi e i negozi che adornano il piano stradale, nell’area pedonale che oggi viene promossa a “centro commerciale naturale”, e realizzo di nuovo che in questi ultimi anni abbiamo sperimentato uno stravolgimento socioeconomico senza precedenti. Queste camminate mi offrono sempre uno spunto di riflessione sullo sviluppo dello spazio urbano, sull’evoluzione culturale ed economica della città e sulle trasformazioni che questo “progresso” realizza negli equilibri sociali.
Pescara è una città commercialmente vivace e il centro brilla di luci e colori. Mentre mi soffermo a leggere la dichiarazione di cessazione di attività di una rivendita di tessuti che sta praticando sconti da liquidazione, rifletto sul fatto che abbiamo visto sparire attività storiche, che avevano messo le radici a Castellammare e a Portanuova prima ancora che nascesse l’attuale Pescara, sostituite sempre da punti vendita di grandi catene multinazionali. Dietro le vetrine non ci sono più imprenditori commerciali pescaresi, ma giovani commessi sottopagati che vendono merce di infima qualità per il consumo di massa. Non esiste più un’identità, non c’è più quello scambio di esperienze e di conoscenza che arricchiva la città grazie alle innovazioni che importavano i più audaci sperimentatori, che giravano il mondo per tornare nella città di D’Annunzio a sorprendere con l’originalità delle loro scoperte e con le loro trovate esagerate. Pescara sta diventando una colonia del grande capitale straniero. Somiglierà, tra qualche anno, alle migliaia di città fotocopia che hanno subito prima di noi l’invasione.
La difesa dell’identità, del localismo, della conoscenza tacita che germoglia in un territorio e che è trasmessa da generazione a generazione anche nel tessuto imprenditoriale e commerciale, è un altro valido motivo per combattere questa invasione che omologa tutto e tutti. La globalizzazione va fermata con gli strumenti normativi di cui ci siamo privati in questi anni. Limitazioni alla circolazione di capitali, merci, servizi e persone, ma anche dazi e contingentamenti. Solo così possiamo salvarci da questo tsunami che sta cancellando la nostra storia.
Nù séme nù, si dice a Pescara. A dire il vero, amici miei, nù eravame nù, ma è ddamó che nìn séme cchiù nù!

Gianluca Baldini

Italiani nel dettaglio

ITALIANI NEL DETTAGLIO
CINQUANT’ANNI DI COOPERAZIONE TRA DETTAGLIANTI

1-16 dicembre 2012, Palazzo dei Musei, l.go porta s.Agostino, 337
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La Galleria Civica di Modena ha ricevuto e ha il piacere di trasmettere notizia circa l’inaugurazione della mostra
fotografica “Italiani nel dettaglio”. Cinquant’anni di cooperazione tra dettaglianti”, a cura dell’agenzia Contrasto, promossa da Conad (Consorzio Nazionale Dettaglianti) in occasione del 50° anniversario della Fondazione e dell’Anno Internazionale delle Cooperative proclamato dalle Nazioni Unite fissata il prossimo 1 dicembre alle 11.30 a Palazzo dei Musei.

La mostra, che ha ricevuto il patrocinio del Comune di Modena, presenta le opere di due autori italiani, Massimo Siragusa e Lorenzo Pesce, impegnati nei primi mesi del 2012 in una ricognizione fotografica nel mondo Conad. Al lavoro dei due autori si affianca un’ampia sezione storica tratta dagli archivi Contrasto/Magnum e Conad e una selezione delle oltre 2000 foto di famiglia raccolte attraverso il concorso “Italia, 1962”.

Sarà possibile visitare l’esposizione fino al 16 dicembre prossimo, tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00. L’ingresso è libero.