L’impero del Drago

A partire dal 2001  essa entrò a far parte dell’Organizzazione mondiale del  commercio (WTO), ottenendo così la possibilità di esportare ed importare  con minimi dazi doganali, nonostante non rispettasse nessuno dei parametri richiesti (ferie, diritti sindacali, orari di lavoro, ecc.). Troppo grande era l’avidità dei capitalisti americani ed europei di accedere ad un mercato del lavoro immenso e a bassissimo costo. La manodopera cinese, disciplinata ed efficiente, veniva pagata sì o no 5 dollari al giorno per produrre tutta la paccottiglia delle merci di ogni tipo a bassissimo costo.  Poi nel marzo del 2007  il Parlamento cinese ha varato la legge sulla proprietà privata con decreti attuativi in quasi tutti dettagli. Con tale legge lo stato rimane proprietario per sempre delle industrie strategiche, dei monti, fiumi, acque, ecc. e dei terreni agricoli, che possono quindi essere espropriati per giusta causa. Inoltre viene ribadita la supremazia dello stato nella direzione generale dell’economia. Da quella data la Cina diventa ufficialmente e giuridicamente un Paese con un sistema socialista di mercato. In termini taoisti ciò significa che l’acqua (lo Yin) si sposa col fuoco (lo Yang). Ossia, un’economia tendenzialmente egualitaria come il socialismo si armonizza con una economia fortemente individualistica come il capitalismo. Si pensi che oggi il 65% della produzione cinese è generata dal privato. Ciò è stato possibile anche perché i grandi lavori idraulici richiedono ora poca manodopera; la costruzione della diga delle 3 gole sullo Yangzi (ultimata nel 2007) e l’impiego di macchine mastodontiche li hanno resi d’importanza secondaria.

L’Occidente ha risvegliato il Drago dormiente e non potrà più fermarlo. La Cina presenta oggi una classe dirigente super-preparata che ha studiato nelle migliori università del mondo, e  nel contempo le sue stesse università di fisica, matematica e scienze primeggiano, soprattutto a Pechino e Shangai. Nel 2025 essa diventerà autosufficiente nell’alta tecnologia: già oggi nella telematica, nella robotica, nel solare e nella produzione di motori elettrici è prima al mondo: Huawei, Xiaomi, Oppo, Lenovo, Tencent, Suning e molte altre che operano nel settore delle comunicazioni viarie sono colossi che in taluni casi superano il fatturato di 100 miliardi di dollari annui.

https://www.ariannaeditrice.it/articoli/sul-dispotismo-cinese

Leggete!

  • La Cina ha anche testato vari metodi di trattamento per la malattia sconosciuta e i più efficaci sono stati implementati a livello nazionale. Grazie a questa risposta, il tasso di mortalità in Cina è ora inferiore a quello di un mese fa.
  • Condizioni preesistenti: Il tasso di mortalità per le persone infettate da malattie cardiovascolari preesistenti in Cina è stato del 13,2%. È stato del 9,2% per le persone infettate con alti livelli di zucchero nel sangue (diabete non controllato), dell’8,4% per l’ipertensione, dell’8% per le malattie respiratorie croniche e del 7,6% per il cancro. Le persone infette senza una malattia precedente rilevante sono morte nell’1,4% dei casi.
  • Età: più si è giovani, meno probabilità si ha di essere infettati e meno probabilità si ha di ammalarsi gravemente se ci si infetta.
Age % of population % of infected Fatality
0-9 12.0% 0,9% 0 as of now
10-19 11.6% 1.2% 0.1%
20-29 13.5% 8.1% 0.2%
30-39 15.6% 17.0% 0.2%
40-49 15.6% 19.2% 0.4%
50-59 15.0% 22.4% 1.3%
60-69 10.4% 19.2% 3.6%
70-79 4.7% 8.8% 8.0%
80 1.8% 3.2% 14.8%

Guida alla lettura della tabella: di tutte le persone che vivono in Cina, il 13,5% ha tra i 20 e i 29 anni. Di tutti coloro che sono stati infettati in Cina, l’8,1% si trova in questa fascia d’età (ciò non significa che l’8,1% delle persone tra i 20 e i 29 anni si sia infettato). Ciò significa che la probabilità che qualcuno a questa età prenda l’infezione è un po’ più bassa rispetto alla media. E di coloro che hanno contratto l’infezione in questa fascia d’età, lo 0,2% è morto.

  • Genere: le donne prendono la malattia con la stessa frequenza degli uomini. Ma solo il 2,8% delle donne cinesi che ha contratto l’infezione è morto a causa della malattia, mentre il 4,7% degli uomini infetti è morto. La malattia non sembra essere più grave nelle donne in gravidanza. In 9 nascite esaminate di donne infette, i bambini sono nati con il parto cesareo e sani senza essere stati infettati. Le donne sono state infettate nell’ultimo trimestre di gravidanza. Attualmente non è chiaro quale effetto abbia l’infezione nel primo o nel secondo trimestre sugli embrioni, poiché questi bambini non sono ancora nati.
  • Il nuovo virus è geneticamente identico per il 96% a un noto coronavirus dei pipistrelli e per l’86-92% a un coronavirus del pangolino. Pertanto, la trasmissione di un virus mutato dagli animali all’uomo è la causa più probabile della comparsa del nuovo virus.
  • Dalla fine di gennaio, il numero di nuove diagnosi di coronavirus in Cina è in costante diminuzione (mostrato qui sotto forma di grafico) con ora solo 329 nuove diagnosi nell’ultimo giorno – un mese fa era di circa 3.000 al giorno. “Questo calo dei casi di COVID-19 in tutta la Cina è reale”, si legge nel rapporto. Gli autori lo concludono dalla loro esperienza sul posto, dal calo delle visite ospedaliere nelle regioni colpite, dal numero crescente di letti d’ospedale non occupati e dai problemi degli scienziati cinesi di reclutare un numero sufficiente di nuovi infetti per gli studi clinici delle numerose sperimentazioni farmacologiche.
  • Uno dei fattori importanti per contenere l’epidemia è che la Cina sta intervistando tutte le persone infette a livello nazionale sulle loro persone vicine e poi le testa. A Wuhan ci sono 1.800 squadre per farlo, ognuna con almeno 5 persone. Ma lo sforzo al di fuori di Wuhan è anche grande. A Shenzhen, per esempio, gli infetti hanno chiamato 2.842 persone di contatto, tutte trovate, i test sono ora completati per 2.240, e il 2,8% di coloro che hanno contratto il virus. Nella provincia del Sichuan sono state nominate 25.493 persone di contatto, 25.347 (99%) sono state trovate, 23.178 sono già state esaminate e lo 0,9% di loro è stato infettato. Nella provincia di Guangdong, sono stati nominati 9.939 contatti, tutti trovati, 7.765 sono già stati esaminati e il 4,8% di essi è stato infettato. Questo significa: Se si ha un contatto personale diretto con una persona infetta, la probabilità di infezione è compresa tra l’1% e il 5%.

https://www.ebookecm.it/news/131/covid-19-l-oms-ha-inviato-25-esperti-internazionali-in-cina-ed-ecco-i-loro-principali-risultati-di-ricerca-dopo-9-giorni.html

Fatti e non Parole

Se fuori dall’epicentro si è lavorato per ridurre al minimo il contagio, le maggiori risorse sono state messe in campo per combattere il virus nell’epicentro: sono stati approntati nuovi posti letto ed ospedali (13.000 pazienti possono essere ospitati da edifici temporaneamente trasformati in ospedali e 2.500 malati possono essere accolti dai due nuovi ospedali costruiti in 15 giorni). Sono stati organizzati in tutto il paese 300 team di medici, mobilitando oltre 42.000 addetti, inviati in prima linea nell’epicentro ed il governo ha dato al personale medico sussidi economici (6.000 RMB) e chiesto che il loro salario fosse triplicato, mentre venisse raddoppiato quello dei lavoratori dell’indotto.

È una battaglia corale, combattuta in prima linea dalla scienza e dalla medicina, ma sostenuta dalle decisioni politiche e dalla mobilitazione di tutto il popolo.

Come se tutto ciò non bastasse, non appena si è cominciato a diffondere il virus in Italia ed in altri paesi stranieri, la macchina della solidarietà cinese si è messa in campo per raccogliere fondi e donare materiale sanitario alle zone colpite. Proprio le comunità cinesi all’estero, spesso vittima di atti di razzismo, sono stati i propulsori di queste iniziative che sempre più si stanno diffondendo nelle varie regioni italiane. Il messaggio è potente: il virus è un nemico comune dell’umanità e può essere sconfitto solo con la cooperazione e l’amicizia. Un gesto che gli italiani non possono dimenticare, visto che suggella l’anno in cui si celebra l’amicizia tra i due paesi, ma che interroga nel profondo tutto l’occidente, i suoi valori e la sua inumana pretesa di superiorità.

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-coronavirus_le_lezioni_di_wuhan_alloccidente/82_33461/

NOTA

In Cina hanno costruito nuovi ospedali in 15 giorni e altri edifici sono stati temporaneamente trasformati; a Bondeno la donazione F.lli Borselli è lasciata marcire

La società dell’opinione

di Pierluigi Fagan

Prima di farvi una opinione su i rapporti tra noi ed i cinesi sarebbe il caso conosciate alcuni fatti. Una volta il giornalismo aveva questa missione, dare i fatti (e scegliere quali fatti è già una opinione) ed accanto esprimere un punto di vista. Ora mettono solo i punti di vista e menomale che siamo la società dell’ informazione, sarebbe più corretto dirci “società dell’opinione”.

I fatti dei rapporti che i cinesi stanno tessendo con varie parti del mondo sono innumerevoli. Faremo quindi una selezione:

1) La BRI è finanziata da una banca, la AIIB, lanciata dai cinesi a fine 2015 ed oggi finanziata da 70 paesi. Il primo paese occidentale ad aderire prendendo tutti gli altri in contropiede fu la Gran Bretagna. I diritti di voto del suo Consiglio, per dimensioni, vedono la Germania 4°, l’Australia 6°, la Francia 7°, l’UK 9° e l’Italia 11°. Ci sono tutti gli alleati degli USA (incluso Canada ed Israele), tranne gli USA.

2) I cinesi hanno partecipazioni o controllo nei porti di Pireo-Atene, Anversa, Bruges, Rotterdam, Bilbao, Valencia e Marsiglia che è il maggior investimento europeo dopo Pireo. I cinesi hanno acquisito licenza di 25 anni per gestire il principale porto israeliano (Haifa) in cui ci sono moli dedicati e riservati per la Marina degli Stati Uniti d’America (che non hanno gradito), ma ha anche vinto la gara d’appalto per la costruzione di quello che sarà il nuovo più grande porto israeliano, Ashod.

3) Negli ultimi 10 anni la Cina ha fatto 227 acquisizioni in Gran Bretagna, 225 in Germania, 89 in Francia, 85 in Italia. In Israele ha creato un fondo il Sino Israeal Technology Fund con 16 miliardi di dollari, che finanzierà le start up israeliane.

4) Duisburg in Germania è il terminale della Via della Seta ferroviaria, circa 30 treni a settimana arrivano dalla Cina (80% di quelli che arrivano in Europa). La Germania sta trattando l’inclusione di Huawei nella gara sul 5G che curerà in esclusiva l’upgrade di Gelsenkirken a rango di smart city.

5) L’interscambio (2017) con la Cina vede con 179 mld US$ prima la Germania, 54,6 la Francia e solo 42 l’Italia. Nel gennaio 2018 Macron si è recato in Cina, dove ha siglato 20 accordi economici, commerciali e infrastrutturali su settori strategici come l’aviazione e l’energia nucleare. Coi francesi, i cinesi stanno costruendo centrali nucleari in Gran Bretagna con i quali hanno accordi per 325 mio £/sterline nel solo comprato creativo-high tech.

6) Verso la Germania, gli USA hanno lanciato alte urla di rabbia, non solo per l’articolata partnership strategica con la Cina. Si ricorda che i tedeschi si stanno legando mani e piedi coi russi in un settore strategico quale quello dell’energia, nella costruzione del raddoppio del North Stream con società a capitale misto a cui capo c’è l’ex cancelliere G. Schroeder. Quel flusso di gas, in realtà, doveva passare qui da noi col South Stream ma l’UE ha invalidato la gara d’appalto.

Bene, ora potete abbandonarvi alla piacevole lettura del vostro commentatore di fiducia ma fate attenzione a cosa commenta. Il mondo è troppo complesso per esser approcciato a sensazioni, in fondo non è poi così difficile farsi una “opinione propria”, no? O forse è proprio questo che non piace alla società dell’opinione?

Fonte: Pierluigi Fagan

I cinque pilastri

Di Michele Garaci

Negli ultimi quarant’anni la Cina è stata protagonista di un successo economico e sociale senza precedenti.

Tale successo si fonda su 5 pilastri fondamentali che noi in Italia e Europa dovremmo ben studiare per capire bene le sfide e le opportunità che la Cina ci presenta.

I 5 pilastri sono:

  • controllo dei dazi
  • controllo della migrazione
  • controllo della demografia
  • controllo del tasso di cambio
  • controllo dei tassi d’interesse

Al di là del giudizio etico e morale che si può esprimere riguardo questa tipologia di politiche, il fatto che la Cina sia riuscita a raggiungere i suoi obiettivi resta una realtà concreta e a dircelo sono proprio i numeri di un Paese che negli ultimi 40 anni ha visto PIL crescere di quasi il 10% annuo in media, il reddito nominale dei cittadini sia rurali che urbani aumentare di circa 100 volte, l’eradicazione della povertà per circa 800 milioni di abitanti, lo sviluppo di infrastrutture e la modernizzazione di un’economia che era stata lasciata in uno stato disastroso dalla rivoluzione culturale degli anni ’60 e ’70.

Un miracolo economico che non ha precedenti nella storia dell’umanità se si considera che in Cina abitano 1.4 miliardi di persone.


L’AUTORE

Michele Geraci:

economista, vive oggi in Cina da 10 anni ed è a capo del China Economic Research Program presso il Global Policy Institute e alla Nottingham University Business School, nonché Adjunct Professor of Finance presso la New York University Shanghai e l’Università di Zhejiang.

Prima di trasferirsi in Cina, fu banchiere d’affari presso le più importanti banche d’affari mondiali: Merrill Lynch, Bank of America, DLJ e Schroders. Possiede un Master in Business Administration (MBA) ottenuto presso il M.I.T, una laurea in Ingegneria Elettronica presso l’Università di Palermo e parla 5 lingue, tra cui il Cinese Mandarino.

https://www.maurizioblondet.it/i-cinque-pilastri-del-successo-economico-cinese/

Buon anno del serpente nero

2013 Anno del Serpente Nero
Il 10 febbraio 2013 si festeggerà l’inizio dell’anno guiyi 癸巳o del „serpente d’acqua“ 水蛇 o „serpente nero“ 黑蛇, poiché nero è il colore attribuito all’elemento acqua. Il serpente è il sesto segno dello zodiaco cinese, è considerato avere natura yin 阴ma contiene parti yang 阳essendo dominato prevalentemente dal fuoco e in parti minori dal metallo e dalla terra. L’elemento dominante l’anno 2013 sarà l’acqua, che è opposta al fuoco del serpente e ciò potrà determinare un conflitto con un’alternanza di fortuna e sfortuna. Col 2013 inizierà il ciclo dei tre segni di fuoco (serpente, cavallo e capra), se l’elemento fortunato del vostro segno è legno, la vostra fortuna rallenterà, mentre se è fuoco divamperà al meglio. 01
Il serpente nella tradizione cinese
Nella cultura cinese il serpente è un simbolo complesso incarnante caratteristiche divine e demoniache, apprezzato e venerato fin dall’epoca preistorica. Il carattere usato per rappresentarlo è un pittogramma che lo raffigura. Il mitico imperatore Fuxi e la sua consorte Nuwa, considerati genitori dell’intera specie umana, sono raffigurati con busto umano e code di serpenti intrecciate. Drago e serpente sono creature simili e alle volte intercambiabili, dicono le leggende popolari che quando il drago cadde sulla terra si trasformò in serpente e per questo il serpente è chiamato anche „piccolo drago“ (xiaolong 小龙).
02
L‘Imperatore Oscuro e Marziale Xuanwu, governa la direzione nord e ha come simbolo un serpente avvinghiato su una tartaruga. Il serpente è anche uno dei Cinque [animali] Velenosi (wudu): rospo, scorpione, scalopendra, lucertola e appunto serpente, che sono simbolo di medicina perché dai loro veleni si ricavano importanti medicinali. Il serpente bianco è una divinità taoista e anche il soggetto di numerose leggende e racconti popolari.

Come il drago anche il serpente non ama che essere guardato; è un animale timido, calmo, solitario e umile, attacca solo per difesa o per fame. Può ingoiare animali più grandi di lui, per questo non bisogna sottovalutarne le ambizioni. Non ha arti ma una lingua biforcuta, che i cinesi considerano segno di arguzia ma anche capacità di criticare ferocemente.

03
L’oroscopo dell’anno del Serpente 2013
Il 10 febbraio 2013 il dinamico drago passerà il testimone allo scandaloso serpente. Sensuale, raffinato e sagace, il potere del serpente striscerà su ognuno discretamente ma inevitabilmente. La sua sicurezza è intossicante, sottile, potente e il suo volere incanta, queste sono le qualità del fascinoso serpente che verranno distribuite un po’ a tutti nell’anno 2013, quindi fate un uso intelligente dei superpoteri che il serpente vi concederà. Ma fate attenzione a non eccedere perché questo sarà un anno di scandali!
04
L’anno del serpente è spesso pieno di intrighi, misteri insoluti ed epici eventi mondiali, si crede che sia un anno nel quale le cose vengono a galla, ma in alcune circostanze vi saranno situazioni impossibili da risolvere e quindi sarà necessaria pazienza, perseveranza e spirito di adattamento. La grande crisi del 1929 e l’attentato alle Twin Towers del 9.11 avvennero entrambi nell’anno del serpente.

Gli affari politici e le trattative commerciali inizieranno spesso con sospetto, ma le relazioni miglioreranno man mano che le parti scopriranno il valore dell’altro. Cooperazione e collaborazione saranno importanti perché senza mutuo rispetto la negoziazione e i compromessi saranno difficili. Gli anni del serpente sono noti per scatenare conflitti, discussioni e guerre, ma d’altra parte sono il momento per dare un senso alla vita ed aprirsi alle potenze universali e ricevere risposte a problemi di lunga gestazione ed iniziare esplorazioni romantiche.

05
Le arti fioriranno e il denaro parrà sbucare dal nulla per finanziare chi intende esprimersi, specialmente nella danza, nel teatro e nelle arti figurative. La moda si farà più elegante e fluida, con colori autunnali prevalenti e un glamour ricercato. Non lasciatevi intimorire dal „lato oscuro“ del serpente e non frenate la vostra spinta propositiva, poiché il serpente ama chi fa uso delle sue qualità. Se le difficoltà vi colpiranno, rimanete in paziente attesa del momento propizio, perché prima o poi verrà, ma dovrete essere pronti e concentrati per attaccare in un secondo. Fate uso della sicurezza, del fascino e del coraggio del serpente e non ve ne pentirete, potrebbe essere un anno indimenticabile. 06
I nati nel segno del serpente
Come un fiume profondo, i nati sotto il segno del serpente sono in genere calmi in superficie ma in loro pensieri ed emozioni vanno molto in profondità. Contemplativi e privati non si mostrano esternamente le loro emozioni. Appaiono astuti e schivi e lavorano modestamente in ambienti commerciali. Preferiscono lavorare da soli, sono determinati nel raggiungere i risultati e odiano fallire. Hanno fama di accumulatori e risparmiatori e sono reticenti a prestar denaro agli amici per ragioni frivole, ma sono assai generosi se davanti all’opportunità di aiutare chi veramente ne abbia bisogno.

I serpenti sono solitari e amano condurre una vita riservata e non sopportano la confusione e lo stress. Non si lasciano consigliare e convincere facilmente ma si affidano al loro intuito anche nelle questioni più importanti. Hanno un carattere benevolo e la capacità di comunicare dicendo poco, possiedono moralità e saggezza.

I serpenti sono seduttori. Possono essere molto appassionati e possessivi, amano sinceramente e non sopportano d’esser rifiutati o traditi.

07

by White Snake
14.01.13

http://www.serpentebianco.org/articoli/a20130114/a20130114.php

Eurasia

http://www.youtube-nocookie.com/v/bR2E7DNEm7c?version=3&hl=it_IT&rel=0

Domenica 11 Novembre si è svolta la conferenza: “La nuova presidenza USA, la Russia, la crisi globale: quale ruolo per l’Europa?”.

Introduce: Stefano Vernole, redattore di “Eurasia. Rivista di studi geopolitici”.

Relatore: Igor Nikolaevich Panarin, politologo russo membro dell’Accademia delle Scienze Militari e docente
 presso l’Accademia Diplomatica del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, autore di 15 libri e numerosi articoli di geopolitica, psicologia e guerra dell’informazione, analista di intelligence e di previsione strategica. Ha iniziato la sua carriera nel KGB nel 1976 e ha insegnato presso l’Università Statale di Mosca (MGU) e presso l’Istituto Statale di Relazioni Internazionali (MGIMO).

Organizzazione a cura del Centro Studi Eurasia Mediterraneo (CeSEM).
Per informazioni: segreteria.scientifica@cese-m.eu

http://www.eurasia-rivista.org/la-nuova-presidenza-usa-la-russia-la-crisi-globale-quale-ruolo-per-leuropa/17566/

I cinesi che non conosciamo

Al Festival dell’Economia Daniele Cologna parla dei pregiudizi sull’immigrazione cinese

Sono recenti le polemiche sull’espansione del mercato cinese. Sui loro prodotti si è detto di tutto, che sono di bassa qualità, che sono ricavati da materie prime nocive per la salute umana, o ancora che arrecano pesanti danni all’economia italiana. Parte dell’Italia ha reagito così, con slogan che invitano i cittadini a comprare prodotti locali e nazionali, ma c’è un’altra parte che di fronte alla loro espansione ha reagito “allungando una mano” per stringere alleanze. Nel 2003, infatti, Cesare Romiti da Presidente dell’Istituto Cinese ha voluto imprimere un maggiore impulso ai rapporti tra l’Italia e la Cina attraverso l’istituzione della Fondazione Italia Cina.
Quest’anno, alla quinta edizione del Festival dell’Economia di Trento, la stessa Fondazione ha organizzato l’incontro: “Il ruolo degli overseas chinese: informazione, pregiudizi e realtà sull’immigrazione cinese”, in cui Daniele Cologna (Ricercatore dell’Agenzia di ricerca sociale Codici di Milano) ha affrontato il tema dello sviluppo e della diffusione degli overseas chinese (cinesi d’oltremare) e delle realtà locali in cui risiedono.
“Quando parliamo di cinesi in Italia – ha spiegato Cologna – parliamo di un gruppo particolare, vale a dire di immigrati che hanno ancora in tasca il passaporto della Repubblica Cinese e che non sono scappati da situazioni di povertà, bensì da un  periodo di crescita e sviluppo. Basti pensare che il maggior afflusso di cinesi in Italia viene da Wenzhou, una delle città più ricche della Cina”.
È stato dunque l’aumento del tenore di vita a portare gruppi di cinesi alla ricerca di altre zone in cui vivere. Di fronte allo sviluppo della Cina nelle zone rurali, molto vicine alle città, le persone si sono trovate a scegliere se spostarsi in provincia per sostenere l’aumento del costo della vita o se migrare in altri paesi dove magari c’era un famigliare ad accoglierli.
“Le persone – prosegue Cologna – che arrivano in Italia non sono grandi economisti.  Non è vero che hanno un grande fiuto per gli affari, che “mangiano economia con le bacchette”, sono semplici contadini, allevatori, pescatori”.
La città di Wenzhou negli ultimi dieci anni ha registrato un elevato sviluppo come mostrano le fotografie che Cologna ha illustrato al pubblico. Le vie di Wenzhou sono passate da modeste e vuote a vie in cui i grattacieli si innalzano verso l’alto e i palazzi, i negozi, i bar e i ristoranti colorano il centro. Le persone hanno iniziato a spostarsi dalla campagna alla provincia lasciando le proprie abitazioni.
Alcuni di loro sono migrati in Italia, “in tutto – ha affermato Cologna – sono circa 180 mila e le loro attività non sono quelle manifatturiere come siamo abituati a vedere in televisione, ma sono imprese che rientrano nel settore terziario. Il piccolo commercio di quartiere nelle nostre città stava scomparendo, quando il reparto orto/frutta del supermercato è diventato tanto grande quanto quello del fruttivendolo, i fruttivendoli hanno iniziato a chiudere, e così anche le piccole librerie, le sartorie, ecc. Ora il mercato cinese ha reintrodotto questi servizi”.
Il pregio delle imprese cinesi sembra essere racchiuso nella loro capacità d’aver colto le esigenze della popolazione italiana: “hanno introdotto prodotti a prezzi modici e la possibilità di contrattare. Non sono imprenditori innovativi, sono solo attenti perché sono indebitati. A Milano per esempio si sono accorti che gruppi di peruviani ed equatoriali non avevano un luogo in cui andare a mangiare, così hanno creato per loro dei ristoranti in cui recarsi. In poco tempo abbiamo visto diminuire il livello di violenza sulle strade e di ubriachezza molesta”.
Può apparire una provocazione ma “in realtà – ha concluso Cologna – “le comunità cinesi non sono isolate, non competono contro di noi, ma agiscono assieme agli altri. Non sono ancora completamente integrati, ma un cinese su quattro in Italia è un bambino e va a scuola, impara la nostra lingua e stringe relazioni umane”.

fonte: http://2010.festivaleconomia.eu/node/3041

Giovedì 17 giugno, a Bondeno, ore 21, sala azzurra centro 2000 incontro sullo stesso tema a cura di Fabio Smolari