Le chiese nel sisma

Tra il patrimonio e i siti architettonici che sono stati parzialmente o totalmente distrutti dal sisma del maggio 2012 in Emilia, in grande misura e per ragioni storiche connaturate al patrimonio tipicamente italiano, si trovano le chiese.

  1. Buonacompra di Cento (Ferrara), Lavori di smantellamento del campanile parzialmente crollato, Maggio 2012, ph. Andrea Samaritani
  2. San Carlo (Padova), Oratorio di Ghislieri, intervento dei vigili del fuoco per la messa in sicurezza dell’altare, Maggio 2012, ph. Andrea Samaritani

Sono ben 555 le chiese che hanno subito danni e richiedono o attendono lo sviluppo dei progetti di restauro e riqualificazione. L’edizione 2014 del Salone del Restauro, rivolta ai progetti con danni stimati fino al 25% o completamente crollati, presenterà due importantissimi convegni che affronteranno proprio il tema delle Chiese coinvolte nel sisma.

Distruzione del Simbolo. La Spiritualità dei luoghi e il ruolo della religione nella loro salvaguardia e il mantenimento della continuità in seguito ad un evento catastrofico” è il titolo del convegno che si terrà Giovedì 27 Marzo, alla ore 14.30 presso Sala Castello, e che vedrà  la partecipazione in qualità di relatori del Direttore dei Musei Vaticani Prof. Antonio Paolucci e di S.E. Carlos Alberto de Pinho Moreira Azevedo, delegato del Pontificio Consiglio della Cultura.

Una giornata di studio che vedrà per la prima volta studiosi di diverse discipline insieme al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, al Pontificio Consiglio della Cultura e ai Musei Vaticani, e che tenterà di capire e spiegare da molteplici punti di vista il tema universale delle “memorie interrotte” e quindi del cambiamento della storia.

Si tratterà di un dibattito scientifico che farà convergere dentro al patrimonio culturale il simbolo, la memoria e il ricordo, l’identità, la religione e la spiritualità, la ricostruzione.

La seconda parte del convegno si sposterà invece dall’ambito scientifico al dialogo diretto col territorio e i suoi protagonisti su argomenti che riconducono al senso di identità e di appartenenza, che rischiano di essere scardinati con il disfacimento della grammatica urbana che sussegue a episodi catastrofici come il sisma.

Rifacendoci alla tradizione sociologica che risale a Durkheim, all’importanza dell’identità come pietra angolare della costruzione del senso, la cui ricerca è connaturata nell’uomo, diventa importante “aggregarsi attorno ad un progetto comune e scommettere su di esso con coraggio: gli edifici, le cose che li abitano, le strade, le abitudini, i gesti, le rovine sono tutti simboli universali dell’esistenza e di ogni esistenza” dice Letizia Caselli, storica dell’arte e Responsabile Scientifico della giornata di studio, e “guardare alla memoria per rinvigorire il sentimento identitario di una comunità”.

Un altro importante contributo alla tematica della ricostruzione dell’identità verrà dato, con un profilo più tecnico, dal convegno “Ricostruire le Chiese” che si terrà Venerdì 28 Marzo alle ore 9.30 in Sala Massari. Promosso dalla Federazione Architetti Emilia Romagna, vede il coinvolgimento degli iscritti agli Ordini degli Architetti, a cui verranno rilasciati crediti formativi, e un programma di vari interventi sul tema della ricostruzione dei luoghi di culto proposti tanto da figure professionali di settore che da antropologi.

Tra i convegni correlati:

GIOVEDì 27 MARZO

Ore 14.30-17.00 Sala CASTELLO

Distruzione del Simbolo. La Spiritualità dei luoghi e il ruolo della religione nella loro salvaguardia e il mantenimento della continuità in seguito ad un evento catastrofico

Organizzato da Acropoli; coordinato da Letizia Caselli, storica dell’arte.

Introduce: Carla Di Francesco, Direzione Regionale Emilia-Romagna MiBACT

Relatori: Spirito della ricostruzione ed identità spirituale – S.E. Carlos Alberto de Pinho Moreira Azevedo, Delegato del Pontificio Consiglio della Cultura; Marco Soglia, R.U.P della Diocesi di Carpi; Dall’alluvione di Firenze del 1966 all’Aquila 2009: il recupero della memoria – Antonio Paolucci, Musei Vaticani; Luoghi della memoria e memoria dei luoghi – Alberto Melloni, Fondazione per le scienze religiose religose, Bologna;

Ore 14.30 – 18.30 Sala ARIOSTEA

RICOSTRUIRE L’IDENTITA’: IL CONVEGNO

IL CONTRIBUTO DEGLI ARCHITETTI NELLA RICOSTRUZIONE POST TERREMOTO

CFP 3

Soggetti promotori: Federazione Architetti Emilia Romagna, Ordine e Fondazione Architetti PPC Modena, Ordine e Fondazione Architetti PPC Reggio Emilia, Ordine Architetti PPC Ferrara, Ordine Architetti PPC Bologna.

VENERDì 28 MARZO

Ore 9.30 – 13.30 Sala MASSARI

RICOSTRUIRE L’IDENTITA’: IL CONVEGNO

LA RICOSTRUZIONE DEGLI EDIFICI DI CULTO

CFP 3

Soggetti promotori: Federazione Architetti Emilia Romagna, Ordine e Fondazione Architetti PPC Modena, Ordine e Fondazione Architetti PPC Reggio Emilia, Ordine Architetti PPC Ferrara, Ordine Architetti PPC Bologna.

Ore 9.30 – 11.00 Sala D

Sisma 2012: dal rilievo del danno alla messa in sicurezza delle chiese dell’area Mantovana

Land repair: I temi e le attenzioni per il governo del territorio

Organizzato da: Polo Territoriale di Mantova, Politecnico di Milano

ORE 14.00 – 15.30 SALA ERMITAGE

Così rinasce il municipio di Finale Emilia

Il progetto del FAI fa rivivere il cuore della comunità

Organizzato da Comune di Finale Emilia in collaborazione con FAI Emilia Romagna

Intervengono: Carla di Francesco – Direttore della Direzione Generale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna

Fernando FerioliSindaco di Finale Emilia

Marco Magnifico Vice Presidente Esecutivo FAI Fondo Ambiente Italiano

Marina Senin Forni Presidente Regionale FAI Emilia Romagna

Vincenzo Vandelliarchitetto, progettista opere architettoniche e di restauro conservativo

Giorgio Serafini ingegnere, progettista opere di consolidamento strutturale e miglioramento sismico

Ore 14.00- 18.30 Sala BELRIGUARDO

La reintegrazione delle lacune urbane: indirizzi operativi e realizzazioni tra presente e passato

A cura di Riccardo Dalla Negra

Abbattere piace

A Bondeno si parla di abbattere le chiese di San Giovanni, delle Suore e dell’Addolorata; così si esprime Italia  Nostra:

“Per Pier Luigi Cervellati, Architetto e membro di Italia Nostra “è inaccettabile sentir parlare di monumentalità inferiore che può, dunque, essere abbattuta. I monumenti che vengono definiti minori sono invece identitari. Quando abbiamo sentito parlare di demolizioni  e abbiamo cominciato a far sentire la nostra voce, ciò evidenziava una preoccupazione di carattere estetico-culturale, ma che voleva scongiurare il ripetersi di una situazione già vista a L’Aquila. La ricostruzione sbandierata a L’Aquila, attraverso le new-town, ha distrutto la città. Oggi L’Aquila è completamente smembrata nella parte storica. E ora come si reagisce a questo terremoto? Si pensa subito di abbattere edifici storici-artistici, ma noi vogliamo evitare dannosi abbattimenti. Ingegneri e tecnici che hanno lavorato ai consolidamenti dopo il terremoto di circa 10 anni fa nella zona di Reggio Emilia non sono nemmeno stati consultati, professionisti che conoscono nel dettaglio gli edifici compromessi. Se si continua ad agire in modo non coordinato, per coloro che hanno, secondo la Costituzione, l’obbligo di mantenere la tutela, vuol dire che non sono in grado di capire l’importanza della perdita di questi beni e la distruzione di un territorio anche attraverso lo spostamento della popolazione, lo svuotamento dei centri storici e l’annientamento identitario che produce non luoghi”.

Per Elio Garzillo “il momento decisivo per la salvaguardia delle persone e dei monumenti è questo. Improvvisamente gli edifici che fino a pochi giorni fa erano il nostro patrimonio, sono diventati “un incombente rischio”. Le istituzioni hanno dato subito, pochi giorni dopo, un’inedita disponibilità a intervenire con demolizioni. Non hanno preso decisioni tese alla salvaguardia del patrimonio. Al contrario pare di essere tornati molto indietro, ci sono fantasmi che si aggirano. Io che ho vissuto da funzionario di soprintendenza il terremoto dell’Irpinia ricordo benissimo che il Ministero per i beni culturali mandava degli ispettori alla sovrintendenza della Campania per conoscere quanti interventi i singoli funzionari avessero messo in atto in quei 10 giorni. Dopo il terremoto di Reggio Emilia nel 1986, Ministero dei Beni Culturali e Soprintendenza, sono intervenuti 48 ore dopo con interventi, con fasciature, incantenature, incollature, e mai con “puntellature”. Sempre in situazioni in cui i danni erano stati notevolissimi. Le persone erano state evacuate, siamo intervenuti subito operando in sicurezza. Con importi irrisori abbiamo messo in sicurezza in pochi giorni e abbiamo firmato l’agibilità dei monumenti e delle case circostanti.

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