Carpi
Mostra a Carpi
DENTRO LE COSE
Fra i protagonisti più interessanti della ricerca fotografica italiana degli ultimi decenni, Mario Cresci riesce a fondere l’approccio rigoroso, ma anche ludico e dissacratorio, tipico dell’avanguardia italiana degli anni Settanta, a una fervente capacità sperimentale e alla volontà di rendere parte integrante del suo lavoro gli spazi e i luoghi in cui lavora, in linea con una certa tradizione di arte concettuale.
Proprio da questa volontà di sperimentazione nasce il progetto espositivo di Palazzo dei Pio. La mostra si pone infatti come un momento di indagine nell’ambito della percezione stessa del museo e della sua funzione spazio-temporale.
La mostra presenta un’ampia serie di opere fotografiche inedite di Mario Cresci, frutto di un lavoro di ricerca che nasce dal territorio, da Palazzo dei Pio e dalla città di Carpi. Continui rimandi fra l’architettura del palazzo e gli oggetti che esso custodisce della cultura e della storia carpigiana, creano un gioco di forme, una mappatura di geometrie e di segni, che pongono l’attenzione su aspetti culturali del territorio in cui l’artista lavora.
L’allestimento della mostra ruota intorno alla loggia di primo ordine di Palazzo dei Pio articolandosi su due livelli, quello dell’anello interno della loggia e il cortile esterno. L’artista parte dall’osservazione dell’architettura del palazzo per dare vita a tutta una serie di immagini fotografiche che sottolineano alcuni dettagli formali o di luce, mettendone in evidenza le geometrie e creando un effetto di illusione nella percezione del visitatore. L’ambiente genera le opere stesse in una insolita sovrapposizione di piani spaziali e temporali.
Le fotografie che riproducono giochi di luci e ombre si confondono con le pareti, i ritratti di oggetti artistici o etnografici si scompongono fino a diventare irreali avvicinandosi più alla sfera dell’immaginario che a quella della realtà.
Cresci, soffermandosi sul truciolo, tecnica di intreccio della paglia nata a Carpi nel XV secolo – utilizzata in seguito anche per realizzare i cappelli delle mondine – è attirato dalle sagome di legno su cui venivano costruiti i cappelli. Scomponendole e ritraendole dall’alto verso il basso sul fondo bianco ne ricava delle forme astratte, quasi dadaiste.
Accompagna la mostra un prestigioso libro d’artista bilingue contenente tutte le opere in mostra, un testo critico e vari approfondimenti del curatore della mostra Luca Panaro. La pubblicazione è edita da APM Edizioni e distribuita nei migliori bookshop.
La mostra è realizzata grazie all’impegno del Comune di Carpi, del Gruppo Fotografico Grandangolo BFI, di Twin-Set Simona Barbieri e di Nuovagrafica, che continuano nel loro intento di valorizzare l’opera dei grandi maestri della fotografia italiana. Con la mostra Mario Cresci. Dentro le cose, Palazzo dei Pio torna a essere per la terza volta sede di importanti rassegne dedicate all’opera di artisti che hanno fatto la storia della fotografia contemporanea, dopo le mostre Beppe Lopetrone: moda e celebrità (2009) e Olivo Barbieri: opere scelte 1978-2010 (2010).
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MARIO CRESCI Dentro le cose
a cura di Luca Panaro
dal 3 dicembre 2011 al 29 gennaio 2012
Palazzo dei Pio, Loggia di 1° ordine
Piazza Martiri 68, Carpi MO
Organizzazione: Comune di Carpi, Palazzo dei Pio, Gruppo Fotografico Grandangolo BFI
Sponsor: Twin-Set Simona Barbieri, Nuovagrafica
Con il contributo di: Ilford
Sponsor tecnico: Eidos
Con il patrocinio di: Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Provincia di Modena, Regione Emilia Romagna, FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche)In collaborazione con: Unipol Assicurazioni, Assicoop, Litoweb
Orari di apertura: venerdì, sabato e festivi 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00; dal martedì al giovedì 10.00 – 13.00 (solo su appuntamento); chiuso 25 dicembre, 31dicembre (solo pomeriggio) e 1° gennaio; sabato 3 dicembre apertura straordinaria fino alle 24
Ingresso: intero € 5; ridotto € 3 (valido per l’ingresso al museo)
Informazioni: tel. 059 649955; e-mail musei@carpidiem.it ; http://www.mariocrescidentrolecose.it
Catalogo: a cura di Luca Panaro, APM Edizioni
Servizio Comunicazione Comune di Carpi
tel. 059 649777 fax 059 649774
servizio.comunicazione@carpidiem.it
Immagini: Mario Cresci, Dentro le cose, 2011, courtesy Palazzo dei Pio, Carpi
Arte, design, fotografia
Philippe Daverio, Enzo Mari, Mario Dondero e altre autorevoli voci del panorama artistico italiano: arte, design e fotografia alla Festa del racconto
Incursioni nel mondo dell’arte hanno contraddistinto fin dalla nascita la Festa del racconto, nella consapevolezza che un discorso intorno la narrazione non potesse prescindere questo complesso e attraente territorio. Un racconto che quest’anno si arricchisce di autorevoli sguardi quali quello del famoso critico d’arte Philippe Daverio che aprirà la manifestazione venerdì 30 settembre alle ore 21.00 nel suggestivo Teatro comunale di Carpi. Il professor Daverio, muovendosi con disinvoltura lungo il percorso del bello artistico, demolirà uno ad uno gli stereotipi sedimentati nell’opinione pubblica con l’obiettivo di sfatare il pregiudizio dell’incomprensibilità dell’arte contemporanea.
Nella serata di venerdì alle ore 22.00 presso il Cinema Eden di Carpi, il discorso si imprimerà sulla pellicola cinematografica con la proiezione di Into Paradiso, il film della regista Paola Randi, interpretato da Peppe Servillo e Gianfelice Imparato. Presentato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel 2010, il lungometraggio presenta una prospettiva ribaltata, profondamente ancorata alla realtà sociale: cosa potrebbe succedere se un italiano fosse costretto a vivere nel quartiere srilankese della sua città? Peripezie tragicomiche e percorsi inattesi sono solo alcuni degli elementi che rendono preziosa la storia di un’amicizia nata da un’integrazione forzata.
Protagonista di sabato 1 ottobre sarà l’ottava arte con il maestro Mario Dondero. Donderoad: il cammino di un fotografo è infatti l’evento dedicato all’artista dal carattere schivo che ha catturato, con la sua Leica, grandi eventi e cambiamenti sociali – dalla primavera di Praga alla contestazioni studentesche a Parigi – e illustri personaggi come Pasolini, Bianciardi e le dive dei film italiani. L‘incontro, arricchito dalla proiezione degli scatti più famosi, avrà luogo presso l’Auditorium della Biblioteca Loria alle ore 10.30.
Assoluta novità è l’inserimento di un discorso sul design, quest’anno amabilmente sostenuto da Enzo Mari, uno dei padri fondatori del design italiano e insignito del “Compasso d’oro” , il più importante riconoscimento internazionale. Nella sua carriera spiccano mobili, lampade, sedie ma anche posacenere, orologi – tutti quegli oggetti che rendono la nostra vita migliore – e una visione del mondo che parte dalla praticità per diventare arte. 25 modi per piantare un chiodo. Storie di design, l’incontro con Enzo Mari, condotto da Davide Bregola, si terrà a Carpi, presso la Sala dei Mori domenica 2 ottobre alle ore 17.00.
Conclude il filone artistico della Festa del racconto, la graphic novel di Giacomo Nanni, domenica 2 ottobre alle 19.00 nelle sale di Villa Barbolini a Campogalliano. Il fumettista, pubblicato dalla più importante casa editrice di fumetti italiana Coconio Press, parlerà del suo modo di lavorare e degli strumenti che utilizza per creare i suoi libri.
Per ulteriori informazioni http://www.festadelracconto.it
http://www.bibliotecaloria.it. festadelracconto@carpidiem.it
Festa del racconto 2011
Nonostante la Festa del Racconto si faccia un vanto del saper declinare la narrazione breve in tutte le sue molteplici forme, il cuore della manifestazione resta la narrativa scritta, anche in onore e ricordo di Arturo Loria, che di questo genere fu maestro indiscusso. Per questo tra gli ospiti vi saranno alcuni dei nomi più importanti della letteratura italiana: da Dacia Maraini a Luciano Vassalli, da Paolo Nori a Margherita Oggero, da Marcello Fois a Elena Loewenthal, da Vincenzo Costantino Chinaski a Francesco Piccolo.
Per la consueta anteprima solierese di giovedì 29 settembre il pubblico potrà assistere ad una deliziosa serata di musica e parole con il poeta metropolitano Vincenzo Costantino Chinaski, il quale sfiderà a singolar tenzone, in un confronto quasi pugilistico, il cantautore americano Dave Muldoon. Piazza della Repubblica si trasformerà, a partire dalle ore 22.00, in un pezzo degli sconfinati USA, nel quale i due scrittori reciteranno rispettivamente le parti del grande ed irriverente scrittore Charles Bukowski e del leggendario cantautore Tom Waits. Poesie contro canzoni, birra contro scotch, lost generation vs. last generation. In accompagnamento i suoni del polistrumentista Francesco Arcuri.
Non solo letteratura italiana, ma spazio anche alle voci che provengono dall’agitato Medio Oriente con lo scrittore iracheno Younis Tawfik. Sabato 1 ottobre alle ore 11.00 l’autore tratterà con gli strumenti della narrazione, l’argomento della rivoluzione araba, cercando un equilibrio tra cronaca e racconto. L’incontro La rivoluzione araba, la letteratura come testimonianza sarà condotto da Davide Bregola presso Palazzo Foresti a Carpi.
Alle 17.30 invece la scena si sposterà nel Cortile di Levante della Biblioteca Loria con Le parole delle donne. Dacia Maraini, una delle autrici più amate in Italia e nel mondo, condurrà i lettori lungo il percorso delle sue storie, ripercorrendo la sua vita passata in Giappone accanto ai giganti della nostra cultura: Moravia, Pasolini e Morante. Tutto attraverso il suo profondo impegno morale e civile e il suo indefesso tentativo di dar voce alle donne di ogni condizione sociale e geografica. Nel Cortile di Levante della Biblioteca Loria alle ore 17.30.
Chi avrebbe mai detto che la comicità potesse essere letteraria? Ne daranno prova Gino&Michele, i due autori del classico Anche le formiche nel loro piccolo… oltre che di numerosi programmi di straordinario successo quali Zelig. Tra le altre attività, hanno inventato la Smemoranda Letteraria, ospitando all’interno della celebre agenda alcuni degli scrittori più interessanti del panorama nazionale. Sabato 1 ottobre, alle 19.00 presso i Giardini della pretura, i due autori ci presenteranno la versione letteraria del famoso diario – Smemoranda 12 mesi – insieme a tre dei dodici autori che hanno firmato, con racconti inediti, l’edizione 2012: Sandrone Dazieri, Claudia De Lillo, Paolo Nori.
Protagonista della serata – alle 21.00 presso l’Auditorium della biblioteca Loria – sarà invece Sebastiano Vassalli. L’autore de La chimera (vincitore allo Strega e al Campiello) è rimasto sempre fedele e coerente con la sua storia che lo vede partecipare alla Neoavanguardia del Gruppo ’63, sino ad approdare ad un’idea di letteratura pura. Roberto Cicala, poeta ed editore, lo intervisterà portando il pubblico attraverso i suoi paesaggi fisici e metafisici, che odorano di storia e raccontano in uno stile unico i cambiamenti sociali dell’Italia del passato e del presente.
Domenica 2 ottobre alle 15.00, Piazza Garibaldi sarà colmata dall’umorismo e il buonumore causati dalla lettura di Momenti di trascurabile felicità, il libro di notevole successo nelle cui pagine Francesco Piccolo illustra i piccoli ma fondamentali momenti di felicità senza i quali la nostra vita non sarebbe che un mero trascinarsi verso la fine. Una gioia semplice, sommessa, modesta ma perciò stesso più tenace ed irrinunciabile. In un’epoca nella quale ostentazione e cattivo gusto, esibizione trimalcionica e perdita del pudore la fanno da padroni, è consolante poter scoprire che c’è ancora, tra noi, chi sa gioire delle piccole perle che offre l’esistenza. Con interventi musicali del Modena Flute Ensemble.
Luciana Castellina, militante e parlamentare comunista, fra i 14 e i 18 anni ha tenuto un diario che racconta la sua iniziazione politica. Da quel materiale è nata La scoperta del mondo, autobiografia che è stato finalista al Premio Strega 2011. La giornalista, che insieme a Pintor e Rossanda fondò nel 1969 il Manifesto, racconterà la sua vicenda – domenica 2 ottobre alle 16.00 nel Cortile della Biblioteca Loria – dialogando con Marzia Luppi. Un pezzo di storia personale che corre parallela alla storia di tutto un Paese, l’Italia dal dopoguerra ai giorni nostri.
Domenica alle 18.00, Piazza Garibaldi si tingerà di giallo. Due dei romanzieri di genere più amati dai lettori, Margherita Oggero e Marcello Fois, si confrontano sul tema del Giallo. Celebre autrice della fortunata serie di gialli che hanno per protagonista l’investigatrice–professoressa Camilla Baudino – portata anche sul piccolo schermo da Veronica Pivetti – la prima; autore prolifico non solo in ambito letterario ma anche teatrale, radiofonico e nella fiction televisiva il secondo, i cui romanzi tinti di noir sono spesso ambientati nella Sardegna più profonda, e in epoche storiche le più diverse.
Oltre a questi, tanti altri eventi dedicati alla letteratura esordiente e al racconto, con la premiazione del vincitore del Premio Loria editi e le letture e la premiazione degli inediti. Abbinare la grande letteratura alle giovani promesse, per aiutare il pubblico a riflettere sul proprio presente con gli strumenti che solo la narrativa sa fornire, e insieme aiutare i nuovi talenti a farsi strada e guadagnare sempre più lettori.
Festival filosofia 2011
Abbiamo già dedicato molti articoli all’edizione di quest’anno del festival (dal 16 al 18 settembre, come di consueto nelle tre sedi di Modena, Carpi, Sassuolo)che possiamo definire in assoluto il migliore per idee e organizzazione (lo dimostra anche il recente riconoscimento assegnatogli in sede europea).
Anche il sito ufficiale è chiaro e ben organizzato e permette di costruirsi un proprio programma personale e di stamparlo seguendo le proprie preferenze; anche noi lo abbiamo fatto e ci siamo accorti subito che (inevitabilmente) alcuni eventi coincidevano per orario.
Abbiamo rimediato eliminando gli eventi di Sassuolo, pur interessanti, per la assoluta mancanza di posteggi che impedisce di raggiungere la già insufficiente area a disposizione del pubblico.
Buona invece la ricettività di Carpi e limitata quella di Modena. che ha il merito di replicare alcuni eventi in aree periferiche; insuperabile comunque il servizio offerto dal sito, dove potete vedere i filmati delle conferenze delle passate edizioni.
Premiato il festival filosofia
Scarti e riciclo
Nell’ambito del festival di filosofia, dal 16 al 18 settembre 2011:
Scarti e riciclo
Poiché la Natura non è inerte ed esteriore, ma è un processo, essa scarta, riproduce, riusa. Spesso assai poco naturali, questi processi sono vere e proprie politiche, talvolta messi in moto dal semplice passare del tempo, talaltra da strategie umane. Fino al punto che la vita umana stessa può farsi scarto.
Tra le macerie di un teatro in disuso, per esempio, ai margini della società, sommerso dalla spazzatura, reso a tutti gli effetti egli stesso scarto di un mondo che non sa farsi carico di lui, un senzatetto extracomunitario attraversa un’esperienza onirica e grottesca, anomala e drammatica. È “Is Land” lo spettacolo dell’Associazione Arte e Salute Onlus realizzato in collaborazione col Progetto regionale Teatro e Salute Mentale e l’Azienda USL di Modena: per guardare in faccia le contraddizioni della realtà, occorre liberarsi dal conformismo superstizioso che essa induce e dare voce alle istanze di una follia che è l’unica ragione rimastaci (Modena, sabato 17, ore 21.00).
Scarti, frammenti, storditi e infelici fino allo spreco di sé, sono anche i personaggi creati da Francesco Bianconi. Il leader dei Baustelle in una performance fatta di letture, sonorizzazioni e visual, accompagna il pubblico in una rilettura della quotidianità contemporanea come “Regno animale” agro e acido, titolo di questo reading musicale e del suo primo romanzo. (Carpi, Piazza Garibaldi, venerdì 16, ore 21.00).
Lo scarto è talora opera del tempo. Tocca al gesto artistico coglierne le implicazioni, come in “Cutter”, letteralmente “taglierino”, il titolo del lavoro di Cristian Chironi alla Galleria Betta Frigieri di Modena (a cura di Luca Panaro). Nella sua performance live uno strumento tagliente asporta dalle immagini stampate ciò che è in via di estinzione o è già estinto: ghiacciai, fondali marini, panorami naturali, fiori, piante, animali.
Gli aspetti più inquietanti della natura sono anche al centro dell’indagine dei quattro artisti che nella mostra “Matrigna” alla Galleria San Salvatore di Modena ne raccontano la faccia minacciosa, in grado di generare incubi e paure. Aruzzo, Cuoghi, Sale, Argiola utilizzano un’iconografia graffiante, ironica e disinibita, ma comunque carica di emotività.
Certe volte non c’è scarto perché tutto si consuma. Capita col cibo – junk food, fast food, finger food – inteso come scoria, rifiuto, tossina, ma anche farmaco, rifugio dallo stress e dalla nevrosi. “Food” alla Galleria Carteria26 è un’installazione realizzata da Fabio Bonetti e Gianluca Rossi, che vedono il corpo umano come una macchina “tritanatura”: la bocca, la lingua, i denti e il palato sono il luogo dove consumare e consumarsi, dove tutto viene masticato, triturato, impastato e buttato giù.
Scarti, rifiuti, riusi: ecologia, certo, ma anche, naturalmente, economia, luogo dove risorse e catastrofe, energia e distruzione, sembrano vertiginosamente convergere. Si pensi a dei barili di petrolio che fuoriescono dal terreno, perfetti e avvenenti come frutti a cui è impossibile resistere. L’oro nero, dono della natura e sua stessa pericolosa minaccia è protagonista dell’installazione di Andrea Mazzola presso la galleria modenese Punto Arte OFF: in “Economy of Pinball” il barile, simbolo dell’economia internazionale ed emblema di un’energia naturale che ci permette di sopravvivere, viene trasformato esteticamente in oggetto immortale, un “logo non logo” contemporaneo cardine della storia umana in cui ha lasciato ricordi catastrofici indelebili.
E se è vero che nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, gli stessi scarti possono essere riciclati, come mostra il grande parallelepipedo di cartoni “Pak Pak”, realizzato da Steven Siegel ed esposto a Modena in Piazzale Sant’Agostino. L’installazione, composta con bric Tetra Pak, reinventa il ruolo della scultura: la espone all’usura del tempo, integrando i processi naturali di trasformazione organica nella creazione artistica.
È una riflessione sul tema della sostenibilità, la biodiversità, le biotecnologie, la biogenetica, anche “Ecoimmagini e bioscritture”, la mostra proposta dalla Biblioteca Poletti nel Palazzo dei Musei di Modena: un’antologia degli otto numeri di Bau, il “Contenitore di Cultura Contemporanea” prodotto con cadenza annuale dall’Associazione culturale BAU di Viareggio.
Un grande albero, dapprima spoglio e inerte, rifiorisce a nuova vita: “PAPERPARKing” è un’installazione di Nicoletta Boris presso la Galleria Tik.farm di Sassuolo. Alla rinascita contribuiscono tutti: parallelamente, infatti, laboratori creativi di Bruno Munari guideranno grandi e bambini nella produzione di disegni, modelli e sculture che, una volta appesi ai rami, faranno rifiorire l’albero.
È un omaggio alle liturgie della natura la mostra “Circadiana” della Galleria Under House di Modena: un gruppo di artisti lavorerà ininterrottamente per tutta la durata del festival, giorno e notte, reinterpretando l’alfabeto iconografico della natura. Al centro dei loro lavori ci saranno i ritmi della nascita, crescita e distruzione, la poesia e la potenza dell’elemento naturale, fino alle nuove frontiere del “naturale” e alle tematiche ambientali.
Costruire un futuro migliore per il pianeta è la parola d’ordine della campagna ConsumAbile delle Aziende Sanitarie modenesi e della Regione Emilia Romagna che propone un gioco di abilità per tutti: una sorta di un grande gioco dell’oca in cui vince chi sceglie i comportamenti più sostenibili, che consumano cioè meno suolo, aria, natura e non li rubano alle generazioni future. In “Misura quanto sei sostenibile” il consumatore deve saperla più lunga di quanto non creda per imparare a “stare al mondo” (Modena, Piazza Matteotti, sabato 17, ore 14.30-19.30).
Il paesaggio
Nell’ambito del festival di filosofia, dal 16 al 18 settembre 2011:
Il paesaggio: naturale e sonoro
Tra statuto dei luoghi e rappresentazione degli spazi, il tema del paesaggio attraversa, in molteplici declinazioni, diverse attività del programma.
A cominciare dalla mostra “Nature is My Kingdom / La Natura è il mio Regno”, a cura di Filippo Maggia, che la Fondazione Fotografia della Cassa di Risparmio di Modena dedica al fotografo statunitense Ansel Adams (1902-1984), uno dei massimi artisti del paesaggio. Dai picchi e dalle vallate dello Yosemite alle forme maestose dei canyon dell’Arizona, dalle fitte foreste di sequoie giganti alle linee sinuose dei fiumi, nell’opera di Adams i paesaggi trascendono la semplice documentazione, rivelando la sublime magnificenza della natura. È la prima grande mostra interamente riservata ad Adams nel nostro Paese, allestita nei rinnovati locali dell’ex ospedale Sant’Agostino. Nel percorso di oltre 75 opere in bianco e nero, stampe originali dell’artista, la mostra ripercorre la carriera del fotografo e l’intenso rapporto con la natura che ha caratterizzato tutta la sua vita, facendo emergere il volto di un’America incontaminata e selvaggia.
“Walls” è un altro lavoro fotografico sul paesaggio quotidiano, realizzato da Kai-Uwe Schulte-Bunert, un’occasione per guardare ai muri entro i quali ci muoviamo ogni giorno e nello stesso tempo per riflettere su ciò da cui ci siamo per sempre distaccati, la natura. Anche quando è addomesticata, come in questi scatti, la natura non si lascia imbrigliare facilmente; rispunta fuori appena può, in muschi, frane, grovigli, e si reimpossessa sovrana dei propri spazi (Sassuolo, Galleria Magazzini Lab).
Nei lavori di Franz Baumgartner, inclusi nella collettiva “De Rerum Natura”, proposta dalla Galleria 42 Contemporaneo di Modena (che propone anche opere di Bertocchi, Borowski, Calzolari, Parisi, Shaw), il ritorno alla figurazione prende le forme di paesaggi congelati, luoghi che tolgono il fiato come in un’alba apocalittica.
Leggere il paesaggio e immergersi in esso, al ritmo slow di una pedalata: “Geociclistica riverside” è un percorso cicloturistico lungo il fiume Secchia, seguendo il percorso che fiancheggia l’alveo tra Sassuolo e Modena. È un viaggio lento mosso dai ritmi della natura, tra paesaggi a tratti rigogliosi, a tratti brulli e surreali, che il divagare delle acque del fiume rende mutevoli e unici; fanno da guida i professori del Dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Modena e Reggio Emilia e da scorta i volontari di Fiab e Legambiente (Sassuolo, Piazzale Roverella, sabato 17 e domenica 18 settembre, ore 12.00).
Anche la musica crea paesaggio, fissa la sfera sonora entro cui prende forma l’esperienza. Come ogni paesaggio, anche quello musicale propone profili ed evoca atmosfere diverse.
Ce ne può essere una stravagante ed elegantissima nella sua effervescenza, come quella del violinista Ara Malikian. Lui si presenta in gillet damascato, blue-jeans e anelli alle dita. In scena ci sono altri tre musicisti, che, mentre suonano perfettamente, si alzano, si rincorrono sul palcoscenico, mettono in scena una gag dopo l’altra con una mimica da attori professionisti: un’esperienza esilarante, dal sapore un po’ gitano, perfetta per calamitare anche l’attenzione dei più piccoli e raccontargli il capolavoro di Vivaldi (“Le mie prime quattro stagioni”, Sassuolo, Teatro Carani, venerdì 16, ore 21.00).
Altre volte la musica può evocare paesaggi sonori ultraterreni, stranianti e inquietanti come un deserto industriale, una «foresta del male» su cui picchia un sole nero: sono le atmosfere dei “Demdike Stare”, pseudonimo con cui lavorano Sean Canty e Miles Whittaker. In bilico tra dub-step, elettronica e tribalismo, la loro opera ha lo stesso piglio analitico e scientifico di uno studio etnologico: il duo di Manchester riesce a plasmare ritmi provenienti da ogni angolo del globo (Carpi, Palazzo dei Pio, sabato 17, ore 22.30).
E mentre le svedesi Midaircondo traducono in musica gli incantevoli paesaggi scandinavi con l’ausilio di sonorità elettroniche e acustiche (Carpi, Palazzo dei Pio, sabato 17, ore 24.00), la band islandese Groundfloor esplora i vasti profili del paesaggio ghiacciato attraverso le sonorità nitide e malinconiche di un rock acustico alternativo (Sassuolo, Piazzale Avanzini, sabato 17, ore 22.30).
Ai temi della natura si ispira il programma di pezzi classici al cuore di “Piani naturalmente diversi”: una pianista classica, Eleonora Beddini, li esegue, e un pianista jazz, Michele Francesconi, li dovrà improvvisare alla cieca. A condurre il gioco, secondo una formula ideata dalla Gioventù Musicale d’Italia modenese, uno dei migliori musicologi italiani, Maurizio Franco (Modena, Auditorium Marco Biagi, sabato 17, ore 21.00).
C’è una trama del paesaggio che è fatta di flora, di botanica. Nelle opere di Davide Benati le forme vegetali di fiori e foglie si fondono con le fibre della carta di riso; la mostra “Oasi dell’acqua amara” nella galleria sassolese Paggeriarte presenta un universo di efflorescenze che gioca sull’ambiguità della forma: un grumo di colore si trasforma in un calice di fiori, una caduta di foglie diventa un arazzo, rapide pennellate verdi richiamano un erbario.
Chi pianta un giardino semina la felicità, recita un antico proverbio cinese. Serena Dandini è protagonista di “Coltivo, dunque sono” una serata di riscossa giardiniera che si fa strada tra grovigli di libri ed epopee botaniche, stagioni della vita e piante letterarie. Fra innaffiatoi e balconi fioriti, la nota conduttrice è un’appassionata di botanica: e mentre affonda le mani nella terra, la si può immaginare con gli occhi fissi nei libri, in un andirivieni tra coltura e cultura, come nel suo recente folgorante esordio letterario, Dai diamanti non nasce niente. (Modena, Piazza XX settembre, domenica 18, ore 21.00).
Fonosfere
Nell’ambito del festival di filosofia, dal 16 al 18 settembre 2011:
Fonosfere
Il mondo in cui siamo immersi ha anche una natura sonora, fatta di versi e di voci.
Nelle performance “Extended Voices”, proposte della Galleria Civica di Modena, è protagonista la voce nelle sue forme primordiali: le azioni e sperimetazioni di musicisti e performer, tra cui Jaap Blonk, Sisdel Endresen, Joan La Barbara e Sergio Messina, animano le serate del festival fino a invadere la notte di sabato, in una tre giorni di fuochi d’artificio vocali tra canzone d’autore e sperimentazione, tra jazz e dj set. Video e ritratti fotografici rendono omaggio alla voce ripercorrendo la storia della musica degli ultimi 40 anni (Modena, Chiostro del Palazzo Santa Margherita).
La fonosfera antica possedeva sonorità e voci per noi ormai perdute. Erano soprattutto le voci degli animali: latrati, ragli, nitriti, belati, grugniti, cinguettii. Attingendo al deposito letterario antico, Ermanno Cavazzoni restituisce la voce ad animali reali e immaginari, traendola dalla sua Guida agli animali fantastici. Tra ippocentauri, manticore, remore, sirene e ircocervi che circolavano nel mondo antico, ci sono gli animali che sono rimasti fra noi e si incontrano comunemente, come il pollo con il suo sguardo sospettoso e un po’ sprezzante, o le formiche, silenziosissime, sempre di corsa e preoccupate per la crisi economica, o le api, bisbiglianti e socialiste imperterrite, o la mucca che rumina e riflette. (Modena, Chiostro del Palazzo Santa Margherita, sabato 17, ore 21,00).
E tutti quanti questi animali da bestiario ricompaiono, ammaliati e stupefatti, al seguito di Orfeo, il dio antico della musica che le risveglia dopo i rigori dell’inverno, in “Le Bestiaire ou Cortège d’Orphéesi”, figurati dall’immaginazione stravagante e surreale di Antonella Battilani e Francesca Cavani (Galleria Punto Arte di Modena).
Il canto, anzi il belcanto, costituisce una preziosa rarità nella fonosfera umana. Sintesi tra talento e tecnica, natura e educazione, il belcanto scava nella natura più profonda della voce e la rende capace di fondere dolcezza e potenza, concentrazione e rotondità. Nella patria di Luciano Pavarotti, uno dei massimi esponenti di questa tecnica vocale, non potevano mancare esibizioni di belcanto. Sarà Stefano Belisari, in arte Elio, leader e voce solista di Elio e le storie tese, gruppo cult dell’avanguardismo rock e surreale, a calarsi nei panni e nella voce di Figaro, il barbiere, in una libera ed esilarante riduzione dall’opera di Gioacchino Rossini. Lo accompagneranno tre musicisti di prim’ordine: Roberto Fabbriciani al flauto, Fabio Battistelli al clarinetto e Massimiliano Damerini al pianoforte, tutti seduti, naturalmente, sulle poltrone girevoli della bottega di barbiere più famosa al mondo. (Modena, Piazza Grande, sabato 17, ore 21.30).
E saranno i giovani talentuosi artisti del CUBEC, il Centro Universale del Bel Canto di Mirella Freni, selezionati tra oltre 200 candidati provenienti da tutto il mondo, a eseguire “Melò. Arie e ariette naturali”, un viaggio ideale nell’Europa musicale dal XIX al XX secolo, scoprendo tinte musicali, testi, situazioni e onomatopee ispirati all’ambiente naturale e agli animali. Arie di Rossini, Bellini, Donizetti, Rachmaninov, Tchaikovsky, Duparc e Cilea (Modena, Chiesa di San Carlo, venerdì 16, ore 21.00).
Festivalfilosofia 2011
La lezione dei classici
Completerà il programma filosofico la sezione “Lezione dei classici”, secondo la formula sperimentata con successo a partire dal 2009: grandi interpreti del pensiero filosofico discutono le opere che hanno maggiormente segnato la riflessione sul tema della Natura.
Marcello Zanatta commenterà la Fisica di Aristotele, luogo originario di un paradigma millenario. Giovanni Ghiselli allargherà lo sguardo a una più generale riflessione sullo statuto della natura nella filosofia greca. Giovanni Reale leggerà le Enneadi di Plotino con la loro dottrina dell’anima del mondo. Ricostruendo la grande trasformazione filosofica portata dall’avvento della modernità, Jean-Robert Armogathe ricostruirà la separazione tra anima e corpo, mondo del pensiero e mondo esterno, operata nelle Meditazioni metafisiche di Cartesio, mentre Paolo Galluzzi rintraccerà i fondamenti della moderna scienza delle qualità primarie e secondarie ne Il saggiatore di Galileo Galilei. L’antropologia politica del Leviatano di Thomas Hobbes e il concetto di «stato di natura» saranno illustrati da Carlo Galli, mentre al panteismo dell’Ethica di Spinoza sarà dedicata la lezione di Remo Bodei. Gianfrancesco Zanetti ricostruirà lo statuto delle istituzioni naturali nella Scienza nuova di Giambattista Vico. Le dottrine ottocentesche e la crisi del meccanicismo moderno emergeranno dalle lezioni di Manfred Frank e Sossio Giametta, dedicate rispettivamente alla Filosofia della Natura di F.W. Schelling e a Il mondo come volontà e come rappresentazione di Arthur Schopenhauer. Mauro Carbone presenterà La Natura di Maurice Merleau-Ponty, un classico del Novecento cui attingono anche molte ricerche neuroscientifiche.
Quest’anno una lezione dei classici è dedicata anche a una grande opera pittorica, per mostrare le connessioni tra filosofia e arti, pensiero e immagine: Francisco Jarauta parlerà di rappresentazione e conoscenza, cartografia e pittura, davanti a Il geografo di Vermeer.