Festival di Canda

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Torna il festival della letteratura recitata di Canda, giunto alla sua terza edizione, da venerdì 31 agosto a domenica 2 settembre 2012

Il programma è scaricabile al link sottoindicato
https://docs.google.com/open?id=0B4o3iSIiDMOYQzQ4U3JiVzhrM0k

Il video è una conversazione con Giordano Bruno Guerri in programma la scorsa edizione

2° festival della letteratura recitata

«Difendi, conserva, prega». Invertire la rotta per celebrare la tradizione. Pietas, concordia, constantia, fides: sono i valori del mos maiorum o costume degli antichi, gli stessi che pagine di letteratura, attraversando i secoli, hanno tramandato ai posteri consegnandoci i ritratti di uomini immortali sul cui esempio intere generazioni si sono formate. Anche le favole, quelle scritte per accompagnare i bambini a diventare adulti senza paura, da sempre insegnano a distinguere in modo netto il buono dal cattivo, il bene dal male. Se, come è scritto nell’antico Testamento, alle “donne spetta il governo della riproduzione della vita e agli uomini è assegnato il compito di trasmettere la legge”, tocca allora ai Padri la responsabilità di “tradere”, tramandare. Il presente diviene il risultato della lunga stratificazione di tante tradizioni, alcune buone e rispettose della loro origine, altre meno buone, frutto di un tradimento dei valori. I Figli sono la società contemporanea, più spesso distratta, dimentica di che cosa si intende per valore, incapace di riconoscere un eroe, accecata dalla logica dell’edonismo, del profitto e del potere, ma assetata in egual misura di verità. Essa ondeggia in un vuoto valoriale, affannandosi nel tentativo di riempirlo. A scuola ha letto Omero, Virgilio, Dante, Petrarca, Leopardi, Montaigne, Pasolini, ma da adulta non sa più che farsene. E mentre l’Italia celebra tra le polemiche i 150 anni dall’unità nazionale, l’esaltazione della tradizione diventa necessariamente anche l’elogio di una rivoluzione, di un cambiamento decisivo di rotta che rimetta i valori al proprio posto, riempia il vuoto, restituisca autorevolezza alla pietas, alla concordia, alla fides. Così i Figli torneranno ad essere buoni cittadini, buoni politici, buoni imprenditori, impiegati o operai, buoni genitori. Forse buoni Padri. «Grazie a Dio si può tornare indietro – scriveva Pierpaolo Pasolini – Anzi, si deve tornare indietro. Anche se occorre un coraggio che spesso chi va avanti purtroppo non conosce». Il “Festival della Letteratura Recitata” fa sua un’altra grande esortazione di Pasolini: «Difendi le vigne, i fichi negli orti, i casali, le campagne, la confidenza col sole e con la pioggia. Continua a sognare e ad odiare quelli che vogliono svegliarsi e dimenticarsi delle Pasque. Ama i poveri, la loro diversità, non essere borghese, ma santo e soldato, anche se “santo senza ignoranza” e “soldato senza violenza”. Difendi, conserva, prega».

Flavia Micol Andreasi

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