Fatta l’Italia,adesso bisogna fare gli italiani

Il popolo ha scelto l’inverno nucleare: grazie a tutti e viva il popolo.

Il risultato elettorale di “Italia Sovrana e Popolare” in Umbria è migliore di quello a livello nazionale – un 1,37% contro il 1, 24% – ma questo non é comunque sufficiente a farci entrare in Parlamento.

Abbiamo fatto tutto ciò che era in nostro potere fare, unendo persone incredibili, competenti e piene di valori, rifuggendo i personalismi e compiendo sforzi personali ed economici sovrumani: sbaglia chi dice che l’unione di tutte le forze “antisistema” avrebbe potuto portare ad un risultato matematicamente migliore, poiché la somma non fa per forza il totale, soprattutto in politica.

Ci siamo scontrati con un potere mediatico pervasivo, abbiamo avuto spazi ridottissimi per poter far sentire la nostra voce ai cittadini, e un mese scarso di campagna elettorale; persino altri, con un diverso potere economico rispetto al nostro, non sono riusciti ad avere risultati molto migliori.

Potremmo star qui a raccontare i motivi sostanziali per cui la democrazia in Italia non é garantita e di fatto é una chimera, ma allo stesso tempo non possiamo negare la realtà e dobbiamo dire: gli italiani hanno scelto qualcos’altro.

Hanno scelto una crisi che durerà altri 5 anni (almeno), senza una forte opposizione in Parlamento.

Hanno scelto la guerra in Ucraina.

Hanno scelto di aderire alle politiche di bilancio chieste da Bruxelles.

Hanno scelto di rimanere soli durante le alluvioni o i terremoti.

Hanno scelto di essere sotto schiaffo del potere di potenze straniere.

Hanno scelto l’emigrazione dei propri figli, e la solitudine dei padri.

Hanno scelto politiche sanitarie folli e di non avere più il diritto a decidere sul proprio corpo.

Verrà studiato a lungo, questo harakiri forsennato e che dura ormai da 40 anni: in ogni caso, cercheremo nel nostro piccolo di frenarlo, sia nella nostra vita privata, che nella vita pubblica.

Ai 5987 elettori umbri, e ai 335143 elettori in tutta Italia, va il nostro abbraccio e la promessa che non sarete più soli: cercheremo in ogni modi di far sì che questo sia un punto di partenza, e non un punto di arrivo, rifuggendo la depressione ed il disfattismo.

Con affetto e vicinanza, nell’ora più buia della Repubblica.

Martina Carletti

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