Gli Ospedali di Comunità sono strutture territoriali in cui, tramite il sistema dell’offerta e dell’accreditamento ai privati, le Asl appaltano il servizio – che prima della riforma Amato del ’92 (la data è significativamente la stessa in cui nasce l’ UE), riforma di “centro-sinistra” che cancellò le Usl trasformandole per l’appunto in Aziende Sanitarie Locali, era pubblico ed erogato direttamente dallo Stato – al privato e al Terzo settore.
Cioè, continuano a tirare le gambe della Sanità pubblica, a cui hanno riservato un ruolo sempre più residuale, e cercano di far passare la cosa raccontando inaudite menzogne ad un popolo di cittadini impauriti che non desidera nient’altro al di fuori del miracoloso Vaccino che avrebbe dovuto salvare loro la vita.
TUTTI i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari sono pochi, nel pieno della pandemia le Usca spesso non rispondevano nemmeno al telefono, e in alcune regioni erano praticamente inesistenti: in Molise e in Basilicata, per far fronte all’emergenza hanno dovuto inviare reparti medici mobili dell’ Esercito (altro che Generale).
TUTTI NOI ABBIAMO AVUTO AMICI E FAMILIARI, anche giovanissimi, morti per negligenza e disorganizzazione, lasciati soli a morire di freddo nelle ambulanze o vittime di infezioni contratte nelle stesse strutture che avrebbero dovuto curarli.
Il PD ci piscia in testa e continua a dire che è acqua fresca, ma la stessa cosa dicasi per la cosiddetta opposizione: la dismissione dei 16 ospedali chiusi nel Lazio dal Presidente della Regione Lazio Zingaretti era stata avviata dalla precedente giunta regionale di centro-destra, quanto al M5S, quando esprimevano il Ministro della Sanità, Giulia Grillo, questo invitava a «non demonizzare la presenza del privato nella Sanità».
Sono tutte forze politiche liberiste, ed europeiste, tutte.
Questa è la situazione.
Ora, visto che l’unica opposizione presente nel paese è, di fatto, quella che protestava nelle piazze e che ORA ABBIAMO ORGANIZZATO POLITICAMENTE, invocando la Costituzione contro le restrizioni alle libertà personali, il coprifuoco e l’ipotesi di obbligatorietà dei vaccini sperimentali, ditemi: CHI È che metterà in evidenza che queste proteste devono necessariamente saldarsi alla richiesta di abolire le controriforme di questi anni, dalla 502/92 di Amato al pareggio di bilancio (riforma dell’art. 81 Cost.), cioè in buona sostanza, chi è che dovrebbe mettere in evidenza che la situazione portata alle estreme conseguenze dalla sciagurata gestione dell’emergenza Covid (con l’aggravamento di una crisi economica preesistente e determinata da politiche dello stesso segno) è da collegare direttamente all’austerità imposta dai vincoli di bilancio dell’Unione Europea?
ITALIA SOVRANA E POPOLARE È L’UNICO PARTITO CHE PORTA AVANTI QUESTE ISTANZE.
L’unico partito che porterà nelle istituzioni i grandi temi che stanno a cuore alle classi popolari.

TASSA SUGLI EXTRA PROFITTI: ANCORA EUROPEISMO RETORICO.
In Umbria i cittadini bruciano le bollette in piazza.
Invece le grandi imprese del settore energia non dicono nulla sulla tassa sugli extra profitti che, secondo il Governo e alcuni politici come Fratojanni e Calenda, dovrebbe colpirli pesantemente.
Chissà perché? Com’è che non si sentono in televisione le lamentele delle imprese dell’energia, pur essendo così potenti e influenti? Sembra che non abbiano paura di questa tassa che però dovrebbe essere una vera stangata per loro.
In effetti, al 30 giugno, dei 4 miliardi di euro previsti dal Governo per l’acconto della tassa sugli extra profitti le imprese colpite dal tributo hanno versato solo 1 miliardo di euro.
Un flop.
Basta leggere la norma per capire che si tratta di pura retorica.
In primo luogo, le imprese energetiche (Eni ed Enel etc etc) hanno le loro strutture commerciali in Olanda dove, appunto, ha sede il mercato dei prodotti energetici (la borsa di Amsterdam). In modo del tutto legittimo secondo il diritto europeo, queste imprese hanno delle controllate di diritto olandese, quindi gli extra profitti li fanno in Olanda. Quei profitti non sono tassabili in Italia. E tanti saluti.
L’avete voluta la libertà di circolazione dei capitali?
La Democrazia dei signori, eccola qua.
Basta leggere la norma per capire che chi compra e vende contratti ‘derivati’ – cioè banche e intermediari che lucrano enormi profitti comprando e vendendo prodotti finanziari collegati a petrolio, prodotti petroliferi come benzina e diesel per intenderci – non è ricompreso nel tributo. Né potrebbe esserlo, per come è fatto il diritto europeo.
La gran parte della compravendita di energia e prodotti petroliferi avviene con una serie lunghissima di scambi tra intermediari finanziari (non imprese che si occupano di energia o imprese petrolifere), banche e intermediari finanziari che comprano certificati rappresentativi di merce (petrolio e prodotti petroliferi) o futures, swaps, options, strumenti finanziari che in qualche modo fanno riferimento a energia e prodotti petroliferi. Chiaramente anche questi intermediari possono avere controllate stabilite dove più gli conviene e quindi sfuggono completamente alla tassazione italiana.
La tassa sugli extraprofitti si applica a chi commercia produce e vende prodotti petroliferi (in Italia), non alle imprese finanziarie. L’avete voluta la liberalizzazione e la finanziarizzazione dei mercati energetici che ci chiedeva l’Europa? Eccovela qua.
All’interno dell’Unione Europea tassare il grande capitale è impossibile. Potrà sempre scappare da un’altra parte.
La libertà di circolazione del capitale estingue il potere fiscale degli Stati.
La libertà di circolazione dei capitali è il regalo più grande che il popolo ha fatto ai signori.
La tassa sugli extra profitti è inoltre probabilmente incostituzionale – come fu la robin hood tax di Berlusconi – perché basata sul fatturato, non sulla capacità reddituale delle imprese.
Insomma è una tassa inefficace, puramente retorica.
Lasciamola ai Fratoianni ai Calenda, alla retorica che copre i problemi e impedisce di trovare soluzioni.
Chi vi ha portato fino a qui non potrà salvarvi.
Bisogna guardare oltre.
RI Editoriale quotidiano del giorno 15/09/2022
Stefano Rosati
Riconquistare l’Italia
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