In nome del PD

Guardando agli slogan di cui sopra, non vorrei offendere l’intelligenza dei lettori ricordando che il PD e l’allegra compagnia di gemelli diversi con cui ha condiviso il potere, sono proprio quelli che hanno, nell’ordine: alimentato orgogliosamente ogni forma di precariato, chiuso entrambi gli occhi di fronte al proliferare delle false partite IVA e dei finti stage, fatto strame dei diritti del lavoro e di quelli di cittadinanza, sostenuto tutti i governi dell’austerity, ridotto la pubblica istruzione ad addestramento alla flessibilità e alla genuflessione, ecc. Non solo, lo hanno fatto nel nome del rilancio economico e sociale del paese. E più il paese andava a picco, più questa promessa di rilancio suonava vibrante

https://www.ariannaeditrice.it/articoli/la-sindrome-di-stoccolma

2 pensieri su “In nome del PD

  1. E non avevamo finito di leccarci le ferite per i lockdown e i blocchi selettivi che subito la giostra è ripartita, cercando in tutti i modi la lite con il nostro principale fornitore di materie prime, mentre buttiamo paccate di soldi rifornendo di tecnologia militare a perdere il dark web
    Ibidem

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  2. E’ incredibile constatare che, da quando è in corso la campagna elettorale, nessuno parla minimamente dei problemi di cui sopra. I politicanti, i partiti, le cosiddette “forze politiche”, pensano alle alleanze, ai litigi, alle accuse reciproche, a qualche stupido problemino locale e usano il solito linguaggio del secolo scorso (destra, sinistra, centro, e simili amenità). Neppure nei programmi, neppure nelle promesse “da non mantenere” compare il più piccolo accenno ai problemi reali.

    Se ci fosse un minimo di onestà intellettuale, un programma dovrebbe iniziare più o meno in questo modo: L’esperimento iniziato circa due secoli fa e denominato civiltà industriale è fallito, perché abbiamo constatato che è impossibile, dato che i suoi processi sono incompatibili con il funzionamento dell’Ecosfera, il sistema più grande di cui tutti facciamo parte. Proponiamo di uscirne gradualmente in questo modo.

    A questo punto ogni Movimento potrebbe esporre le sue proposte.

    Ma siamo lontanissimi, in un altro mondo. I politicanti pensano e parlano come nel secolo scorso. A questo punto, anche se possiamo condividere in parte il ragionamento di chi dice “Se non voti, è ancora peggio”, per chi credete di poter votare??

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