Quello che la Gallup non può dire ma che sta chiaramente scritto tra le righe del rapporto, è che il ruolo di cinghia di trasmissione tra istituzioni e cittadini non trova più riscontro. Quella relazione dialettica è stata superata da una funzione a senso unico, cioè quella dei corpi intermedi (come i media) che si fanno cassa di risonanza del verbo dei potenti per il consenso di cui hanno bisogno. E’ chiara a tutti la scarsa affidabilità di un sistema che si poggia su una filiera micidiale, con le banche che possiedono governi e media e i fruitori dell’informazione vengono chiamati a condividere pur non possedendo niente. La libertà di stampa è solo la libertà dei padroni della stampa, che decidono cosa, come e quando far arrivare a terra fatti e commenti. L’obiettivo di ampio spettro è chiaro: convincere i cittadini che la colpa delle loro incertezze e difficoltà economiche sia l’esistenza dei più poveri di loro e non dei più ricchi; gli chiedono di lanciarsi nella guerra contro il socialismo che se vincesse li renderebbe poveri, ma nel mentre gli tolgono case, lavoro, salute, previdenza, istruzione, trasporti. Quello che dice l’inchiesta della Gallup, alla fine, è che questo racconto non più riproponibile.
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