Riconquistare l’Italia

La nostra attuale classe dirigente non vuole la crescita massima possibile, ma solo la crescita compatibile con l’aumento delle diseguaglianze e lo svuotamento della democrazia. Dobbiamo sostituirla con determinazione e pazienza e uscire dall’Unione Europea. Questo è il progetto storico di Riconquistare l’Italia.


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Come Riconquistare l’Italia lo sosteniamo sin dal primo giorno: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è un acceleratore delle riforme neoliberali, un cappio ancora più stretto al collo di Stati semi-coloniali come il nostro.

Del resto è scritto nero su bianco dal governo, che in un documento ufficiale dichiara: “L’Italia potrà richiedere ed ottenere dalla CE i finanziamenti spettanti su base semestrale solo a fronte dell’effettivo conseguimento dei traguardi e degli obiettivi intermedi, secondo una sequenza temporale predefinita e concordata con le Istituzioni europee, che impone tempi di realizzazione stringenti, molto più rapidi di quelli usuali”.

Per la cronaca, i “tempi di realizzazione usuali” sarebbero i tempi della democrazia, quella cosuccia che richiede, per esistere, un dibattito parlamentare approfondito e trasparente durante il quale tutte le parti sociali, attraverso i partiti, possano far valere i loro interessi.

Il Parlamento, lo sappiamo bene, è già stato colpito a morte da trent’anni di Unione Europea, tra mercati che decidono quanto deficit può fare uno Stato, una BCE che si sveglia solo quando l’euro rischia di saltare e governi che legiferano al posto di deputati e senatori abusando orrendamente dei decreti legge (o addirittura dei DPCM).

Eppure, ancora non bastava. Con la crisi da Covid e l’aumento della spesa pubblica che si è reso necessario per non sprofondare, l’Unione Europea (leggi Germania) deve avere la garanzia che si torni presto sulla via dell’austerità e delle riforme liberiste.

Ed ecco spiegati i toni trionfali della stampa italiana sul PNRR, che ci impone 63 (SESSANTATRE!) riforme in sei anni, da quella sulla concorrenza a quella fiscale passando per un’altra riforma del lavoro e per il terribile federalismo fiscale, il quale in prospettiva rischia di disgregare l’Italia persino geograficamente.

Dobbiamo reagire, perché nessuno lo farà per noi. Riconquistare l’Italia vuole riportare il popolo in Parlamento, con l’obiettivo vitale di tornare alla Costituzione repubblicana. La premessa è distruggere l’Unione Europea. Si tratta di un progetto storico, il destino della nazione.

3 pensieri su “Riconquistare l’Italia

  1. Gli italiani comuni di certo non sanno che il loro governo stava aiutando i terroristi dei battaglioni nazisti e di certo nessuno si aspettava che l’Osce fosse a tal punto in collusione con i fanatici dell’ Azov da consentire ad essi di sparare anche contro i civili dalla sua stessa sede Così questa bella impresa dell’esimio signor Draghi sarà immortalata.
    https://ilsimplicissimus2.com/2022/05/18/un-film-immortalera-i-italiani-scoperti-nella-sede-osce-di-mariupol/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=un-film-immortalera-i-italiani-scoperti-nella-sede-osce-di-mariupol

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  2. La consapevolezza raggiunta da Mosca che qualunque dimostrazione di buona volontà sarebbe stata comunque insufficiente a far tacere i morsi e i latrati ai suoi confini. La guerra a cui stiamo assistendo è il primo capitolo guerreggiato di una lotta di liberazione dalle grinfie delle elite nordamericane che esprimono la loro volontà di dominio con il ricorso ossessivo alle armi e sotto forma di ideologia globalista, accompagnata da distopie prive di senso che ne sono per così dire il braccio pragmatico.
    https://ilsimplicissimus2.com/2022/05/20/il-lapsus-di-bush-e-la-sola-verita/

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  3. Di recente, i leader europei sono andati ancora oltre. Volevano sfruttare l’invasione dell’Ucraina per promuovere una maggiore integrazione europea, in modo che ciò che sta facendo Putin non possa mai più accadere.

    Enrico Letta, leader del Partito Democratico, ha proposto un piano per un’Europa parzialmente federata. La parte federale coprirebbe aree politiche chiave.

    Nel nucleo federale, nessuno Stato membro avrebbe potere di veto. Nella più ampia confederazione gli stati membri potrebbero unirsi a “coalizioni di volenterosi” o semplicemente mantenere il loro potere di veto. Mario Draghi ha approvato il piano di Letta.
    https://www.maurizioblondet.it/soros-a-davos-il-miglior-e-forse-l-unico-modo-per-preservare-la-nostra-civilta-e-sconfiggere-putin-il-prima-possibile/

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