Dagli ultimi anni del secolo breve l’edificio di conquiste e garanzie del lavoro duramente conseguite, è stato gradualmente ma irreversibilmente demolito, grazie al collaborazionismo delle forze sindacali e al tradimento dei partiti che per tradizione e mandato dovevano essere al servizio del riscatto degli sfruttati.
La nostra contemporaneità fa pensare che la guerra di classe sia perduta, anche grazie all’atteggiamento rinunciatario di quelle élite del monopolio intellettuale ormai soggiogate dal pensiero dominante e che consumano ogni risorsa nella conservazione e manutenzione della propria superiorità, nell’illusione che sia inviolabile dalla pressione delle disuguagliante, dalle discriminazioni e dal progressivo impoverimento di beni e di valori.
leggi tutto https://ilsimplicissimus2.com/2022/01/25/precari-e-stagionali-il-vanto-del-governo-158945/
E soprattutto: come fanno la Cunial e gli avvocati lì presenti, tutta gente col pelo sulle unghie, a credere alla legge? La legge, signori, la legge! La democrazia! La democrazia!! In Italia! Nel 2022! Come se esistesse un corpus di leggi! E dei magistrati! Un fatto che, nel mio piccolo, nego recisamente!
La legge, infatti, va e viene, come le sentenze; qual piuma al vento, si piega a ogni esigenza superiore. È sempre stato così e, oggi, lo è in massimo grado. Ma lo sanno questi signori cos’è la legge? È l’espressione di una vittoria, e si mantiene finché sono in vita i custodi di quella vittoria. Tutto qua. Credere che un’oscura deputata e una manciata di mozzaorecchi possano sovvertire lo Spirito dei Tempi ricorrendo alla legge, per ottenere giustizia … lo trovo di irrealtà disarmante. Ricorsi, tutele, appelli … tutta la paccottiglia del cittadino fesso! Senza esclusioni! La Cunial e i suoi sostenitori dovrebbero prima vincere una guerra, quindi imporre la loro legge e poi preservarla nel tempo: ecco l’unico modo per reclamare giustizia. È tempo di teste rotte e nasi insanguinati dice Hotspur nell’Enrico IV. Lo stesso Mickail Kohlhaas, una volta compreso che le armi della giustizia sono caricate a salve, comincia a spaccare teste. Come sempre è stato fatto.
Purtroppo in Italia (2022 d.C.) latitano sia le teste calde che il tratto drammatico: la Cunial a rotolare per le scale assieme alla carrozzella dei diritti costituzionali negati avrebbe, forse, smosso qualche coratella. La commedia, invece, nulla ha ottenuto se non blandi lazzi social.
estratto da Il blog di Alceste
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di FEDERICO MONEGAGLIA (RI Trento)
I non-vaccinati-che-ci-rubano-i-posti-i-posti-in-ospedale sono i nuovi immigrati-che-ci-rubano-il-lavoro, solo che questa volta hanno messo d’accordo tutti, ricchi e poveri, perché mentre i lavori che avrebbero rubati gli immigrati sono quelli a bassa qualificazione, quelli degli ultimi, – di cui a sinistra non frega niente a nessuno mentre a destra pure non frega niente a nessuno ma i loro voti fanno comodo – i posti in ospedale sono una delle poche cose relativamente invarianti rispetto alla classe sociale.
Ecco dunque che piddini benestanti diventano dei leghisti incazzati, mentre i leghisti restano incazzati come prima ma cambiano bersaglio, una minoranza diversa, che mette d’accordo tutti. Forse questo intendeva Mattarella quando ha detto “vi lascio un Paese unito”. Una pace sociale di una larghissima maggioranza fondata sull’emarginazione e la vessazione di una piccola minoranza.
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Questa ignoranza e incultura, anzi non-istruzione abissale coniugata – come si vede – dall’incapacità di trattenersi dal dire castronerie che non stanno in cielo né in terra, imprudenti al massimo (una tendenza, io credo, creata dal 15 mila al mese e dall’euforia e presunzione permanente in cui fa vivere gli immeritevoli privilegiati, i “ricchi di Stato”) spiega le enormità di questa totalitarismo collettivo e la sua specificità: la dittatura degli Ignoranti.
Voglio dire: anche fatta salva la buonafede di Bellanova, Letta, Fico, temo che costoro nemmeno si rendano conto della enormità delle violazioni dei diritti costituzionali ed umani che hanno attuato in pochi mesi, dell’arbitrio irrazionale che impongono come atti di governo.
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/l-ignoranza-li-fa-invulnerabili
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“Qualora il lavoro agile entrasse a regime – ha continuato Fadda – si aprirebbero nuove prospettive sul futuro delle città e dei territori. Dallo studio emerge che oltre un terzo degli occupati (34,5 per cento) si sposterebbe in un piccolo centro e quattro persone su 10, invece si trasferirebbero in un luogo isolato a contatto con la natura (41,5 per cento)”. In ultimo, un lavoratore su cinque sarebbe favorevole all’eventuale penalizzazione nello stipendio pur di lavorare da remoto, “segno che un ipotetico miglioramento nella qualità della vita presenta un valore economico immediatamente scontabile”.
http://www.opinione.it/societa/2022/01/26/alessandro-buchwald_smart-working-inapp-indagine-pandemia-privato/
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