Che senso aveva una politica vaccinale universale per un’ infezione assimilabile a un influenza o anche meno perché di fatto non colpisce significativamente nemmeno fino a 50 anni? Che senso aveva aver messo in piedi meccanismi per tentare di rendere obbligatoria di fatto questa vaccinazione anche a fonte di uno spaventoso elenco di possibili reazioni avverse? Questo ulteriore brandello di conoscenza, quest nuova tessera del puzzle rende sempre più evidente che le restrizioni covid e le imposizioni vaccinali non hanno nulla a che fare con la salute pubblica, ma con tutto quello che riguarda invece il controllo e l’ingegneria sociale. Ed è anche sempre più chiaro che questa tirannia sanitaria non ha proprio nulla di casuale o di improvvisato, ma di preparato.
https://ilsimplicissimus2.com/2021/08/06/reazioni-avverse-sapevano-tutto-153807/
Le masse timorose sviluppano anche una disgustosa mentalità da informatore e considerano i non vaccinati come nemici, o almeno li considerano “sgradevoli”. Non si tratta di ragione, non di argomenti: l’obbedienza è richiesta. La paura e lo stato di emergenza dovrebbero essere permanentemente impressi nella coscienza profonda delle persone e la gente dovrebbe abituarsi alla sospensione delle costituzioni, dei diritti civili e delle libertà fondamentali.
La maggioranza si sottomette, aspetta la misericordia dall’alto e prende gli ‘ordini del giorno dalla televisione; non facciamoci illusioni, per la maggioranza la democrazia non è mai stata altro che un bene di consumo e questo articolo è già scomparso dal segmento dell’offerta. Il consumo politico forzato prescritto è ora chiamato: Stato di sorveglianza totalitario, Centralizzazione e Governo globale.
Ulrich Mies
E’ uno scienziato sociale e politico. Ha studiato a Duisburg e Kingston / Giamaica. I suoi principali interessi sono i conflitti politici internazionali, la mancanza di pace, il terrorismo di stato, il neoliberismo, l’erosione della democrazia, la critica al capitalismo e al militarismo e la conservazione della biodiversità. Lavora in proprio dal 1994 e vive nei Paesi Bassi da 30 anni
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