La pandemia ha fatto credere a Conte di essere diventato un leader

Fonte: La Nazione

Parla il professor Marco Tarchi, politologo all’Università di Firenze: “Il MoVimento che avevamo conosciuto per un decennio circa non esiste più da un pezzo. Gli è rimasto il nome, ma la sostanza è radicalmente cambiata”

   
Professor Marco Tarchi, politologo all’Università di Firenze, l’avventura politica del M5s è giunta al capolinea? Ormai è un partito pienamente istituzionalizzato e la carica “rivoluzionaria” è esaurita?

“Il MoVimento che avevamo conosciuto per un decennio circa non esiste più da un pezzo. Gli è rimasto il nome, ma la sostanza è radicalmente cambiata. E il problema non è stato tanto il doversi rassegnare a non andare al governo da solo – obiettivo irrealistico fin dall’inizio – ma l’aver deciso di piegarsi a qualunque compromesso pur di riuscirci. Durante il periodo ‘gialloverde’, bene o male, alcuni dei suoi obiettivi storici era riuscito a raggiungerli e la sua fisionomia era rimasta quasi intatta, anche se la componente più genuinamente populista del suo elettorato, come venne dimostrato dal risultato delle europee, aveva cominciato a preferirgli la Lega. Ma quando ha stretto il patto con il Pd, partito dell’establishment per eccellenza, la metamorfosi si è accelerata, i patti e le mediazioni hanno preso una netta prevalenza sugli obiettivi valoriali e la classe parlamentare si è messa a ragionare nell’ottica del ‘si salvi chi può’, sbiadendo sempre di più. Ora siamo nella fase terminale del processo, e la sostituzione delle finalità di quello che ormai della forma-movimento conserva poche caratteristiche – dall’affermazione concreta delle proprie istanze alla conservazione di ruoli di potere per i suoi dirigenti – è palese”.

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