Questo cambio di paradigma nei Paesi sotto occupazione mascherata è estremamente pericoloso visto che non può essere indolore e pertanto necessita di provvedimenti da Paese sotto controllo militare: sistemi di sorveglianza di massa, coprifuoco, Stato di polizia, chiusura delle frontiere, check point, pass sul modello dell’ahnenpass nazista, amministrazione controllata dell’economia con particolare riferimento alla libera impresa, normalizzazione dell’autoritarismo a partire dalle scuole, criminalizzazione del dissenso, propaganda sfrenata, promozione sociale dei collaborazionisti, apartheid…
Il passaggio dal soft allo hard power richiede un periodo di transizione, necessario per riprogrammare attraverso la propaganda e la manipolazione occulta le menti dei popoli sotto occupazione e per costruire le infrastrutture necessarie per l’esercizio del governo autoritario.
E questo è esattamente il momento che stiamo vivendo: il Sistema sta velocemente abbandonando la vecchia pelle democratica, ormai troppo stretta e lacerata, e sta consolidando all’aria la nuova, più robusta e adatta a contenere un corpo sociale non ancora pronto per la svolta autoritaria.
Questa è l’ultima occasione che abbiamo, dobbiamo agire mentre sono in muta, è l’unico momento di vulnerabilità del Sistema; una volta cambiata la pelle, inizierà l’epoca della repressione manu militari del dissenso oppure, in caso estremo, la guerra civile.
E’ chiaro che per uscirne non c’è altra via che una guerra di liberazione, prima ce ne rendiamo conto, meglio sarà per tutti.
Bisogna spiegarlo anche ai nostri fratelli oltre le Alpi e oltre cortina sanitaria, perchè una cosa sola è certa, da soli non ne usciremo liberi.
Giorgio Bianchi
D’altronde bisogna mettersi in testa che la logica che porta al nuovo medioevo è costruita così: viene creato uno choc, si mettono a punto delle misure per farvi fronte, ma quando è passato il momento di crisi le misure rimangono. Sono passati vent’anni dall’11 settembre eppure il patriot act è rimasto e ha tolto per sempre alcune libertà. Sarà così anche per la pandemia sempre che miracolosamente la gente non si svegli e non cerchi di impedire che coprifuochi, segregazioni, tamponi, scuola a distanza, obbligo di fare da cavia a vaccini non sperimentati, sottoccupazione, censura insomma tutti i segni e le imposizioni della dittatura sanitaria divengano la normalità in occidente.
https://ilsimplicissimus2.com/2021/05/25/dalla-guerra-infinita-alla-pandemia-infinita151399
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Nel suo significato originario, la maschera è l’agente di una connessione organica e allo stesso tempo il veicolo materiale di una trasformazione che consente all’individuo di muoversi fra le regioni della vita e quelle della morte. Ma l’apparizione delle maschere carnevalesche possiede in ogni caso un’accezione positiva: il loro arrivo rappresenta la fine dell’inverno e la rinascita della natura, la liberazione da tutti quegli spiriti maligni annidati nell’oscurità della fredda stagione, che vengono esorcizzati da personaggi che, se pur per poco tempo, ribaltano gli usi e le gerarchie del tempo, portando con sé un temporaneo caos, dove ogni valore viene ricondotto al suo opposto e le leggi perdono momentaneamente la loro autorità.
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Questa è l’Italia della guerra civile strisciante dichiarata dal capitale alle comunità, della devastazione ambientale e dell’assalto a qualsiasi norma che non sia tesa a favorire soltanto un rapido accumulo di capitali e profitti. E’ l’Italia dell’egoismo, dell’ignoranza spacciata per cultura, della disinformazione troppo spesso presentata come informazione, della scienza asservita a Big Pharma presentata come ricerca e della medicina sottomessa agli interessi dell’industria del turismo, con tutto l’osceno corollario prodotto dal can can che accompagna la narcosi non soltanto mediatica.
https://www.carmillaonline.com/2021/05/25/orgasmo-del-profitto-morte-e-devastazione-per-la-comunita-umana/
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