Deve essere proprio quell’appartenenza al vaso di pesci rossi dei salotti tra cultura, informazione e politica che fa dire spericolatamente che dentro a immani difficoltà dentro queste immane difficoltà “il ministro della Salute Roberto Speranza è stato e continua a essere un punto di riferimento decisivo. Si è battuto per tornare a investire significativamente nella sanità pubblica. Si è battuto per il principio della massima precauzione e della massima cautela, quando altri ci raccontavano che era soltanto un’influenza e suggerivano di aprire, di correre, di non perdere tempo. Si è battuto per imporre – con il sostegno prima del presidente Conte e ora del presidente Draghi – una linea rigorosa che ha impedito decine di migliaia di altri contagiati e di altri morti. Si è battuto e si batte per un piano vaccinale efficace e capillare, che è la condizione indispensabile per preparare e facilitare le aperture, concependo sempre il diritto alla salute come principio cardine della nostra società e della nostra civiltà”.
Non ci rimane che batterci per mandarlo a casa, in un confinamento imperituro e efferato che andrebbe esteso agli altri decisori del prima e del dopo e ai loro valletti senza pudore e senza “speranza”.
https://ilsimplicissimus2.com/2021/04/16/chi-di-speranza-vive-disperato-firma/
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Covid: il ministero della Salute ricorre al Consiglio di Stato contro le cure domiciliari
Notizie
Di Massimo Cascone Su 23 Apr 2021 166
speranza tar lazio terapia domiciliare
lindipendente.online
Il ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza, e l’Agenzia italiana del farmaco hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato contro l’ordinanza con la quale il Tar del Lazio, il 4 marzo scorso, aveva stabilito che i medici nel trattamento dei pazienti positivi al coronavirus potessero «prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni secondo scienza e coscienza» senza necessariamente attenersi ai protocolli Aifa che prevedono che le cure domiciliari si basino sulla somministrazione di paracetamolo e vigile attesa. Il ricorso, oltretutto, arriva a pochi giorni di distanza dal voto con cui il Senato, in modo quasi unanime (212 a favore, 2 astenuti, 2 contrari), ha chiesto al governo di approvare un protocollo unico nazionale per regolamentare e ampliare le cure domiciliari contro il Covid-19. Il ricorso va nella direzione esattamente contraria.
Un ricorso che «lascia senza parole» afferma in una nota il Comitato Cure Domiciliari Covid-19, ovvero l’associazione di medici che aveva presentato il ricorso in favore delle cure domiciliari che era stato accolto dal Tar. Sottolineando come il ricorso vada contro le fondamenta stesse delle cure domiciliari che necessitano «la libertà dei medici di fare riferimento alla propria esperienza e formazione per curare i pazienti in scienza e coscienza, con libertà prescrittiva dei farmaci ritenuti più efficaci e la necessità di agire tempestivamente, ovvero entro le prime 72 ore» differentemente da quanto era previsto dal protocollo Aifa basato su vigile attesa con Paracetamolo. Il Comitato chiede al ministro Speranza di fornire al più presto delucidazioni in merito al ricorso.
Non va dimenticato, inoltre, che la validità dei trattamenti domiciliari è ormai ampiamente dimostrata, non solo da diverse ricerche scientifiche, ma anche dall’esperienza di molti paesi esteri, che proprio attraverso migliori protocolli di cure domiciliari hanno ottenuto livelli di contagio e tassi di mortalità ben al di sotto di quelli italiani.
Fonte: https://www.lindipendente.online/2021/04/22/cure-covid-il-ministero-della-salute-ricorre-al-tar-contro-le-cure-domiciliari/
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