Quando allo stato di paura e di atonia subentrerà il caos economico quella parte di sanità malata che si è piegata a questo disegno e gli ha tenuto bordone capirà quanto ha sbagliato a tradire il giuramento, perché sarà letteralmente spazzata via. E tuttavia rimane da risolvere il problema del gregge, della facilità con cui le persone vengono manipolate, della loro paura a disobbedire anche di fronte ad ordini assurdi che oltre a limitare gravemente le libertà personali, mettono in pericolo l’intera vita, le aspirazioni, le imprese familiari, il lavoro, i rapporti umani, la dimensione sociale, il futuro.

In pratica abbiamo un Parlamento che non rappresenta più nessuno, che sembra eletto su Marte e che tuttavia sarà portato a votare tutto quello che vorrà Draghi, ovvero una sorta di via greca alla dissoluzione, magari cercando di confezionare il tutto con la carta regalo della falsa ecologia che tanto piace ai gonzi che non pensano, non leggono, non capiscono, ma hanno solo parole d’ordine per sentirsi trendy e intelligenti.
https://ilsimplicissimus2.com/2021/02/11/ave-mario-morituri-te-salutant/
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il recentissimo rapporto sul “dopoguerra” quel contro-New Deal redatto dal G30, il think tank appendice della Rockefeller Foundation, presieduto proprio da Draghi insieme a Raghuram Rajan, che in passato è stato governatore della banca centrale indiana, consiglia: 1) Agire con urgenza per affrontare la crescente crisi di solvibilità delle imprese e contrastare il pericolo di una prolungata stagnazione economica 2) Indirizzare con attenzione il sostegno pubblico per ottimizzare l’uso delle risorse che non dovrebbero essere sprecate per aziende che sono destinate al fallimento o che non ne hanno bisogno 3) Adattarsi alla nuova realtà, invece di cercare di preservare lo status quo, anche mediante una certa quantità di “distruzione creatrice” poiché alcune aziende chiudono e ne aprono di nuove, e dato che alcuni lavoratori hanno bisogno di spostarsi tra aziende e settori, attraverso un’adeguata assistenza e riqualificazione 4) Le forze di mercato dovranno essere autorizzate a operare.
https://ilsimplicissimus2.com/2021/02/12/soluzione-finale/
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Nella mia ingenuità, pensavo che la domanda che Beppe Grillo avrebbe posto sulla piattaforma Rousseau ai militanti iscritti sarebbe stata più o meno questa: “Volete che il Movimento Cinque Stelle partecipi alla maggioranza del Governo di Mario Draghi? Sì no?”. Invece no. La domanda suona invece all’incirca così: “Volete che si partecipi al Governo che costituirà un super ministero sull’Ambiente, debitamente coordinato con altri dicasteri, per una nuova economia verde?”. A questa domanda pure io risponderei di sì. E credo che lo stesso farebbe la maggioranza dei lettori. Infatti, si tratta di una domanda finta, costruita in modo apposito allo scopo di farsi rispondere “sì” da tutti, o da quasi tutti.
L’Opinione delle Libertà
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Eh si, donne, potete stare contente, è arrivato l’arrotino che grazie alla presenza nel suo esecutivo di ben tre donne autorevoli, prestigiose e competenti che mettono in ombra la presenza obbligata dalla realpolititik delle cheerleader del Cavaliere e della nativista leghista si occuperà di “colmare i divari” retributivi e di carriera, metterà a punto le misure eccezionali per combattere la disoccupazione femminile nel modo che questi killer imperiali conoscono meglio, affidarle a delle kapò capaci di versar lacrime mentre vi fanno entrare nelle loro camere a gas digitalizzate e agili.
https://ilsimplicissimus2.com/2021/02/15/i-buoni-sentimenti/
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L’Agenda 2030 è di fatto l’aggiornamento dell’Agenda 21, che già nel 1992 poneva gli obiettivi dell’Onu per il 2021: ovvero “sviluppo sostenibile per il XXI secolo” in cui si “eleva la natura al di sopra dell’uomo”. L’Agenda 21 già conteneva il “principio precauzionale”, ovvero la filosofia che “si è colpevoli fino a quando non viene accertata l’innocenza”, che l’Onu vorrebbe adottata in forma planetaria, insieme alla fine delle sovranità nazionali, all’abolizione della proprietà dei beni, alla ristrutturazione dell’unità familiare, alle limitazioni per accesso al lavoro ed espletamento di attività umane tradizionali (caccia, pesca, artigianato). Tutto è stato ampliato e riaffermato nell’Agenda 2030. L’idea è quella di rispetto della Terra, che la sua superficie non venga ferita dalle attività umane: ecco la necessità di concentrare gli uomini in zone tecnologiche d’insediamento, e qui l’Onu considera bidonville e favelas non più come esempi negativi, ma come villaggi da rendere tecnologici per concentrarvi gli esseri umani.
Molenbeek-Saint-Jean è il quartiere ghetto dove in Belgio viene sperimentata l’Agenda 2030: il quartiere è zona di detenzione, è sede di moschea, ma è anche il luogo dove nessun residente ha proprietà e viene controllato dalla polizia e mantenuto da un sussidio in moneta elettronica. L’Agenda 2030 impone all’Ue anche il risparmio in materia d’istruzione, e questo lo eredita dall’Agenda 21: l’obiettivo verrebbe raggiunto con la didattica a distanza per le scuole pubbliche, mentre le private potrebbero continuare con la presenza. Di fatto si creerebbe un discrimine formativo per favorire una diffusa “povertà sostenibile”: sappiamo che individui altamente istruiti progettano maggiori guadagni e consumano più risorse, a differenza degli esseri umani scarsamente scolarizzati che tenderebbero a minore agio economico. L’istruzione di alto livello più è diffusa più minaccia la sostenibilità? Così la vecchia discarica milanese di via Tobagi diventa una bidonville tecnologica simile alla baraccopoli di Korogocho a Nairobi, o alla casa di rifiuti di Dacca che è il più noto slum del Bangladesh.
di Ruggiero Capone in l’opinione della libertà
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