Esattamente cento anni fa, il 21 gennaio del 1921 si chiudeva il congresso di Livorno dove si ebbe la frattura tra socialisti riformisti e socialisti rivoluzionari che fondarono il Partito comunista, sotto la spinta e la guida di Amedeo Bordiga e Antonio Gramsci. E proprio oggi, nel centenario, il Manifesto che si vanta di essere un “quotidiano comunista” se ne esce fuori con un insensato ditirambo allo svanito Biden il quale in una cerimonia degna di una televendita – a riprova della spaventosa e violenta decadenza dell’ìmpero – ha assunto il potere: “E’ una nuova era” scrivono in lode del corruttore dell’Ucraina e del boia della Colombia i volonterosi redattori che naturalmente, anche loro tengono famiglia. E poi “uniti contro il suprematismo” di cui però non si sono mai accorti prima, sotto Clinton e sotto Obama e nemmeno una parola contro le luttuose ingerenze dell’impero, contro il nuovo accanimento contro la Siria e la conferma della lotta contro la Cina. Insomma non è davvero rimasto nulla, solo il ricordo che è ormai l’unica cosa onesta che possiede questa sinistra reazionaria che parla solo se i ricchi glielo permettono. Onesta perché tanto non c’è più alcun alcun bisogno di accapigliarsi sulle interpretazioni di ciò che hanno rinnegato divenendo una gazzetta social liberale opportunista e filo imperialista .
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Il capo del governo, praticamente sconosciuto fino a due anni fa è stato praticamente allevato in Vaticano: accolto negli anni ’80 a villa Nazareth, un collegio universitario che fornisce vitto e alloggio per studenti con problemi economici, ma con buoni voti al liceo diventa intimo del cardinal Silvestrini, fondatore del collegio, che dopo la laurea gli affida parte della gestione della struttura e lo fa entrare nel giro di conoscenze e amicizie che contano dentro il mondo vaticano
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Francamente non riesco a comprendere come questo non sia ancora chiaro e lampante e come lo slogan “il Covid non si nega, si combatte” tratto dallo stupidario dei subornati e dei gregari a tutti i costi, non abbia ancora trovato la sua verità, ossia che la malattia non costituisce alcun percolo rilevante a patto di avere un buon servizio sanitario e che invece costituisce un relativo rischio per le persone fragili e già ammalate in assenza di una sanità pubblica efficiente perché demolita dai tagli draconiani propiziati guarda caso proprio da quelle aree di potere che oggi sono alla testa della grande operazione paura.
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Siamo dunque nella scia di ciò che sta accadendo dovunque: attraverso le misure di segregazione si colpiscono le attività economiche medie e piccole affinché possano essere assorbite dalle grandi, creando così grandi sacche di disoccupazione e di povertà. La pretestuosità di tutto questo è evidenziata ancora una volta dall’India dove il tasso di letalità presuntivamente attribuito al Covid è intorno alle 10 persone ogni 100 mila, vale a dire un tasso di mortalità dello 0,01 che è di almeno dieci volte inferiore rispetto a quello dell’influenza: la mistificazione non potrebbe essere più chiara di così. Svegliatevi fin che siete in tempo e cercate di non fare gli indiani. Anche perché non ci vorrà molto perché anche da noi cominci la “requisizione” di terreni agricoli causa pandemia.
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E’ del tutto chiaro che è avallare la censura di qualcuno, significa avallare potenzialmente anche la propria: chi si pone l’obiettivo di mettere in discussione il potere e le sue forme, come dovrebbe fare la sinistra, deve opporsi ad ogni normalizzazione anche se questa in un primo tempo pare danneggiare solo gli avversari: il vero padrone infatti è chi normalizza dall’alto. E queste forme di appoggio ai massacri censori non sono soltanto ottuse, ma anche pericolose perché i gestori del pensiero unico hanno bisogno del consenso pubblico per poter avanti con la loro opera di selezione del pensiero visto che il loro totalitarismo è vincente fino a che sono in grado di mantenere l’illusione di libertà e di democrazia.
https://ilsimplicissimus2.com/2021/01/26/censura-ora-cominciano-a-prendere-voi/
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e infatti su google play non c’è più l’app del manifesto…
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