Fonte: Italicum
Oggi vogliamo mettere a nudo una problematica che sicuramente sarà già stata trattata, ovverossia l’annunciata strage delle piccole imprese italiane.
Sono 460.000, infatti, le piccole imprese italiane (con meno di 10 addetti e sotto i 500.000 euro di fatturato) a rischio chiusura a causa dell’epidemia, nel nostro Paese. Esse rappresentano l’11,5% del totale, e nel 2021 potrebbero scomparire.
Ecco i dati allarmanti: ad oggi il fatturato risulta dimezzato per 370.000 microimprese. 415.000, sono in crisi di liquidità.
Tutto ciò è quanto emerge dal 2° Barometro Censis-Commercialisti “sull’andamento dell’economia italiana”, realizzato in collaborazione con il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.
È in gioco un fatturato complessivo di 80 miliardi di euro e quasi un milione di posti di lavoro.
È in pericolo, uno dei motori trainanti del modello di sviluppo italiano, si legge in una nota del Censis (Centro Studi Investimenti Sociali), che pone in risalto come il cuore del sistema Paese siano le piccole imprese, spesso a conduzione familiare.
Sono dati agghiaccianti, sono dati che dovrebbero far sobbalzare dalla sedia (rectius dalle poltrone) e far riflettere, i nostri governanti!
Solo per essere chiari e descrivere, con dati statistici, la portata e gravità dell’emergenza in corso, si può affermare che tale emergenza potrebbe spazzare via il doppio delle microimprese che hanno chiuso a causa delle crisi economiche a cavallo tra il 2008 e il 2019.
leggi tutto su https://www.ariannaeditrice.it/articoli/i-dati-reali-del-paese-460-000-piccole-imprese-a-rischio-chiusura
Raffrontando le sopra appena descritte situazioni, viene quasi spontaneo domandarsi perché l’Italia e l’Unione Europea non introducono un’adeguata, corretta, giusta e, soprattutto, solidale tassazione per tali colossi mondiali? Un’imposta che potrebbe mutuarsi al nome della pandemia in corso, un’imposta che potrebbe essere denominata “imposta solidale Covid-19”.
Ibidem
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Un parlamento che non rappresenta più l’elettorato e ha sospeso la Costituzione, che appoggia golpe governativi a ripetizione, dominato da un partito, il M5S, che conserva la poltrona facendo il contrario di ciò che aveva promesso per farsi eleggere, e da un altro, il PD, storico braccio politico del capitalismo finanziario globale e predatore; due partiti pronti a togliere diritti costituzionali a chi non si lascerà vaccinare.
Marco Della Luna
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Conclusione: con un Ministro dell’economia di questo spessore, e con un Governo che anziché cacciarlo a calci lo sostiene, abbiamo ottime prospettive di default e commissariamento. Ma per Gualtieri, e per l’insieme dei piccoli quisling che affollano il nostro ceto politico, esercitare il potere vicario in nome del podestà straniero è la migliore delle opzioni fin dai tempi di Guido Carli (cfr: G. Carli, Cinquant’anni di vita italina), che vedeva nel vincolo esterno eurocomunitario e dei mercati finanziari la soluzione finale alle nostre manchevolezze.
https://mauropoggi.wordpress.com/2020/12/09/gualtierate/
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Rientra la fronda grillina e il presidente del consiglio oggi conta di ottenere il lasciapassare per Bruxelles sul Mes. Ma contro la sua leadership arrivano le bordate di Renzi che ha buon gioco nel criticare la sua gestione del Recovery europeo. E del governo
Il Manifesto
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