Il Piano Nazionale del governo

Fonte: Italicum

Ci siamo fatti un giro sulle linee guida del “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”, documento approvato dal CIAE – Comitato Interministeriale per gli Affari Europei – il 15 settembre 2020, e ne abbiamo, purtroppo, ricavato un quadro desolante, sconfortante e sconcertante di ciò che “quelli bravi” denominano come sistema Italia.

Le predette linee guida del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rispondono alla proposta della Commissione europea, intitolata Next Generation EU (NGEU) che è stata approvata dal Consiglio Europeo il 21 luglio 2020. Next Generation Europe che in definitiva altri non è se non il più conosciuto e rinomato “Recovery Fund”.

Tale proposta, così come il Bilancio 2021-2027 dell’Unione, è attualmente al vaglio del Parlamento Europeo per poi essere ratificata dai Parlamenti nazionali. I regolamenti attuativi del nuovo strumento NGEU, non entreranno in vigore prima dell’inizio del 2021. Solo da quel momento sarà possibile presentare ufficialmente i “piani nazionali di ripresa e resilienza” (PNRR) alla Commissione europea.

Da quanto appena detto, emerge un primo elemento di criticità. Quello legato, innanzitutto, alla tempistica. È facile presagire/presumere che la pretesa “potenza di fuoco” del Governo (si pensi al decreto liquidità dello scorso aprile e alla misera fine che ha fatto) e delle Istituzioni europee, è destinata a naufragare. Per noi, oltre che per motivazioni più generali e tecniche, anche per questioni e ragioni legate alla tempistica. Come anticipato, tutto l’iter di approvazione normativa (parlamento europeo e nazionale), quello di presentazione dei progetti alla Commissione Ue, appare lungo, stucchevole, dilatorio e, pertanto, non rispondente ai veri bisogni degli operatori economici, della gente, che si trova a vivere in un momento post pandemico di grande difficoltà.

Leggi tutto su https://www.ariannaeditrice.it/articoli/medici-e-pazienti-in-italia-il-piano-nazionale-del-governo-di-ripresa-e-resilienza

5 pensieri su “Il Piano Nazionale del governo

  1. Nel corso degli anni è anche diminuita notevolmente l’offerta di posti letto ospedalieri: nel 1995 erano 356 mila, pari a 6,3 per 1.000 abitanti e nel 2018 sono scesi a 211 mila, con 3,5 posti letto ogni 1.000 abitanti. A titolo di confronto, si consideri che in Germania l’offerta di posti letto è quasi tripla: 8 ogni 1.000 abitanti!

    Anche l’assistenza territoriale, che è una tipologia di offerta più capillare e ruota attorno alla figura del medico di medicina generale, ha subito un ridimensionamento. Nel 2018 il personale addetto alle cure primarie ammontava a circa 43 mila medici di medicina generale e 7.500 pediatri di libera scelta, con una diminuzione, rispetto al 2012, di 2.450 unità per i primi e 157 per i secondi. Ed ancora, le strutture gestite dalle Asl, che erogano l’assistenza clinica specialistica e diagnostica strumentale, sono complessivamente 5,8 ogni 100 mila abitanti, secondo il dato del 2017, con una diminuzione dalle 6,4 del 2009, mentre le strutture gestite dal privato in regime di convenzione con il SSN sono 8,8 ogni 100 mila abitanti, laddove nel 2009 erano 9,7. Infine, nel corso degli anni, si è osservata una riduzione dell’assistenza ambulatoriale: nel 2017, sono state effettuate 1 miliardo e 257 milioni di prestazioni, il 6,5 per cento in meno di quelle effettuate nel 2009. Il tutto, conviene osservare, è avvenuto in un Paese dove la popolazione anziana – ossia la componente naturalmente più propensa ad esprimere una domanda in ambito sanitario – si è accresciuta, tra il 2002 e il 2019, di 3,1 milioni di ultrasessantacinquenni, più della metà dei quali ultraottantenni (1,8 milioni). Ma poi è arrivato il Covid…. .

    Ibidem

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    • Nei prossimi mesi, inevitabilmente, ognuno di noi avrà, almeno una volta, raffreddore, mal di gola, tosse e un po’ di febbre.
      Molti saranno certi di essere malati di COVID-19, altri no, ma saremo
      TUTTI trattati come fossimo tali.
      Ne conseguiranno caos e situazioni insostenibili negli ospedali, nelle scuole e negli ambienti di lavoro.
      E tutto ciò succederà perché, nella totale mancanza di rispetto per i cittadini, anziché fornire informazioni corrette e consigli sensati, questa classe politica indecente e gli organi di informazione ad essa asserviti, hanno scelto di distribuire solo terrore a piene mani.
      Prepariamoci ad affrontare gravissimi disagi.
      LA FOLLIA GENERA FOLLIA.
      Fiorella Susy Fogli

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  2. All’armi, son fascisti che non agiscono per il nostro bene, per proteggerci e scongiurare il peggio, ma per mantenere se stessi. Non è permesso manifestare. Oltre all’acribico controllo delle distanze interpersonali, si è tacciati di “negazionismo” da un coro di gazzettieri e impiegati del potere a tariffa. Si è alla mercé del vero e proprio odio di masse impaurite pronte alla delazione; in parlamento, tra deputati mascherati e ampie assenze dei sedicenti rappresentanti del popolo, poche voci si levano a difesa di tutto ciò che fino a gennaio era ovvio. Un’aula sorda e grigia, bivacco non di manipoli di squadristi vestiti di nero, ma dei nuovi fascisti in giacca e cravatta.
    https://www.ariannaeditrice.it/articoli/all-armi-son-fascisti

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  3. basti pensare che tra marzo e luglio il Tesoro ha emesso 110 miliardi di nuovi titoli con interessi negativi per quelli fino a cinque anni e con interessi irrisori, molto inferiori agli eventuali prestiti europei per quelli dai 10 a 50 anni. Si tratta di una cifra ben superiore alla trentina di miliardi del Mes e agli altri 30 che dovrebbero essere quelli a fondo perduto del Recovery Fund ( da pagare però attraverso nuove tasse). A questo si deve aggiungere che una parte consistente di questi titoli è stato acquisto da Bankitalia e dunque l’ interesse qualunque esso sia viene versato allo stato, configurandosi come una partita di giro a somma zero. Quindi è evidente che si vuole sfruttare l’occasione per svendere il Paese e far sì che quei risparmi non servano a noi, ma ad altri. E si parla ovviamente dei piccoli risparmiatori, quelli grandi i soldi li hanno altrove, nei paradisi fiscali e non hanno nulla da temere, anzi tutto da guadagnare dalla rovina degli altri che consentirà loro di ricattarli costantemente. Col lavoro e col virus.
    https://ilsimplicissimus2.com/2020/10/13/basta-con-i-lockdown-la-banca-mondiale-ordina-loms-esegue/

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