E’ la classica situazione in cui si dovrebbe dire con Flaiano che la situazione è gravissima ma non seria. Conte, l’uomo che rimane a Palazzo Chigi solo grazie a un virus mediatico, rappresentando egli stesso la vera patologia italiana fatta di barbarie, cinismo e paura, ci prende allegramente in giro con scaltre battute da sacrestia: ora chiede alla banche ” un atto di amore”. Dopo aver annunciato una valanga di 400 miliardi per soccorrere un’economia distrutta dalle misure in assoluto più severe e peraltro inutili contro il coronavirus, si è scoperto che ne aveva stanziato in realtà uno e mezzo, che il resto era solo denaro virtuale, una garanzia di firma dello stato per i prestiti delle banche ai cittadini e alle aziende in difficoltà. Una volta fatta l’amara scoperta che non si trattava di denari a fondo perduto, ha fatto credere che almeno i prestiti sarebbero stati praticamente incondizionati e invece le banche non hanno affatto aperto così facilmente i cordoni della borsa, hanno chiesto chiedono garanzie esattamente come prima, anzi forse peggio perché per i nuovi prestiti a persone che hanno avuto delle perdite secche, hanno richiesto il rientro dai prestiti precedenti prima di emettere i nuovi con la garanzia statale. Insomma non hanno poi tanta voglia di mettere denaro in mano ai cittadini sia perché hanno modi più profittevoli per impiegarlo, sia perché la gran parte dei prestiti al posto di conferimento incondizionato di denaro, non porterà che a fallimenti a catena, soprattutto se si continuerà nella segregazione ad oltranza per l’influenza.
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Ma ha ragione, sì: ve li ricordate I Promessi Sposi, un po’ l’ autobiografia di una nazione, non solo delle nostre scuole superiori? “Adelante Pedro, con juicio”, dice il gran cancelliere spagnolo al suo cocchiere, spaventato dalla folla minacciosa, salvo poi disprezzarla, quella folla, una volta al sicuro. Stiamo andando avanti, con giudizio: è indispensabile a se stesso, Giuseppe Conte. Gli unici a dispensarlo un po’, com’è strano il mondo, sono stati i vescovi. Pensavo avrebbe risposto in modo pragmatico: è maggio, si possono fare le messe all’aperto, le messe da campo sono bellissime, ben distanziati, oppure facciamole solo nelle chiese grandi dove è possibile inginocchiarsi a distanza. No, credo fosse meno sicuro della sera precedente perchè aveva letto l’interpretazione dei sondaggi de Il Fatto Quotidiano, un po’ troppo candida: Conte è cresciuto “nonostante” il coronavirus. E lui sa bene che è il contrario, quindi l’emergenza deve durare. Il coronavirus, in più, è uno sbiancante formidabile: chi si ricorda più che viene dalla Cina, solo il pazzo Trump che ha le elezioni in vista. Chi si ricorda più del “siamo prontissimi” di Giuseppe Conte ? Il contagio è barbaro, brucia i ricordi dietro di sé. E sa bene, Conte, che le altre analisi del Fatto suonano meno candide: “In soldoni: si registra un aumento della maggioranza al 45%, mentre scendono le quotazioni dell’opposizione, al 47%”. La Protezione Civile ha fatto scuola, adesso c’è la diminuzione dell’aumento, va bene. La cosa preoccupante è che Conte sa di esistere finchè esiste il pericolo Salvini, fino a quando la maggioranza non sarà davvero tale al 47% e l’opposizione al 45%, missione compiuta, un altro cavallo.
Intendiamoci, mi sembrava una fesseria, oltre che una cosa grave, impedire le messe in chiese adatte a un distanziamento. Ma non amo che si mischi la religione, che è una cosa alta, con la politica, che è una cosa bassa. E a come suo tempo mi aveva molto infastidito il candidato premier Salvini ogni volta che esibiva un rosario o un santino, così mi era stato inevitabile pensare che Conte aveva avuto il coraggio di andare contro i vescovi, pur di ascoltare i suoi esperti: quando il gioco si fa duro i premier duri cominciano a giocare. No: si è tirato indietro, rewind.
Ha capito che se i nemici preoccupano meno è meglio guardarsi dagli amici, essere realisti, e con i vescovi non farne una questione di principio, non importa se Angela, la Merkel, ha sospeso anche lei le funzioni religiose: ora e sempre esistenza, lo slogan dell’avvocato. Non c’è solo la scienza, e c’è della grandezza anche nelle rinunce, come in quell’inquadratura in cui sbaglia una data, guarda verso Casalino, e si corregge. Ieri palazzo Chigi emette una nota: «nei prossimi giorni sarà elaborato un protocollo che consenta quanto prima la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche in condizioni di massima sicurezza». Si corregge anche sul prezzo delle mascherine, cinquanta centesimi l’una, ma sarà lo Stato a rimborsare la differenza ai farmacisti. Lo Stato, lo Stato, sempre lo Stato: dispensatore di redditi, ci sarà ben qualcuno che lavori, che crei posti di lavoro. Ma intanto il premier si è corretto, umano come quel barbiere che ha smesso di andare al Quirinale: sono come noi, hanno debolezze che sono le nostre debolezze. Non ne usciremo migliori, forse neanche peggiori. Saremo gli stessi, o almeno il premier sarà lo stesso: Giuseppe Conte. Dovremo imparare a convivere con la classe politica che ci siamo scelti. La Spagna del Pedro socialista ha 13 esperti, pobrecitos, noi 470. I decreti del governo della cristiano democratica Merkel stanno in una paginetta, sturmtruppen. Il governo del premier quattro stagioni (una con Salvini e Di Maio, una con Zingaretti e Di Maio per evitare le elezioni, una per la Fase 1 coronavirus, una per la Fase 2) è un arte complessa, come la pizza che ti possono portare a domicilio, 45 minuti in prima serata.
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/ho-visto-anche-italiani-felici-specie-giuseppe-conte
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Nel frattempo, la plutocrazia (se non vi piace la definizione, datata, un po’ retrò, chiamiamoli padroni universali, è lo stesso) i governanti e i loro pifferai mediatici e culturali possono facilmente sviluppare la demagogica retorica para comunista, distribuendo elemosina ( il reddito di cittadinanza, gli spiccioli una tantum a centinaia di migliaia di piccole imprese devastate) insieme a nuovi “diritti “ nella sfera pulsionale e soggettiva, a masse ridotte a zombi parassiti, facendo loro credere di essere giustizieri intenti a correggere le disuguaglianze, quando sono burattini al servizio dei bulimici padroni universali che saccheggiano le classi medie in declino sino a sterminarle definitivamente. La plutocrazia bulimica non rinuncerà alle parole d’ordine del suo catechismo economico- crescita economica infinita in un mondo finito, elefantiasi finanziaria, mondialismo- ed antropologico, esaltazione di una nuova religione capovolta che, mentre esalta vizi e bassi istinti, proibisce la fecondità.
https://www.maurizioblondet.it/la-piramide-tagliata-di-maslow/
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I margini di manovra potrebbero anche esserci, ma si resta estremamente scoraggiati dall’inettittudine del governo giallo-fucsia, incapace di gestire una situazione interna con le continue indecisioni e i ritardi, quanto totalmente incapace di qualche iniziativa di rilievo in termini di contrattazione con la Germania della Merkel, e che siamo oramai sicuri, accettera’ il Mes e le sue condizionalita’.
Una volta appurata l’irriformabilita’ ed il fallimento di questa UE, l’unica soluzione per salvarci, sarebbe quella di tornare ad emettere biglietti di Stato e Bond emessi sul mercato interno, come proposto da Giulio Tremonti ed ormai anche dal neo-presidente Bonomi di Confindustria, il Presidente della BEI e con l’appello di 101 economisti di vari atenei italiani su tale necessita’. La presa di consapevolezza che il “fare da soli” resta l’unica soluzione non e’ raccolta dalle cariche piu’ alte di questo Governo, incapaci di prevedere che da qui al prossimo futuro, potrebbero imporsi da sole. L’UE in queste condizioni e’ gia’ morta, cio’ che va fatto e’ solo sganciarsi da essa prima che ci metta un cappio al collo.
Fonte: Conflitti e Strategie.it
https://www.controinformazione.info/il-conte-zero-e-la-deriva-autoritaria/
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Si è proprio rovesciato il mondo: intellettuali che in nome della libertà di azione di chi sta in alto, censurano l’opinione di chi sta in basso o altrove, gente che affolla le piazze per sostenere un partito di maggioranza, intellettuali che firmano appelli per il governo, costituzionalisti che apprezzano le abiure e le abdicazioni alla carta, gente che si sente nel giusto se rinuncia alla libertà e al libero arbitrio per salvarsi da una malattia non proprio conclamata e gente che deve sentirsi nel giusto se la sfida per salvarsi il magro salario.
No, mi sbaglio, è sempre andato alla rovescia.
https://ilsimplicissimus2.com/2020/05/02/manifesta-malafede/
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Ma guai a parlar male del Terzo settore, di Ong e volontariato, malgrado contribuiscano attivamente alla demolizione del welfare nel quadro del “capitalismo sociale”, che raccomanda il ricorso al benigno potere sostitutivo dello Stato in favore di nuovi soggetti e istituti che solo nominalmente negano la natura privatistica, quando qualsiasi autorità sottratta al controllo pubblico diventa automaticamente privata.
https://ilsimplicissimus2.com/2020/05/14/i-santini-della-brava-gente/
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