Oggi 18 febbraio a Roma i ministri degli Esteri e della Difesa russi, Sergei Lavrov e Sergei Shoigu, incontrano i propri omologhi Luigi Di Maio e Lorenzo Guerini.
Un 2+2 strategico per affrontare dossier caldi come quello libico, ma anche per ridiscutere le relazioni bilaterali fra Italia e Russia. Un’occasione da non perdere per rilanciare i rapporti fra i due Paesi, ma anche fra Mosca e Bruxelles.
Riparte il dialogo italo-russo nel formato 2+2: sono attesi oggi infatti a Villa Madama i ministri degli esteri e della difesa russi, Lavrov e Shoigu, per una serie di incontri con i propri omologhi. Sul tavolo i rapporti bilaterali a 360 gradi, ma anche dossier internazionali con un focus particolare sulla sicurezza e sulla Libia.
La posizione della Russia nei confronti dell’Unione Europea è chiara e la si evince dalle dichiarazioni rilasciate a La Stampa dal ministro Lavrov alla vigilia dell’incontro bilaterale romano:
Non abbiamo mai abbandonato l’idea di costruire una grande Europa veramente unita che includa la Russia e l’Unione Europea e i nostri comuni vicini. Nelle attuali circostanze, un passo importante in questa direzione potrebbe essere la convergenza del potenziale dell’Unione economica eurasiatica e dell’Unione europea. Unire così gli sforzi – tra le altre cose – contribuirebbe alla formazione di uno spazio di pace, di sicurezza pari e indivisibile e di un’ampia cooperazione economica dall’Atlantico all’Oceano Pacifico.
Quale sarà il ruolo dell’Italia in questo contesto? “Credo che l’Italia possa avere, grazie anche al vertice 2+2, la possibilità di essere un Paese cerniera fra Mosca e Bruxelles. È un ruolo che il nostro Paese potrebbe ritagliarsi. Tutto dipende dai rapporti che l’Italia ha con gli Stati Uniti”, ha sottolineato in un’intervista a Sputnik Italia Tiberio Graziani, Chairman di Vision&Global Trends (International Institute for Global Analyses).
L’articolo MENTRE SHOIGU VENIVA A ROMA proviene da Blondet & Friends.
Minime quam credula postero…
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Oggi è uscito questo articolo: https://ilsimplicissimus2.com/2020/02/20/europa-fare-gli-indiani-sul-fallimento/
ma dovrebbe essere ormai evidente che tutta la costruzione europea non è stata pensata per il suo sviluppo, ma per l’esatto contrario!
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Allo stesso modo si rivela illusoria la pretesa di stabilità dei ceti medi italiani, che si rivela una precaria istanza che potremmo definire come una sorta di antipolitica della sopravvivenza, nel contesto di processi evolutivi del neocapitalismo verso una società sempre più elitaria ed oligarchica, che comporta la progressiva scomparsa del ceto medio.
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/immobilismo-europeista-e-populismo-privo-di-rappresentanza-politica
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Signori, qui siamo in presenza di un vulnus del pensiero democratico. C’è una verità imposta per legge e sappiamo di quali forme di governo è tipica l’imposizione per legge di una verità. O si scaraventa fuori dalla nostra vita questa censura delle opinioni oppure si prenda atto che si tratta semplicemente dell’arma di un potere politico illiberale. Occorre pretendere che si stabilisca con la massima certezza che nessuna legge possa essere strumentalmente interpretata in maniera tale da colpire un’opinione, rendendola reato e che una opinione, quale che sia, vada sempre distinta dalle azioni che una persona compie, delle quali solamente è responsabile. ” Quando mi viene riferito qualcosa , devo pormi il problema se ciò che mi viene detto è vero oppure no : il che è appunto dato dalla fiducia che io ho nel testimone , ossia in colui che mi riferisce l’informazione , oltre che dalla non contradditorietà con l’esperienza”(J.Locke)
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