Domanda ai costituzionalisti

Se la mozione di sfiducia al governo non è stata votata perché non è stata mai calendarizzata, e se in cambio il 20 agosto il premier Conte ha annunciato le sue dimissioni e Salvini nel frattempo ha ritirato la mozione – che non penso che qualcuno abbia letto –  con quale diritto, alla luce dell’art. 94 della Costituzione, si sta facendo un “Conte bis” – se costui si era dimesso – e senza Salvini?

Un rimpasto con il premier dimissionario e senza il primo partito alle ultime europee…

Per costoro che dicono di avere tanto a cuore il parlamento, o di voler “parlamentarizzare” la crisi (cfr Conte), come mai non è stata votata in parlamento alcuna mozione di sfiducia al governo, ma si procede lo stesso al rimpasto escludendo Salvini che ha avuto il maggiore numero di voti alle europee?Résultat de recherche d'images pour "costituzione italiana"

In barba al diritto costituzionale, con quale legittimità si sta procedendo a un governo alle spalle e sulle spalle degli italiani?

Non mi sembra che ci sia alcun fondamento costituzionale e stiamo assistendo al solito golpetto tecnico per rifilarci sempre più tasse, e sempre più portiaperti.

Tutto questo per vietare al popolo italiano, per l’ennesima volta, di esprimere ed esercitare il suo diritto di essere rappresentato nelle istanze del governo, del parlamento e dello Stato.

A prescindere dal giudizio che uno può avere del tentato e apparentemente goffo gesto di Salvini, o della simpatia politica o meno per la Lega, questo è a tutti gli effetti l’ennesimo golpetto in piena regola – vedi golpe a suo tempo a Berlusconi – probabilmente come frutto di un accordo tra il M5S e gli ambienti europeisti della Von der Leyen, per arrivare a una soluzione “tecnica”, sicuramente non a quella voluta da Salvini: meno tasse, e porti chiusi.

Lacrime e sangue, la Grecia è vicina

Nforcheri  27/8/2019

Art 94

Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere. Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.(…)
Il voto contrario di una o d’entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni.
La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione (1).

(Inoltre, la mozione di fiducia dev’essere presentata nei confronti del governo intero e non nei confronti di un singolo ministro.)

 

4 pensieri su “Domanda ai costituzionalisti

  1. Ancora una volta l’epilogo della crisi del governo giallo verde conferma le peggiori previsioni fatte a suo tempo sulla reale funzione del Movimento dei 5 Stelle: un movimento che doveva imbrigliare la protesta contro la casta politica ed utilizzarla in funzione di una restaurazione dei governi neoliberisti e filo europeisti in Italia.
    Il vergognoso voltafaccia di Di Maio e soci che si sono schierati con il PD per un piano di restaurazione politica, dimostra anche ai più tonti quali siano i veri registi della politica in Italia come altrove: le oligarchie di Bruxelles e i potentati finanziari.
    Le premesse c’erano state tutte con i 5 Stelle, che una volta si proclamavano contro i regolamenti della UE e contro le politiche di austerità e oggi si schierano con il PD che è la massima espressione di coloro che vogliono portare l’Italia sotto il giogo delle politiche neoliberiste e consegnare ogni sovranità nelle mani alle oligarchie di Bruxelles e di Francoforte.
    Il partito di Bibbiano si è preso la sua rivincita sui populisti e finti sovranisti: Zingaretti, Renzi, Del Rio e soci hanno preso il pallino in mano e lo stanno consegnado alla regia di Prodi, l’uomo che ha portato l’Italia nell’euro e che ha liquidato il patrimonio delle aziende pubbliche (IRI), permettendo i grandi profitti delle banche e delle multinazionali estere.
    Il prossimo passo sarà aprire l’Italia all’invasione africana e fare della penisola un campo profughi con mano d’opera di basso costo a disposizione delle mafie e dellle grandi multinazionali. L’ex presidente Napolitano potrà brindare per la sua rivincita assieme a Prodi e gli altri “morti viventi” fatti risuscitare da Di Maio e Grillo.
    https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=62467

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  2. Ma c’è una risposta anche più tecnica, incastonata nei regolamenti di Senato e Camera, che rispettivamente agli articoli 21 e 20 specificano che il rinnovo delle commissioni avviene ogni due anni. Tutto questo comporta che nessuno potrà costringere i sei presidenti leghisti di commissione a palazzo Madama e i cinque di Montecitorio a fare le valigie.

    Nel dettaglio: alla Camera, i leghisti hanno la presidenza della cruciale commissione Bilancio (Borghi) e poi Ambiente (Benvenuto), Trasporti (Morelli), Attività produttive (Saltamartini), Lavoro (Giaccone). Al Senato, la sesta commissione Finanze e tesoro fa capo a Alberto Bagnai, e la Lega ha anche le presidenze delle commissioni: Affari costituzionali (Borghesi), Giustizia (Ostellari), Difesa (Tesei), Istruzione (Pittoni), Agricoltura (Vallardi)
    https://www.laleggepertutti.it/298965_nuovo-governo-mossa-a-sorpresa-della-lega-per-continuare-a-comandare?fbclid=IwAR21XQwXkreQdWvREzshOGOh5_eJZfQboV799NABU_Yqdwa3d1UfNiz3MFY

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  3. Mattarella aveva già omesso di tener conto della ratio della legge elettorale col non dare, dopo le elezioni politiche del 2018, l’incarico di formare il governo a Salvini, a cui spettava perché la legge elettorale è con premio di maggioranza alla coalizione, la maggioranza era andata alla coalizione di centro-destra, e Salvini era il segretario del più votato tra i partiti di questa coalizione. Mattarella doveva incaricare Salvini; se Salvini avesse trovato una maggioranza in aula, avrebbe presieduto il governo; se non l’avesse trovata, Mattarella avrebbe dovuto sciogliere le camere ed andare a nuove elezioni. Invece, ha fatto nascere una maggioranza intrinsecamente incoerente, interferendo anche illegittimamente sulla scelta dei ministri, con l’effetto di portare a una situazione che ora consente al suo partito, il PD, di tornare al potere e all’asse franco-tedesco di dominare il Paese senza resistenze interne
    Marco della Luna
    https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=62471

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