Poche parole bastano: nella votazione UE, abbiamo dimostrato davanti a tutti i nemici quel che cantiamo nell’inno anti-nazionale: che”non siam popolo, siamo divisi e perciò saremo “calpesti e derisi”. I 5 Stelle non hanno alcuna capacità di formulare un concetto qualunque di “Interesse nazionale”: sono la Lega Sud particolarista, più vogliosa di assestare una pugnalata al cosiddetto “alleato di governo” che mostrare unità. Ovviamente ne subiremo le conseguenze per anni.
Perché vediamo al confronto i tedeschi. Non hanno solo la giovane dura, fanatica anti-sovranista VonDer Leyen al posto del senile ubriacone Juncker.
I tedeschi già occupano una serqua di presidenti indipendenti dal Parlamento:
la Banca Europea d’Investimento (BEI) – Werner Hoyer
- La Corte dei Conti europea – Klaus-Heiner Lehne
- Meccanismo Europeo di Stabilità – Klaus Regling –
- insomma le casse e i soldi
Occupano tre segretariati generali su quattro:
- Quello della Commissione
- Del Servizio Europeo di Azione Estera
- Quello del Parlamento Europeo
Quest’ultimo è occupato da Klaus Welle, uomo di partito (Merkel) inchiodato a quel posto da dieci anni, è lui che guida tutta l’amministrazione dell’assemblea e dei suoi 8 mila (diconsi ottomila) funzionari e quindi dispone di tutto l’apparato burocratico che è il vero motore anti-sovranist, capace di tutto dietro le quinte.
Ancora tedesche sono le tre presidenze più importanti: affari esteri, commercio internazionale, agricoltura. Persino i francesi sono stati espulsi dai posti che veramente contano: hanno la Lagarde alla BCE, di cosa debbono lamentarsi? Il resto se lo accaparrano i germanici e i germanofoni, gli anseatico-finlandesi. Gli stati di 5 milioni di abitanti che, come è noto e comprovato, sono i cani da guardia di Berlino e i custodi delle sue imposizioni economiche al Sud.
Infine, scrive Coralie Delaume, “molti tedeschi si spartiscono i posti di coordinatori di commissione, poco visibili al pubblico ma cruciali perché sono loro che ripartiscono il lavoro parlamentare. Otto coordinatori di commissione del Parlamento sono germanici contro un solo francese. Sei coordinatori Verdi sono tedeschi contro un solo francese.
Ora, credete che questi tedeschi, ancorché di vari partiti e provenienze, si divideranno su qualche tema, in Europa? No. Saranno un blocco unitario impenetrabile da divisioni e distinguo: nella UE, agiscono da “tedeschi” non da verdi, socialisti, CDU.
E a noi è stato dato al posto di Tajani il presidente del Parlamento: David Sassoli, una mezza figura, poco intelligente e passivo poco lavoratore, scelto perché possa dimostrare tutto il suo odio virulento verso il governo del paese da cui viene, e favorire la sua fazione contro l’interesse nazionale. Vorrà dimostrare ogni volta che potrà, quanto lui odia Salvini, e come desideri stangare “i populisti” italiani. Sarà il più utile alleato dei germanici, essendo il suo scopo rimettere al governo dell’Italia il Partito che ci ha dato la mafia nigeria, ci ha dato gli affidi rieducativi dell’Emilia alle lesbiche, ci ha dato Mario Monti e sostenuto la sua politica di rovina economica – e continua ad essere votato dal 20 per cento degli italiani. Ed ora può sperare di tornare al governo con la Lega Sud grillino-arretrata.
Leggete i suoi tweet e capirete.
E’ storia antica che si ripete. Tanto ripetitiva che non vale la pena di spenderci altre parole. Saremo calpesti e derisi dagli stranieri – perché ce lo siamo voluto.
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(DA WIKIPEDIA:)
Ilaria Capua (Roma, 21 aprile 1966) è una virologa e politica italiana, nota per i suoi studi sui virus influenzali e, in particolare, sull’influenza aviaria. E’ entrata fra i 50 scienziati top di Scientific American.
È stata deputata dal 2013 al 2016, durante la XVII legislatura, eletta nelle liste di Scelta Civica.
L’Espresso, anche allora
Nell’aprile 2014, secondo quanto scritto dal settimanale L’Espresso il 4 aprile 2014, è iscritta nel registro degli indagati per associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati di corruzione, abuso d’ufficio e traffico illecito di virus. L’indagine coinvolgerebbe in tutto 38 persone, tra cui il Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico, Igino Andrighetto, i…. oltre al marito della Capua. Il settimanale l’Espresso riporta di una presunta cessione illecita di stipiti virali ad aziende farmaceutiche per la produzione di vaccini veterinari e sfruttamento illecito dei diritti del brevetto […]
Oltre a rigettare pubblicamente tutte le accuse, la stessa Capua querelava per diffamazione a mezzo stampa il settimanale l’Espresso, e in una lettera del 6 aprile 2014 al Corriere del Veneto dichiarava: “Le accuse false e sorprendenti che mi sono state mosse dal settimanale l’Espresso danneggiano la mia immagine e reputazione. Sono certa che sarò scagionata.”
Dopo il trasferimento dell’inchiesta partita da Roma a tre procure del Veneto, nel luglio del 2016 è stata prosciolta da tutti i capi di accusa nell’inchiesta della procura di Verona, perché “il fatto non sussiste”. Lirio Abbate, su L’Espresso, nel dare la notizia dell’assoluzione confermava però la sussistenza di un business del vaccino.
In seguito a questa vicenda, Ilaria Capua ha lasciato la Camera dei Deputati il 28 settembre 2016 e ha deciso di trasferirsi negli Stati Uniti, dove ha accettato il ruolo di direttore di un centro di eccellenza all’Università della Florida.
Ad aprile 2018 perde la causa per diffamazione contro il settimanale L’Espresso.
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D’altra parte l’essenza stessa dei cinque stelle è sempre stata una variabile ingenua del neoliberismo, quella che pensa di poter cambiare le cose riducendo la corruzione e riportando su binari etici la vita del Paese, tutti intenti sacrosanti e nobilissimi, ma che si scontrano con la realtà del sistema che è intrinsecamente orientato alla disuguaglianza e al profitto, producendo una corruzione sistematica e legalizzata oltre che una legislazione sfacciatamente aziendalista e disuguale: c’è uno spazio potenziale enorme per una contestazione radicale, ma assai poco per una riedizione della Dc, versione terzo millennio e per un keynesismo marginale e prevalentemente elettoralistico. Così si è assistito a clamorosi fallimenti come sulla Tav e sull’Ilva, ma soprattutto al fatto che le buone intenzioni come la cancellazione della Legge Fornero e il reddito di cittadinanza sono stati svuotati dal cedimento a Bruxelles. Doveva essere chiaro che vi era un’incompatibilità di fondo tra “regole” europee e politiche sociali, ma alla fine si è votato per la von der Leyen che tra l’altro è stata la madrina politica di Renzi (vedi qui) . Mancanza di visione e di coraggio che ha la sua radice prima nelle illusioni tecnocratiche della rete che in realtà lanciano nella stratosfera politica personaggi inesistenti.
https://ilsimplicissimus2.com/2019/07/20/litalia-del-silenzio-e-dei-tromboni/
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