Russiagate

Un recente sondaggio dice che il 58% degli italiani ritiene grave la storia dei soldi promessi dai russi alla Lega per la campagna elettorale europea di quest’anno. Ciò dimostra ulteriormente che l’inconsapevolezza è la regina della democrazia come oggi praticata.

Infatti, posto che il problema di questo ipotetico e non avvenuto finanziamento è quello dell’interferenza straniera nella politica italiana, cioè della tutela dell’indipendenza politica italiana, allora ogni non-idiota sa che questa indipendenza non esiste dalla fine della II GM:

a)l’Italia dal 1945 è militarmente occupata dagli USA con oltre 100 basi sottratte al controllo italiano;

b)gli USA hanno allestito, armato e finanziato in Italia la Gladio, un’organizzazione paramilitare illecita con fini di condizionamento politico;

c)la DC e il PCI hanno sempre preso miliardi rispettivamente dagli USA e dall’URSS, dati per condizionare la politica italiana; in particolare l’URSS assicurava al PCI percentuali su determinati commerci;

d)il PCI riceveva questi soldi mentre l’URSS teneva puntati contro l’Italia i missili nucleari;

e)il PCI, in cui allora militava il futuro bipresidente della Repubblica G.N., accettava la guida del PCUS di Stalin;

f)diversi leaders politici italiani hanno sistematicamente svenduto a capitali stranieri i migliori assets nazionali;

g)moltissimi leaders politici e statisti italiani hanno sistematicamente e proditoriamente ceduto agli interessi franco-tedeschi e della grande finanza in fatto di euro, fisco, bilancio, immigrazione; in cambio hanno ricevuto sostegno alle loro carriere;

h)l’Italia ormai riceve da organismi esterni, diretti da interessi stranieri, l’80% della sua legislazione e della sua politica finanziaria;

i)essa è indebitata in una moneta che non controlla e che è controllata ultimamente da banchieri privati; la Banca d’Italia è controllata pure da banchieri prevalentemente stranieri.

j)ciliegina sulla torta: notoriamente, nel 2011, su disposizione di BCE e Berlino, il Palazzo italiano ha eseguito un golpe per sostituire il governo Berlusconi con uno funzionale agli interessi della finanza franco-germanica.

E su tutto questo nessun PM ha mai aperto un fascicolo per corruzione internazionale: andava tutto bene!

Nel confronto con questi fatti, il problema dei soldi russi alla Lega, peraltro mai dati, è insignificante, solo un idiota può considerarlo diversamente; mentre chi ha un minimo di buon senso nota che il problema grave è un altro, ossia che i servizi segreti -sottoposti al premier Conte- abbiano eseguito un anno fa, e tirato fuori proprio ora, le intercettazioni in questione, e che le tirino fuori ora per mettere in difficoltà la Lega in un momento critico per il M5S. Questa è la vera interferenza, questo è lo scandalo.

14.07.19 Marco Della Luna

3 pensieri su “Russiagate

  1. “I leader del Movimento”, scrivevano Alberto Nardelli e Craig Silverman, “hanno costruito una rete di siti internet e account di social network che diffondono notizie false, teorie cospirazioniste e storie pro Cremlino a milioni di persone”. Passavano poi in rassegna una serie di altri siti internet come TzeTze, La Fucina e La Cosa che vantavano oltre un milione di seguaci sui social network e che rilanciavano “gli elementi centrali della campagna del Movimento, disinformazione e attacchi ai rivali politici e in particolare a Matteo Renzi”. BuzzFeed inoltre sosteneva che molte delle news rilanciate dai siti della galassia M5s fossero riprese da fonti di proprietà del Cremlino come Sputnik. Secondo i giornalisti ci sarebbe stato uno stretto legame tra i siti della Casaleggio associati e il sito del Movimento 5 stelle: “Tutti condividono lo stesso indirizzo IP”, si leggeva nell’articolo.

    Ora all’attacco contro Salvini interviene anche il Fatto Quotidiano, che ha tentato fin dall’insediamento del governo giallo verde di favorire un possibile cambio di alleanze, sostenendo in particolare un’alleanza tra il MoV e il PD di Zingaretti, apparentemente rinnovato, ma sempre a ispirazione mondialista renziana. Interviene anche Luigi Di Maio, che invita Salvini a rispondere dei presunti finanziamenti russi davanti al Parlamento: “Quando il Parlamento chiama, il politico risponde, perché il Parlamento è sovrano e lo dice la nostra Costituzione. Strano che Di Maio si sia scordato che l’Italia ha dovuto cedere gran parte della propria sovranità proprio a quell’Europa di cui lui si dichiara fedele, dopo aver fatto per anni propaganda per l’uscita dall’euro.

    È evidente anche che il capo politico del MoV cita BuzzFeed come fonte d’informazione altamente attendibile, celando di proposito le rivelazioni pregresse sulla macchina di propaganda web del MoV, e sul fatto che Alberto Nardelli interpreterebbe un trend politico decisamente di sinistra, avverso al governo giallo verde. Perché allora Di Maio non lo dice? Perché ci sta al massacro nei confronti di Salvini? Forse per risucchiargli un po’ di quei consensi che lo stesso capitano gli ha sottratto durante l’ultimo anno e risalire nei sondaggi?
    https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=62252

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  2. Di solito i politici scelgono i peggiori di sé, i mediocri e gli yes men, che non teme gli facciano ombra. Quando invece uno sceglie “migliori di sé”, vuol dire che non ha quel vile timore, e che vuole realizzare qualcosa e non solo campare.

    MA non serve a nulla far eleggere persone migliori di sé, se poi non le se ascolta, e si fa tutto da soli la sola cosa che si sa fare, fare propaganda su Facebook. Ora, io prego le persone “Migliori di sé”, se possono, di farsi ascoltare dal segretario; che so, anche a insegnargli i rudimenti della finezza politica che evidentemente ignora, l’uso dei poteri quasi incredibili che gli possono venire da un ministero come quello dell’Interno, e che lui nemmeno conosce. Obbligarlo a imparare, a prendere l’abitudine, che so, a un briefing quotidiano fattogli da gente capace di informarlo. Alla formazione almeno di un germe di servizio interno di intelligence.

    Lo mettano sotto controllo per il suo bene. Gli impediscano di esibire una forza “vocale” tonitruante di un carattere che poi invece ha dimostrato – ormai ripetutamente –di non avere, subendo le iniziative di Carola, delle ONG scafiste, dai “magistrati”, della UE – di tutti i marpioni (a Parigi, Bruxelles, Berlino) che ormai l’hanno soppesato, valutato i suoi limiti e le sue debolezze, e lo faranno a pezzi perché hanno in mano tutti i mezzi.

    La velocità con cui ha abbandonato alle jene Savoini ,”mica lo conosco”, è stata doppiamente rovinosa perché immediatamente smentibile, e per la mancanza di slealtà che ha dimostrato. Una rovina per la stessa Lega, i cui membri in vista hanno sicuramente tratto le lezioni dovute. Non ci si può fidare del “capitano”, né il “capitano” si fida di noi – ,ma poi esiste, la Lega? Esiste, voglio dire, come organizzazione reattiva e macchina compatta di “rivoluzionari di professione” uniti dallo scopo condiviso e dalla reciproca lealtà? Non è mai stata altro che un insieme di aspiranti alla cadrega o al cadreghino, ciascuno per sé. Come l’ha fatta Bossi. Per quetso il compito spetta adesso ai migliori di sé, che non sono nati lì, che Salvini, in un momento di lucidità, ha scelto e candidato. Fra i migliori forse si può chiamare il generale RApetto, se accetta, è quel che ci vuole prima che arrivi la inondazione di m. elettronica
    https://www.maurizioblondet.it/salvare-salvini-da-se-stesso/

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