«A proclamarmi questo non fu Zeus, né la compagna degl’Inferi, Dice, fissò mai leggi simili fra gli uomini. Né davo tanta forza ai tuoi decreti, che un mortale potesse trasgredire leggi non scritte, e innate, degli dèi. Non sono d’oggi, non di ieri, vivono sempre, nessuno sa quando comparvero né di dove.» |
(Antigone, vv. 450-457) |
Bookmaker scatenati: quanti punti avrà portato a Salvini la vicenda Sea Watch? Anche se forse la prima domanda sarebbe un’altra: come pensiamo di gestire quei 143 milioni di migranti climatici (stima World Bank) che di qui al 2050 si sposteranno in cerca di pane da Africa, Asia e America Latina?
Domenico Quirico de “La Stampa”, uno che di migrazioni se ne intende, ha stigmatizzato il “narcisismo fanatico della misericordia” di Carola la Capitana: anche lui ci aveva creduto, ma ormai si è convinto che pietà ed empatia, “pasionarie e commozioni” non servono a niente.
Servirebbe, semmai, una politica che al negazionismo autoritario, securitaristico e opportunistico di Salvini (le migrazioni non esistono, i cambiamenti climatici nemmeno, aiutiamoli a casa loro, no pasaran) sappia opporre un progetto ragionevole a breve-medio termine: nell’interesse del nostro Paese e in spirito di unità nazionale, una seria riforma del Trattato di Dublino da portare in Europa come priorità non differibile; l’istituzione immediata di corridoi umanitari; la richiesta che l’Onu s’impegni in Libia contro i lager e il traffico di carne umana.
Dall’opposizione invece solo laconiche dichiarazioni (Zingaretti) sul caso Sea Watch come arma di distrazione di massa dai “veri problemi” (sic), oltre alla gita “sotto le stelle” di Matteo Orfini & C, in ritardo di almeno 10 anni. Per chiudere con il dubbio di Graziano Del Rio che speronare una motovedetta della Guardia di Finanza “in caso di stato di necessità” possa costituire una violazione accettabile.
Mentre Salvini cavalca strepitosamente l’onda, la sinistra si accontenta di surfare su una modesta risacca, tappando i suoi vuoti con le gesta di giovani Antigoni che poi di Antigone -che non era un’antagonista né una militante politica né speronava lavoratori in divisa- hanno ben poco (qui ci vorrebbe Pasolini: “Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti, io simpatizzavo coi poliziotti! Perché i poliziotti sono figli di poveri”).
Lasciandoci soli l’Europa ci ha regalato Salvini, le gesta della Capitana fanno rischiare il Super-Salvini.
Che la sua liberazione, speriamo imminente, zittisca le tifoserie e ci riporti al buon senso.
“Con i suoi commenti, il presidente Steinmeier sta dalla parte sbagliata”. Lo dice Alexander Gauland di Alternativa per la Germania, secondo cui “le Organizzazioni non governative non soccorrono i migranti ma agiscono come trafficanti di esseri umani finanziati dal denaro delle tasse dei cittadini tedeschi.
Sostenerne l’Azione non è né giuridicamente, né moralmente giustificabile,mentre l’Italia sta lavorando contro questa tratta criminale e per questo merita elogi”.
Per l’esponente della formazione politica sovranista tedesca “la signora Rackete ha deliberatamente violato le leggi vigenti. Lei era prima stata avvertita. Non ha solo quegli ignorato quegli avvertimenti ma ha anche speronato una barca della polizia e mettendo la sicurezza di molte persone a rischio.
Non può essere che ora i politici dalla Germania vedano come buono questo comportamento criminale. La magistratura italiana, conclude Gauland, deve ora assicurarsi che il comandante della Sea Watch 3 sia messa davanti alle proprie responsabilità.
Nota: Questo commento risulta molto diverso da quelli citati dai media italiani, in grande maggoranza schierati con la “capitana pirata” della “Sea Watch”. Evidente che in Germania c’è un ampio settore di opinione pubblica che ha ormai molto chiaro quali interessi si nascondono dietro il traffico dei migranti e chi lo favorisce. Possiamo scommettere che questo ed altri commenti similari non saranno riportati da giornali come Repubblica, La Stampa o il Corriere della Sera.
https://www.controinformazione.info/gauland-alternativa-per-la-germania-steinmeier-sbagliaong-agiscono-come-trafficanti-di-essere-umani/
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Per inquadrare il tema in un contesto più ampio e significativo rispetto alla polemica che contrappone i difensori dei confini nazionali ai sedicenti eroi dell’accoglienza, può essere utile anche questo toccante video in cui il leader panafricanista Mouhamed Konare commenta la crisi della Sea Watch. Konare afferma che il problema della immigrazione non potrà mai essere veramente risolto se non si affrontano alla radice le cause che portano tanti giovani africani ad emigrare e cadere nella rete dei trafficanti, per poi finire a lavorare come schiavi o entrare nella criminalità organizzata, i più probabili scenari futuri che li aspettano dopo essere stati “salvati” dalle anime belle dell’accoglienza.
http://vocidallestero.it/2019/07/01/washington-post-la-mafia-straniera-si-diffonde-in-italia/
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Intanto che ci tenevano occupati con i migranti si sono spartiti i posti:
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Sa benissimo che non solo esiste una legislazione italiana, ma anche una convenzione dell’Onu sul diritto marittimo, sottoscritta anche dall’ Ue, secondo la quale la Sea Watch non avrebbe potuto entrare in porto senza esplicito permesso delle autorità, ma ci deride perché sa che il governo e soprattutto il suo “primo ministro” Salvini non hanno avuto l’intelligenza di invocare quel trattato, limitandosi a fare gli energumeni su Twitter e finendo poi per cedere su tutto.
https://ilsimplicissimus2.com/2019/07/02/da-ponte-a-ponte/
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