Buon senso cercasi

Oggi si pretende che tutti possano fare tutto e aspirare a tutto; a forza di rivendicare diritti, si è perso ogni senso del limite. Una donna di sessant’anni vuol diventare madre: perché no? C’è l’inseminazione artificiale. Una coppia di sodomiti vuol provare l’ebbrezza del matrimonio: perché no? Ci sono le unioni di fatto anche per loro, col sindaco, i confetti e gl’invitati: così potranno dire, come quel prete che ha piantato la parrocchia per andare a “sposarsi” alle Canarie, con un uomo: Auguro a tutti di provare un amore grande come quello che io provo per mio marito. Sì, per mio marito. E il suo vescovo, che non ci risulta lo abbia ancora sospeso, ad abbracciarlo davanti ai parrocchiani, e a dirgli, quasi con le lacrime agli occhi: Hai voluto realizzare un grande amore; ora vai liberamente per la tua strada. Se, poi, quella coppia viene anche afferrata dall’impulso irresistibile della paternità, perché no? Ci sono varie tecniche per aggirare il piccolo ostacolo costituito da quella brutta cosa che è la fisiologia, per cui – con licenza parlando – la penetrazione anale non crea fertilità. Una è quella di comprare il bebè da una donna bisognosa, che porta avanti la gravidanza in conto terzi e poi lo vende. E quanto sia popolare questa tecnica e simpatica questa mentalità, lo prova l’indignatissima levata di scudi contro il nuovo ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, reo di aver osato dire che le adozioni di bambini registrate all’estero con siffatta tecnica, nel nostro Paese non hanno alcun valore legale. Non lo avesse mai detto! Ecché, vogliamo riportare l’Italia al Medioevo?

Il problema, dunque, è la perdita del senso del limite. Nessuno trova strano che chiunque voglia rivendicare qualsiasi genere di diritto, purché non faccia del male agli altri: è il trionfo della filosofia politica del liberalismo puro, senza fronzoli e pastelle morali, ossia del radicalismo. Un ragazzo autistico ha il diritto di iscriversi a un liceo, anche se non può seguire neppure un’ora di lezione, non scrive, non parla, non interagisce con gli insegnanti e coi compagni: ma quello è un suo diritto, e guai a contestarlo. Un bambino caratteriale ha il diritto di frequentare normalmente tutti gli anni della scuola dell’obbligo; ha anche il diritto di terrorizzare i compagni e picchiarli (e, qualche volta, anche le maestre): non è forse giusto che la parte più forte, cioè la società dei sani, faccia uno sforzo per venire incontro alle necessità di chi è stato meno fortunato? E via di questo passo. È, ripetiamo, la stessa logica per cui un africano che non fugge da nessuna guerra, da nessuna carestia, da nessun pericolo o persecuzione o cataclisma, ha il diritto, semplicemente e puramente, di essere “accolto” in Italia, cioè di trasferirsi nel nostro Paese in pianta stabile; gratis per i primi tre anni circa, albergo, musica e computer assicurati. Poi si vedrà. Forse, alla fine, risulterà che non ne aveva diritto, anzi, risulta nel novantatre per cento dei casi; ma che importa? A quel punto, provate voi a rimandarlo indietro. Sarebbe estremamente difficile; e poi sarebbe anche un po’ crudele. Magari voleva unirsi a un fratello, a un genitore che in Italia c’erano già, con tanto di permesso: vogliamo forse separare le famiglie? Vogliamo fare come quel barbaro di Trump, che separa i bambini dai loro genitori? Non siamo mica ai tempi del Terzo Reich…

estratto da https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=60816

8 pensieri su “Buon senso cercasi

  1. A nostro avviso, no. Uno non si deve sentire discriminato, o menomato, o umiliato, perché non può fare qualsiasi cosa. Un uomo che pesa cinquanta chili non deve sentirsi umiliato o escluso perché non può praticare il lancio del peso, o aspirare ai campionati di boxe dei pesi massimi: è logico, non c’è neanche bisogno di spiegarlo. Una donna che pesa novanta chili non dovrebbe gareggiare al concorso (idiota) di miss Italia, e non serve spiegare perché. Il che non significa essere a favore delle modelle anoressiche, voler imporre modelli estetici discutibili, ricacciare nel buio tutte la ragazze un po’ ciccione: no, è solo il vecchio, sano, benedetto buon senso, e nient’altro.
    Ibidem

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  2. Ebbene la mia risposta è SI e la rivendico a nome proprio di quel buonsenso di cui si parla nell’articolo . Se dovessimo impedire la scuola pubblica agli handicappati fisici o mentali si dovrebbe, sempre a rigor di buonsenso , impedirla a chi la frequenta senza profitto perchè è stupido o perchè non studia o fa troppe assenze e impedisce agli altri un proficuo svolgimento delle lezioni. E perchè non esonerare dal frequentare le ore di ginnastica gli obesi, gli anoressici e i Down, che quando si muovono fanno solo ridere o pena?
    Se poi vogliamo allargare il discorso, mi chiedo perchè allora dovremmo concedere il diritto di voto ai vecchi rimbecilliti, ai drogati, agli alcolisti ….. Insomma motivi di discriminazione se ne potrebbero trovare tantissimi, ma la società, nel suo insieme, cosa ci guadagnerebbe?
    Davvero insopportabile questa sicumera di certi intellettuali che vorrebbero una società a loro immagine e somiglianza quando magari in altri campi sono dei propri e veri incapaci o degli ottusi. Ovviamente quando la vita sottopone loro o i loro figli a gravi handicap sono i primi a sollevare gli scudi per rivendicare i propri diritti. Penso ad esempio ai tanti difensori della famiglia tradizionale con divorzi e separazioni alle spalle e magari figli avuti con più partner, affidati non si sa bene a chi e a quali condizioni.
    Paola Paganelli

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    • una precisazione di Paola Paganelli: ” La legge non prevede che il disabile non assolva l’obbligo in base alla sua gravità . Tuttavia, la famiglia o chi ne è responsabile può adempiere all’obbligo attraverso l’istruzione familiare. Si tratta di una possibilità che consentirebbe di rispettare la legge e al tempo stesso di adottare una soluzione più adeguata alle esigenze del ragazzo. Le indico la normativa di riferimento per l’istruzione familiare: circolare ministeriale n. 101 del 30 dicembre 2010 che regola le iscrizioni all’anno scolastico 2011/12 e al punto 4 lettera b precisa le condizioni per l’assolvimento dell’obbligo attraverso l’istruzione familiare.”

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  3. “Scientificità” e rilevanza politica, basate sull’oggettività di metodi standardizzati di misurazione e comparazione di tratti della personalità umana trasformati in nuova priorità economica, perché capaci di incidere sulla produttività individuale e sociale. Un vero e proprio “realismo metrico”, che dietro l’apparente neutralità e indipendenza dell’apparato di codifica numerica costruito e impiegato, omette l’immenso processo di disciplinamento, semplificazione e riduzione necessari per tradurre la complessità psicologica e la singolarità umana in variabili matematiche.
    http://appelloalpopolo.it/?p=50637

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  4. Avete mai provato a osservare le persone in fila davanti allo sportello d’un ufficio postale? Ogni tanto capita una donna islamica con il volto interamente coperto, immancabilmente accompagnata da un uomo: se non è il marito, il figlio, magari un bambino di otto anni. È il bambino che si rivolge all’impiegato; è il bambino che, a un certo punto, dice a sua madre di scoprire il volto per farsi riconoscere, al momento della necessaria identificazione; ed è sempre il bambino che paga e mette il resto nel portafogli. Questo è il futuro che attende anche le nostre donne, nel momento in cui questo di tipo di immigrati saranno la maggioranza, o una minoranza abbastanza significativa e aggressiva da imporre le loro usanze a tutta la popolazione. Ma pare che le nostre anime belle della sinistra radical-femminista, le nostre Boldrini e Cirinnà, le nostre Gruber e Merlino, queste cose di ordinaria follia non le vedano neanche, tanto è vero che continuano imperterrite a blaterare e farneticare di accoglienza, inclusione e integrazione, come dei dischi rotti, quasi vivessero su un altro pianeta.
    https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=61812

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  5. Scrivono i magistrati:

    Appare chiaro come tutta la procedura viene pilotata e presidiata da Duca in modo da garantire il risultato finale di far vincere e poi assumere le persone volute da Barberini, Bocci e dalla Marini. La Franconi estrae il foglio con le domande della prova pratica, li mostra a Duca e Valorosi e spiega loro i contenuti, consegnandogli il foglio. Duca, anche al fine di evitare quest’attività estenuante di raccolta e successiva distribuzione delle domande, propone alla Franconi per la prova orale di ritornare sui temi delle prove già effettuate, salvando in tal modo tutti i candidati.
    https://www.huffingtonpost.it/2019/04/15/scandalo-sanita-esclusa-lunica-candidata-brava-e-laureata-pur-di-assumere-la-raccomandata-della-governatrice-dellumbria_a_23712047/?ncid=other_twitter_cooo9wqtham&utm_campaign=share_twitter

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