Mi vorrei occupare di cose serie, ma per la terza volta nel giro di poco tempo mi trovo a dover commentare le elezioni locali per il contrasto abominevole che esiste tra i numeri e l’interpretazione che ne dà l’informazione padronale. Ci sono quasi costretto perché proprio nelle regionali lucane le indicazioni venute dal voto sono per certi versi ancora più chiare di quelle espresse dall’Abruzzo o dalla Sardegna, ma non di meno le tesi prefabbricate espresse in precedenza vi sono applicate senza alcuna variazione, come se fossero un indiscutibile ordine del giorno. Al primo posto figura ” il crollo dei 5 stelle” l’aristotelico motore immobile della tesi politica a reti unificate che unisce destra e sinistra in un abbraccio cognitivo, al secondo il tentativo di nascondere sotto il tappeto il crollo del Pd. Prometto però che sarò brevissimo.
Nel caso della Basilicata questi due fattori sono aumentati al quadrato perché…
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A parer mio non c’è nessun mistero. Il Movimento 5 Stelle rappresenta l’unico vero nemico da abbattere e quasi tutta l’informazione, legata ai vecchi partiti, non fa altro che screditarlo nella speranza che gli elettori si lascino influenzare da una certa propaganda.
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