Italia sotto assedio

Se il governo Conte crolla di colpo, c’è già pronto Cottarelli. Ma il vero pericolo si chiama Mario Draghi: il presidente uscente della Bce potrebbe ripiegare su Palazzo Chigi, se non andasse in porto il piano principale che lo riguarda, cioè arrivare alla presidenza del Fmi e sottrarre il Fondo Monetario all’egemonia Usa, per metterlo al guinzaglio di Berlino e Parigi. Secondo l’analisi di Gianfranco Carpeoro, per l’Italia si è acceso l’allarme rosso: l’incredibile Trattato di Aquisgrana, che demolisce qualsiasi prospettiva comunitaria proiettando anche ufficialmente Germania e Francia nel ruolo di “padrone” neo-coloniali dell’Ue, ha come vittima principale proprio il Belpaese. A Roma non si perdona l’insubordinazione del governo gialloverde, l’unico esecutivo teoricamente all’opposizione di Bruxelles. Lo dimostra la “macchina del fango” scatenatasi contro Lega e 5 Stelle, per indebolirne la leadership. Il polverone sul padre di Di Maio (lavoro nero) e su quello di Di Battista (debiti), unitamente alla mazzata giudiziaria sui leghisti (maxi-risarcimento da 49 milioni di euro) a questo servono: a impedire che l’elettorato italiano si sollevi, nel caso in cui una crisipilotata – banche, spread – precipitasse il paese nella bufera, replicando le condizioni del “golpe bianco” che nel 2011 consentì alla “sovragestione” europea di costringere alla resa Berlusconi e imporre il commissariamento dell’Italia, tramite Monti.
Gianfranco Carpeoro

Un pensiero su “Italia sotto assedio

  1. “L’essenza del potere della stampa risiede nell’autorità di selezionare, elevare e promuovere una serie di idee, problemi e personalità e di ignorare le altre”, ha scritto questo autore. “La stampa determina di cosa ‘la gente parlerà ecosa penserà’ a causa del monopolio che detiene sulle notizie e le informazioni che escono da Washington”.

    Tra le ragioni del successo politico di Trump, così come è, è che i media conservatori di oggi non esistevano allora, né i nuovi social media che aveva padroneggiato così bene.

    Eppure, il potere della sinistra globalista sulle istituzioni americane di carattere e di formazione culturale rimane schiacciante. Domina le scuole pubbliche e i sindacati degli insegnanti, le chiese tradizionali, le facoltà universitarie e le accadmie, i media e l’intrattenimento, la televisione e il cinema.

    Quello che sta accadendo oggi in Occidente potrebbe essere descritto come una lotta tra la capitale e il paese che governa. L’Inghilterra ha votato per lasciare l’UE; Londra ha votato per rimanere.

    In ultima analisi, Kennedy aveva sicuramente ragione. Le persone che vedono repingere le politiche che hanno votato più e più volte , proprio da parte dalle stesse élites che avevano sconfitto, si rivolgeranno inevitabilmente ad altri mezzi per preservare ciò che hanno.

    Lo dimostrano le proteste dei “gilet gialli” a Parigi.

    Fonte: Patrick J. Buchanan
    https://www.controinformazione.info/le-elite-occidentali-pensano-di-poter-difendere-il-loro-potere-limitando-la-forma-democratica/

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