Questo mette scompiglio fra i democratici che da anni sono tra i fans delle scuole charter e di una visione aziendalistica dell’insegnamento, ma che non possono voltare le spalle agli insegnanti perché, questa è la novità, i loro scioperi sono appoggiati dalla popolazione (forse)
Oggi voglio dire appena due parole su qualcosa che viviamo tutti i giorni e sull’informazione negata. Per molti anni, fin dai tempi di Berlusconi, la scuola è stata investita da un progetto di progressiva privatizzazione che, analogamente al resto dell’occidente neoliberista, aveva tre scopi principali, ancorché spesso non chiari agli stessi esecutori del disegno: eludere lo scopo dell’educazione pubblica che è formare le persone, dare loro una cultura, ovvero una capacità critica e non ridursi ad essere semplicemente un addestramento al lavoro e alle sue regole; dare un’istruzione decente solo alle classi che se la possono permettere; educare all’ideologia capitalista che alla fine è una semplice ontologia e antropologia del possesso.
Per raggiungere questo scopo si è ampiamente sfruttato il mito americano che nella più asservita delle colonie funziona sempre a meraviglia, magnificandone il sistema scolastico privatistico e i suoi successi, disgraziatamente in gran parte autoreferenziali frutto del combinato disposto…
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Ora, il problema è che il Pd, nel corso degli ultimi anni, non solo ha messo i suoi uomini e i suoi amici in ciascuno di questi settori, e specialmente nei posti più strategici; non solo li ha blindati mediante contratti-capestri che rendono pressoché impossibile al governo (cioè, se va al potere un governo diverso: come ora è accaduto) licenziarli, senza dover sborsare penali milionarie; ma li ha anche aiutati e incoraggiati a creare delle posizioni di potere semi-indipendenti, cioè, in pratica, feudali, cedendo, di fatto, quote di sovranità dello Stato a loro favore, e trasformandoli così in suoi vassalli, valvassori e valvassini.
Ora tutti questi vassalli, valvassori e valvassini sono rimasti nei loro feudi, e fungono da quinte colonne contro il governo in carica: il governo si è formato in seguito al voto popolare del 5 marzo scorso, ma i vassalli, valvassori e valvassini sono lì da prima, da molto prima: sono lì da anni, e hanno trasformato i loro feudi da elettivi in ereditari, trasmettendoseli come fossero cosa privata. Questo è il problema numero uno di chi governa l’Italia, beninteso se vuol governarla davvero, cioè se vuol servire gli interessi reali del popolo italiano, e non fungere da luogotenente al servizio di poteri industriali e finanziari, in gran parte stranieri, magari gli stessi che hanno spolpato l’economia italiana e che seguitano a farlo (vedi quanto detto su Soros/Gentiloni). Questo è, per fare un altro esempio ancora più chiaro, il caso della BCE: un organismo speculativo privato la cui funzione è fare quattrini a danno dei popoli europei, quindi anche a danno del popolo italiano. Ora, la BCE non è scesa dal pianeta Marte; è il centro direzionale dell’UE: dunque, chi ha voluto l’UE ha voluto anche la BCE, e non l’ha voluta per caso, ma per una ragione precisa. Ne consegue che restare o uscire dall’UE è una questione politica, che appartiene al giudizio del popolo italiano, fino a prova contraria; ma ecco che i presidenti della Repubblica, Napolitano e Mattarella, dicono e ripetono in continuazione che l’UE è il destino dell’Italia, che il futuro dell’Italia è impensabile fuori della UE, che bisogna rafforzare a ogni costo sia l’UE, sia l’adesione ad essa dell’Italia.
https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=61469
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E’ paradossale: c’è sempre meno lavoro e sempre più morti di lavoro, di lavoro cattivo, di lavoro clandestino, di lavoro senza casco, di lavoro scelto davanti al ricatto: salario o salute, di lavoro sotto i caporali che ti tengono al sole a raccogliere ciliegie, pomodori che tu sia nero o donna, poco cambia. E di lavoro moderno. E chissà se si comincerà a sottoporre a statistica gli addetti della grid economy, i rider costretti a approfittare delle formidabili opportunità offerte dalle piattaforme Foodora, Deliveroo, Glovo, Just Eat che dominano il mercato delle consegne di cibo a domicilio, sedotti dall’illusione di lavorare in “totale libertà”, imprenditori di se stessi che possono scegliere “quali ordini accettare”, come si legge sul sito di Glovo, in realtà solo fattorini che pedalano con tutti i rischi del lavoro autonomo, nessuna garanzia, nessuna protezione, anche per via del passaggio compiuto dalla aziende da paga oraria a cottimo.
https://ilsimplicissimus2.com/2019/01/31/lavorare-da-morire/
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