LA LIBERTA’ E’ UN’ALTRA COSA (qualcuno lo dica al M5S…)
“La libertà è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica”.
(Ignazio Silone)
Chi è che vuol punire la REPUBBLICA “una e indivisibile” perché il Parlamento è “corrotto”?
Ebbene si fa col codice penale non cambiando le regole alla Costituzione.
Il sempre più complicato rapporto tra governati e governanti e il deficit fiduciario che circonda questi ultimi nelle democrazie avanzate trova la scorciatoia tutt’altro che democratica di richiamare i propri rappresentanti al rispetto del patto fiduciario stipulato al momento dell’elezione.
Un orrore!
Il “vincolo di mandato” (in inglese “Recall”) in un’assemblea rappresentativa ricorda storicamente, in chiave lobbistico-reazionaria, il modello prerivoluzionario dell’Ancient régime (che spettacolo!)
Proviamo a spiegare semplicemente l’articolo 67 della nostra Costituzione:
“Ogni membro del Parlamento rappresenta la NAZIONE (prima del partito o movimento che sia) ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.
Fin dalla Rivoluzione Francese ( dal 1781 – periodo pre-rivoluzionario – (e anche prima con Edmund Burke) nelle democrazie rappresentative non è previsto il “vincolo di mandato” che presta il fianco a strumentalizzazioni che spesso ne intaccano il significato partecipativo e democratico.
Anche la Costituzione italiana non lo prevede
Questo articolo della Costituzione fu scritto e concepito per garantire la più assoluta libertà di espressione .
I parlamentari sono eletti in quanto individui che rappresentano TUTTO il Popolo italiano e devono avere la totale autonomia di giudizio
I parlamentari nella nostra democrazia non vengono eletti per seguire le indicazioni dei partiti o degli elettori, ma come persone che devono fare quello che ritengono il bene di tutta la comunità in piena autonomia.
Accettare i ricatti di partito non è meno disonorevole che farsi comprare da qualcuno per soldi. Sono due comportamenti ugualmente condannabili.
La nostra Costituzione è stata per fortuna scritta con la massima attenzione per garantire dei comportamenti di CIVILTA’.
Fare i voltagabbana è una cosa, decidere rispetto a una situazione nuova e votare diversamente da quello che dice il partito, è una cosa diversa. Per i parlamentari che si fanno comprare – “questione morale”- esiste la giustizia penale . E’ un reato e come tale va perseguito.
Il parlamentare dal momento che è eletto diviene detentore del potere legislativo, potere che non appartiene ai partiti. E’ quindi al di sopra di essi. Sono i partiti che devono adeguarsi alle leggi scritte dai legislatori, non il parlamentare alle decisioni dei partiti.
Il parlamentare è un individuo che deve rendere conto soltanto alla sua coscienza e alla legge e questo non è un’opinione ma una legge costituzionale che non è certo nata per difendere chi si vende ma per garantire un principio che risponde a una giusta logica e divisione di competenze.
Oggi assistiamo a un Parlamento che non ha più alcuna rappresentatività, passato per i non eletti e in gran parte di corrotti e purtroppo anche per incompetenti.
Le distorsioni nascono da questo, non dallo spirito autentico dell’art.67 che sarebbe una garanzia in una situazione “normale”.
Non si tratta quindi di eliminare l’art.67 ma di ridare credibilità alle istituzioni e ristabilire le regole costituzionali tradite e umiliate da una classe politica davvero irriverente nei confronti del popolo sovrano italiano.
Ridare credibilità alle istituzioni vorrebbe dire anche non confondere un articolo della COSTITUZIONE con un accordo privato fra candidato eseguibile e partito.
L’ignoranza ci seppellirà prima di ogni altra tragedia
Dai gilet gialli viene l’invito a tornare alla rappresentanza diretta:
Da Commercy, esortiamo quindi a creare ovunque in Francia dei comitati popolari che funzionino come assemblee generali regolari. Dei luoghi dove la parola si libera, dove osiamo esprimerci, allenarci, aiutarci. Se devono esserci dei delegati, è a livello di ogni comitato popolare locale dei gialli, più vicino alla voce del popolo. Con mandati imperativi, revocabili e girevoli. Con trasparenza, con fiducia. .
Invitiamo anche i centinaia di gruppi di gialli a dotarsi di una capanna come a Commercy, o di una “casa del popolo” come a Saint-Nazaire, di un luogo di unione e di organizzazione ! E che si coordinino tra di loro, a livello locale e in parità !
E’ solo così che vinceremo, perché ai piani alti, non hanno l’abitudine di gestirlo! E lo temono.
Non ci lasceremo dirigere. Non ci lasceremo dividere e ricuperare.
No ai rappresentanti e portavoce autoproclamati! Riprendiamo il potere sulla nostra vita! Viva i giubbotti gialli nella loro diversità !
VIVA IL POTERE AL POPOLO, DAL POPOLO, PER IL POPLO!
Se vi riconoscete nelle basi di questo appello, contattateci a giletsjaunescommercy@gmail.com per coordinarci sulla base di assemblee popolari e paritetiche !
https://nicolettaforcheri.wordpress.com/2018/12/08/rivoluzione-gialla-le-assemblee-popolari-e-la-democrazia-diretta/
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Nel lontano 1968 ho fatto anch’io l’esperienza di democrazia diretta all’università, solo che la presidenza faceva votare solo dopo che i “fuori sede” erano già andati a casa…
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“La democrazia è due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a pranzo. La libertà è un agnello ben armato che contesta il voto.” Benjamin Franklin
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