Global compact

Dopo il fiscal compact arriva, puntuale come un cancro, anche il Global Compact. Gli italiani hanno imparato a diffidare dei “compact” che provengono da organismi sovranazionali e che, di fatto, comportano inaccettabili cessioni di sovranità nazionale. Fratelli d’Italia ha già depositato, a prima firma Giorgia Meloni, una mozione in aula per chiedere che l’Italia, unitamente agli Stati Uniti, all’Austria, all’Ungheria, alla Repubblica Ceca e all’Australia, anticipi la sua indisponibilità a sottoscrivere il Global Compact.

Oltre alla diffidenza per qualsivoglia compact arrivi da organismi sovranazionali, abbiamo ben altri e ben più motivati e articolati motivi per opporci al reticolato di impegni giuridici in materia di immigrazione e in materia di diritti dei rifugiati integrato dal Global Compact.

Districandosi nel lessico volutamente involuto e burocratico  delle cancellerie europee si scopre infatti, che il Global Compact pretende una ulteriore cessione di sovranità degli Stati nazionali sui temi dell’immigrazione e del diritto dei rifugiati.

L’assunto, apodittico ed indimostrato, del Global Compact è che l’immigrazione sia una manna per il paese ospite poiché fattore di aumento del benessere. Basterebbe già questo assunto per rifiutare la firma ad un trattato che, in realtà, è il manifesto ideologico degli immigrazionisti. In tempi di “manine monelle” verrebbe da rilevare le impronte digitali sul documento per compararle con quelle di Soros.

Ma v’è di più! Il documento, luciferinamente generico, introduce obblighi per lo Stato ospite di estensione dei diritti dei migranti indipendentemente dallo status di legalità dell’ingresso. Tradotto: una volta che sei arrivato, comunque tu sia arrivato, hai vinto la lotteria, perché lo Stato abdica al diritto di regolare i flussi! Basta? Certo che basterebbe, ma v’è altro!

Immigrati nei porti italiani in attesa di sbarcare

Immigrati nei porti italiani in attesa di sbarcare

Il documento prevede che l’assistenza “umanitaria” non sia mai considerata illegale dagli Stati: chi definirà cosa si intende esattamente per assistenza “umanitaria” e quale sia il suo esatto perimetro? Potrà uno Stato ancora definire il delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina secondo parametri legali nazionali, non solo per fermare l’immigrazione, ma anche per contrastare chi favorisce l’immigrazione lucrando?

Abbiamo come l’impressione che a fronte delle legittime richieste dei popoli europei di controllo dell’immigrazione e di difesa dell’identità nazionale, gli organismi sovranazionali vogliano mettere le camicie di forze ai governanti. Sia chiaro che la difesa dei confini è sacra!

Giorgia Meloni contro l'immigrazione selvaggia

Giorgia Meloni contro l’immigrazione selvaggia

Giunga chiaro a tutti gli immigrazionisti che sono i popoli a decidere democraticamente la politica dell’immigrazione, sul presupposto che oltre un certo limite non vi è integrazione, ma banale invasione e sostituzione etnica. La democrazia, se volge lo sguardo a destra, fa paura a immigrazionisti e organismi sovranazionali. Fanno bene ad avere paura. Fanno male a pensare di poterci ingabbiare con reticolati di principi giuridici che esautorano la sovranità nazionale sul tema della difesa dei confini e delle identità nazionali.

Fratelli d’Italia ha, oggi, anticipato la battaglia, ora la palla passa al Parlamento che è sovrano e….vedremo se vorrà rimanere sovrano.

http://www.barbadillo.it/78870-lintervento-fratelli-ditalia-no-al-diktat-pro-immigrazione-del-global-compact/

6 pensieri su “Global compact

  1. I meteorologi ed i naviganti ben conoscono il fenomeno del cosiddetto Genoa Storm, che si origina molto lontano, sulle coste della Groenlandia. I gelidi venti artici scendono diagonalmente l’Atlantico, lambiscono le Azzorre e continuano fino alla cosiddetta porta di Carcassonne, ossia la pianura che si estende fra i Pirenei ed il Massiccio Centrale francese. Sbucano nel Golfo del Leone – con violente tempeste – e puntano ad Est. Lo “scontro” con il massiccio dei Pirenei e con l’anticiclone africano presente a latitudini più basse, inizia a conferire loro un moto leggermente arcuato: il nostro Maestrale. Ovviamente, lungo il percorso, si riscaldano e si caricano d’umidità.
    Passano quindi le Bocche di Bonifacio (altro punto tempestoso) ed incontrano la penisola italiana nella parte settentrionale della Toscana: tipicamente, la Garfagnana. Di fronte, però, si trovano le Alpi Apuane che accentuano ancor più il loro moto arcuato, questa volta verso Nord – Nord Ovest ed il vento entra nell’arco ligure a La Spezia, prosegue verso Genova ma rimane intrappolato dai monti sulla destra e dalle correnti contrarie sul mare. E si crea una circolazione depressionaria, proprio il Genoa Storm, che dura giorni e giorni per ogni fronte polare in arrivo.

    Il peggioramento della situazione è dovuto al diminuito apporto della Corrente del Golfo, la quale incontra sempre di più a Sud le acque artiche di scioglimento (dolci, più leggere, rimangono negli strati superficiali ed “obbligano” le calde acque saline ad approfondirsi) e, dunque, il cosiddetto Anticiclone delle Azzorre (che provocava moti convettivi in quelle correnti fredde) è ridotto al lumicino: questo spiega il peggioramento della meteorologia nello scacchiere del Mediterraneo.
    http://carlobertani.blogspot.com/2018/11/quando-sento-parlare-di-ambiente-mi.html

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  2. Sono 124 mila i dimostranti che stanno bloccando le strade in Francia in protesta contro il caro carburante. I ‘gilet gialli’, chiamati cosi’ dal colore dei giubbetti indossati, hanno allestito oltre 2 mila blocchi stradali. Lo riferisce il ministro dell’Interno, Cristophe Castaner.

    La protesta popolare con al fianco i sovranisti

    Il movimento non ha colori politici dichiarati, ma una delle figure più in vista della protesta è Fabien Buhler, esponente del partito Debout la France che fa capo a Nicolas Dupont-Aignan, di tendenza sovranista. Secondo molti analisti, in realtà Buhler è semplicemente salito sul carro della protesta, ma i suoi video hanno fatto da cassa di risonanza per i Gilet gialli. Anche la leader della destra patriottica francese Marine Le Pen ha espresso sostegno per Le proteste. Per il presidente Macron si apre così un nuovo fronte.
    http://www.barbadillo.it/78911-francia-la-protesta-dei-gilet-gialli-e-dei-sovranisti-contro-il-caro-benzina-2000-blocchi-stradali/

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    • Il governo dice che erano 282 mila nelle strade, la polizia 3 milioni – e le immagini satellitari tendono a confermare. Un enorme successo di mobilitazione per un movimento di protesta contro i rincari nato sui social, senza organizzazione e senza capi riconosciuti – salvo quelli che sono nati con la manifestazione: Laetitia Dewalle, madre di famiglia e auto-impiegata, 37 anni, EricDrouet, camionista, Priscilla Ludosvki casalinga, che ha raccolto 500 mila firme contro i rincari, ed altri che via via conosceremo. Una donna di 63 anni è morta perché un’auto ha cercato di forzare il posto di blocco, i feriti sono 276, alcuni gravi.
      https://www.maurizioblondet.it/macron-dimissioni/

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  3. L’ex ministro Valeria Fedeli svela il segreto di Pulcinella. L’accoglienza dei migranti è servita al governo Renzi per trattare sui margini economici dei conti italiani. Una notizia del genere dovrebbe rappresentare un terremoto e invece finirà in caciara. Perché, mentre la Fedeli indica la Luna di Bruxelles, stampa e osservatori guardano a Rignano Fiorentino, alla voglia matta di sburgiadare Matteo Renzi che, invece, tale accordo l’ha sempre negato. La notizia vera è ancora un’altra: fossero andate così le cose, l’Europa avrebbe approfittato della difficoltà dei conti italiani per imporre a Roma la linea sul fronte dell’accoglienza, meglio ancora, sulla permeabilità dei suoi stessi confini.
    http://www.barbadillo.it/78982-politica-la-fedeli-rilancia-migranti-in-cambio-della-flessibilita-sui-conti/

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  4. La sottoscrizione di questo accordo renderebbe di fatto impossibile l’espulsione di migranti clandestini, anche i provvedimenti di espulsione dei singoli governi, potrebbero essere impugnati con ricorso sulla base di tale accordo. Non c’è dubbio che la magistratura italiana, in sede di ricorso, darebbe ragione ai ricorrenti.
    Alcuni paesi, come i paesi dell’Est Europa ma non solo, anche USA, Australia, Austria, Croazia, Israle, ecc.. hanno subdorato il tranello ed hanno deciso di non sottoscriverlo esssendo evidenti i rischi che i governi perdano il controllo delle proprie frontiere.
    Si è compreso che questo è un trattato capestro che serve a liberalizzare le frontiere scavalcando le singole giurisdizioni nazionali e che apre alla possibilità di importare mano d’opera da altri continenti nel vecchio progetto di sostituzione dei popoli e distruzione delle culture tradizionali per creare la società multiculturale e l’omologazione delle persone al nuovo ordine globale.
    https://www.controinformazione.info/il-global-compact-e-il-pericolo-di-un-accordo-capestro-onu-sullimmigrazione/

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