una volta si viaggiava con la mente rimanendo in una cameretta, oggi si va dappertutto con il corpo rimanendo nella cameretta della mente che nel frattempo è diventata una scatoletta industriale.
Visto che i giornali e molti siti parlano di cose di cui mi sono occupato con un buon anticipo ( vedi qui, qui, qui, qui ), oggi mi voglio dedicare a un divertissement, parola che appartiene a una lingua morta chiamata francese, parlata prima dell’anglorozzo in qualche zona dell’ europa occidentale. Un piccolo, minimo episodio che proprio per la sua infima dimensione mostra come siamo immersi in un matrice di narrazione nella quale menzogna, banalità e conformismo sono gli assi portanti. L’altra sera, in attesa di non so quale trasmissione sono capitato sull’ennesimo programma culinario, condotto da un figlio di papà romano, tale Francesco Panella, una sorta di gara tra sedicenti ristoratori italiani che hanno i loro locali all’estero.
Chi ha uso di mondo, come si diceva una volta, sa che quella è una strada facile facile: basta saper fare un piatto di spaghetti e buttare una…
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