
Al tempo di Traiano i debiti dei cittadini verso lo Stato furono interamente cancellati, liberando da essi «non solo i cittadini viventi in quel momento – come fu scritto – ma anche i loro discendenti, sui quali quei debiti avrebbero ugualmente gravato».
Sembrò un gesto di straordinaria generosità.
In realtà – a prescindere dal beneficio che ne trassero i destinatari – il provvedimento riguardava debiti che, allo stato dei fatti, erano in gran parte inesigibili o, quanto meno, difficilmente recuperabili.
Considerando anche che i nostri giovani non sono in grado di resistere, perché viziati dalla società dei consumi. Mi sembra ovvio che la situazione corrente rispecchi pienamente quella decadente del tardo impero romano, in cui la morale e l’incapacità di dignità fece dell’Italia una terra dominata dai barbari. Le famose invasioni barbariche contavano a malapena poche migliaia di individui (comprese donne e bambini ed armenti) mentre Roma aveva oltre un milione e mezzo di abitanti ma quei pochi barbari determinati bastarono per annichilire e distruggere un sistema, forse marcio, forse indegno di essere mantenuto, come probabilmente sta succedendo ai giorni nostri…! E la causa anche allora fu che la difesa della società era stata delegata a mercenari di origine straniera (che alla prima occasione presero il potere) ed al “buonismo” degli alti prelati cristiani che, nel frattempo, avevano assunto il controllo morale della società.
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